Thursday, January 18, 2007

Walking on the moon

"Certa gente suda di più, cert'altra di meno, e non è puramente un fatto di generosità, di energie spese. Credo dipenda dal metabolismo o comunque di sicuro da una di quelle cose che ci vuole l'esperto per capirci qualcosa." Freddy considerava questo, questi pensieri aveva in testa mentre notava il bicchiere oltrepassare la soglia che distingue il mezzo pieno dal mezzo vuoto. Era alla sua centesima sigaretta giornaliera, la settantasettesima, per la precisione, ad essere stata maledetta.
Il gruppo sul palco suonava alla grande e Freddy, che da pochi giorni aveva assunto l'incarico di direttore artistico del locale, si complimentava con se stesso, per la scelta operata, per aver preferito loro al solito trio di bluesettari del giorno del signore. La sala era piena, di gente, di cappotti, di stivali e marionette maculate, di quelle che bevono il negroni o al massimo un succo di frutta. Il cantante era un tipo bassotto, sulla quarantina, con una voce da nero e il mezzo busto da napoletano; si acompagnava con una tarabucca di importazione ed ogni tanto buttava il fiato nel becco di un sax contralto, producendo note a dirla tutta stonate. Più che altro però il cantante sudava, sul viso, che per questa ragione era lucido, del tutto simile ad una maschera di cera. Gli altri del gruppo sorridevano beati e se lo potevano permettere, che le esecuzioni erano di livello e la scelta dei pezzi mai furba, e proprio per questo gradevole.
"prendi lui ad esempio" pensava Freddy " non è che stia facendo più degli altri, non è che scalcia, sgomita, fa le capriole o cose del genere. Eppure suda quanto due messi insieme. Chissà perchè"
E' noto come sia nella natura dell'uomo l'insistere in domande alle quali non si è in grado, salvo presenza di esperto, di rispondere; ed in questo Freddy può dirsi di certo un uomo. E' altresì noto poi come di sera, dopo una giornata maledetta, le condizioni del cogito risultino di frequente compromesse. Tuttavia proprio quando meno te lo aspetti, la mente produce, senza dire niente a nessuno, dei picchi di lucidità che un animale se li sogna.
"ma fosse che quella di sudare è una scelta stilistica, una testimonianza delle più profonde radici dell'uomo. Fosse che il sudore è un retaggio della fatica, degli sforzi fatti per emanciparsi dalle colleghe scimmie. "
"si, d'accordo, resta comunque la disparaità, a parità di uomo, nelle prestazioni sudorifere. Dott. Freddy, come la giustifica?" avrebbe chiesto un ipotetico aizzatore di nervi (con un nome tipo Marco).
"e come gliela giustifico..si vede che alcuni hanno contribuito di più a (di)scendere dalla scimmia , a separarsi da lei. "
"mi sarei aspettato una ragione più profonda, qualcosa di più sofisticato."
"bello mio, ma hai un contratto stagionale o a tempo indeterminato?"
"in che senso, contratto per fare che?"
"per rompermi il cazzo"
"no, niente contratto, lo faccio in nero."
"e allora vedi di andartene affanculo"
Così parlò Freddy, così l'altro fece.

p.s. notte a tutti, in particolare all'amico Nico: sempre presente, bianco e nero compreso. Grazie

2 comments:

Anonymous said...

È un semplice caso di ghiandole sudoripare molto comunicative. La sudorazione a volte ha funzione comunicativa ....trasmette informazioni… emozioni momentanee… generalmente ira, ansia, nervosismo. Bene, credo proprio che il nostro bassotto stesse comunicando tutto il suo sdegno e la sua irritazione avendo appreso che a qualcuno è stata conferita una laurea honoris causa. Questa è la ragione più profonda e sofisticata! ... speriamo non sudi più!
PS:Forse dopo passo per quel di lì...non si suda vero??

Anonymous said...

Quel cantante aveva le sue buone ragioni per sudare. Per la prestazione offerta se lo poteva permettere. Se poi vogliamo dirla tutta ho sudato anche io perchè la lana a temperatura primaverile diventa fastidiosa. E se vogliamo dirla tutta fino in fondo, alla terza birra scattano delle alchimie corporee che si stemperano solo con una ciga fuori dal locale. In tutto questo un plauso a Freddy il musicaro, alle sue scelte, alla professionalità, alla birra d'appoggio gentilmente rimediata e a tutta una serie di cose che non sto qui a raccontare...