Saturday, March 31, 2007


Robba de arte (di Sganio Celerini)

Tutti sti artisti, sti intellettuali, questi co e sciarpe, che c'hanno l'amici ar centro de Roma..tutti questi che fanno e fotografie, scriveno e poesie, che sonano a chitara, questi che guardano er cielo, perchè dice che così je viè l'ispirazione..e poi invece je tocca imbriacasse pe dì na cosa originale, pe escì un pò fora da e righe. a me io certa gente n'è mica che a sopporto tanto, i vorebbe vede arzasse a madina pe annà a lavorà, vedi come te senti ispirato :certe bestemmie, una più originale dell'altra..invece dice che vanno tanto,boh, che ne so..pre esempio Claudio, st'amico mio è uno che ne a vita sona, c'ha un gruppo de robba moderna, musica tutta sctrana..na vorta so pure ito a sentillo.me fa dice "sai, stasera suoniamo a S.Lorenzo, mi farebbe piacere se ci venissi a sentire, per avere una tua suggestione. Sai, ritengo molto interessanti i giudizi le critiche, soprattutto se fatti da persone non dell'ambiente: alla fine il pubblico non è costituito solo da esperti"..vabbè Cla, tranquillo vengo a sentivve, pure si a madina me deo arzà pe annà a lavorà, ho faccio pe te, perchè sei n'amico, perchè se conoscemo da na vita..nun c'è bisogno che me dici tutte ste fregnacce. E quindi ce vado, anzi ce so ito, era pure un ber localetto..pieno de donne, una mejo de n'artra: na riccetta è stata tutta a sera a spizzamme ( a me quelle ricce che fanno venì er mar de testa, divento pazzo)..insomma iniziano a sonà e signore sarvace: un casino, bumburubum..robba da mano nii capelli..resisto na mezz'ora (o facevo pe Claudio, che sti artisti dice che ce tengono, che so sensibili), poi an certo punto me decido, me avvicino alla riccetta e je faccio "dico, bella musica no?"ma pe ride, pe scherza..lei invece me guarda come si ero un negro, un marocchino, uno de questi che ariveno coi gommoni..me fa dice "ottima musica, perchè non ti piace?" .."ma insomma, mica tanto" je dico alla riccetta, guardandola nelle palle dell'occhi,belli, liquidi, pareveno na bottiglia de vino bianco. "a me io sta robba mica a capisco..me pare tutta uguale"..lei, a riccetta, sorride poi me fa "meno conosci e più ti sembra tutto uguale..".."in che senso?".."riflettici un pò su" me dice, "io vado un attimo al bagno,quando torno ne parliamo"..pia e va ar bagno..io, mentre va, me a guardo bene: è proprio gajarda, capace che ho fatto bene a venì a sentì Claudio..mo però deo pensà a quea cosa che m'ha detto..com'era "semo tutti uguali quanno se conoscemo..?no aspè..tutto è uguale meno che quello che conosci..conosci te stesso...conosci la strada per cesso?...oddio mio com'era..ah si: meno conosci e più ti sembra tutto uguale.."mmm..cioè praticamente..ah si, tipo i cinesi..ho capito, ho capito, tipo i cinesi.." E la riccetta a na certa è tornata, più gajarda de prima, co na goccia d'acqua ancora appiccicata ae guance..me fa dice "ci hai pensato"..je dico "si, c'ho pensato".." e quindi?" me chiede "e quindi " je dico io" è come i cinesi..cioè a noi ce parono tutti uguali ma loro, che se conoscono, che sanno come so fatti, mica se confondono uno co l'artro..cioè, per dire, se uno se chiama Chung e cammina pe a strada mica je strilleno "ao, a Mao-tze tung, ma ndo via ?ma che stai fa a Grande Marcia "..a riccetta me guarda e soride, mi sa che l'ho corpita, ar core. me fa "ma tu sei un artista, hai detto una cosa geniale"..io ma a guardo, guardo Claudio sur palco a rompe li cojoni co a musica sua, e penso "ma o sai che te dico, me sento artista puro io"..guardo a riccetta nell'occhi, sempre più liquidi sempre più belli, je strizzo na guancia cor dito e poi je dico "a riccè, ci hai davanti un poeta vernacolare, uno der popolo che scrive per popolo..io mi aritrovo l'animo sensibile dentro mica cazzo"..nun ve sto qui a raccontà er finale de a serata: basti dirsi che la madina dopo so ito a lavoro co a sciarpa, come n'artista, come n'intellettuale.

Thursday, March 29, 2007


Silencio que estàn durmiendo los arboles y las azuselas.

Oggi ho ascoltato molto: dice "e cosa hai ascoltato? sentiamo su". Ho ascoltato il raschio della gola seccata dal risveglio, dall'ordinario sbadiglio. E poi la voce, mia, pronuciare striracchiandosi"oh, cazzo le 8"; io penso che ogni mattina si rimpari a parlare, che durante la notte uno se lo dimentica come si fa. Ho sentito "Ena, andi, ruf" dell'Orchestra di piazza la victoria siempre sparata nelle recchie, missata con il dattilografare della metropolitana; quest'ultima fuori tempo, di almeno 1/4 e mezzo. Poi ho sentito la corda dell'ascensore di una palazzo di Roma tendersi per sostenere lo sforzo. La vibrazione del telefono sul banco, attutità da n°4 pagine bianche di un quaderno nero. Ho sentito Valentina chiamarmi con l'ennesimo soprannome, il quale ora non ricordo, il quale ora qui ometto. E c'era poi un fruscìo di fondo nel bar accanto l'edicola accanto al Telefonia accanto alle Assicurazioni Generali (che poi sarebbero tipo "ma no, stai calmo, è tranquilla"..ah, rassicurazioni?mi sa che ho sentito male)..la macina del caffè, producendo un suono di saracinesca che si accascia in terra. Ho sentito una barzelletta già sentita, una canzone grazie a Dio dimenticata ed un certo dolorino alla schiena. La panca del tavolo strusciare sul pavimento di nokkiole, un certo imbarazzo per non aver sentito il dovere di dire qualcosa . Oggi ho parlato poco, molto poco: certi giorni entra in automatico il silenziatore. Di scrivere invece non riesco quasi più a farne meno: sarà un fatto di discrezione. Un discorso, una volta entrato difficile che te lo togli dalla testa: un pagina scritta puoi benissimo decidere di non leggerla proprio. A un rumore, a un suono, mica gli puoi dire "statti zitto". nuit.

Wednesday, March 28, 2007

Spigolature

Allora, diciamo così: la barba cresce e sta diventando una piacevole realtà del mio viso. Il problema "scarsa crescita sulle guance" si presenta meno preoccupante del previsto, tuttavia sarà opportuno un costante e mirato monitoraggio del processo di infoltimento in quelle zone. (ho previsto adeguate misure)...pausa accensione sigaretta..eccomi tornato. Allora , dicevamo? Ah si, la barba. Niente, la barba cresce e sta diventan..ah, già detto. Si aggiunga che mi è tornata la voglia di scrivere, (non solo sul blog) e ritengo di avere una buona storia tra le mani. La mia opera prima è stata valutata pubblicabile da una casa editrice che ha in catalogo libri del calibro di : "Belli si diventa" di Franco Battaglia; "luna park stop business" di Matteo Bignotti; "l'inevitabile destino di Eva" di Alessandra Burchielli. Roba grossa insomma. Per la pubblicazione vogliono dei soldi (ad onor del vero, quasi tutte le case editrici li richiedono per la pubblicazione di autori sconosciuti), soldi che non ho e che comunque non spenderei per progetti del genere. L'equazione è infatti : autore sconosciuto + casa editrice sconosciuta = denaro buttato. Tuttavia la cosa non è in cima ai miei pensieri, anzi non so nemmeno perchè ve l'ho raccontata. Per farsi bello, penserà qualcuno. C'è poco da farsi belli: basta dare un'occhiata al sito della GME edizioni per rendersi conto del livello dei sedicenti editori. Per farsi brutto direi piuttosto: attività che, tra l'altro, mi riesce molto bene. Ad ogni modo, la luna è grande, il sole pure ed anche io diciamo che mi difendo. Abbraccichi. Lu.

Tuesday, March 27, 2007


Voglia andar via (c.baglioni)

Ce lo sto mettendo tutta per non occuparmi più di politichetta, di votazioni fatte da parlamentari abusivi che stanno lì solo per ricordarci quanto in basso possa cadere il genere umano. Ce la sto mettendo tutta per non guardare neanche più le loro facce, per dimenticarmi il rottare delle loro voci, lo schifo che lasciano nelle orecchie ogni volta che aprono bocca. Oggi non ce l'ho fatta, mio malgrado e tuo malgrado, caro lettore di Cineserie, abituato a trovare qui frasi di ristoro (spero) e di sincera, allegra, alienazione da certa pazzia umana. Oggi il centro-destra ha votato contro il rifinanziamento alla missione in Afghanistan, il centro-sinistra a favore del rafforzamento della presenza italiana in quel paese. Pare di sognare, viene da vomitare. Abbiamo occupato un paese insieme ai sanguinari pistoleri americani ed ora dobbiamo restare, più numerosi di prima, in una missione di pace dove si spara, si sequestrano giornalisti, medici, e si ammazzano ogni giorno innocenti che dalla sfiga hanno già avuto tutto(nascere lì, dove cresce solo l'oppio). Gli abusivi di destra e sinistra, qui da noi in Italia , non pensano altro che al potere, al suo mantenimento, a priori, senza entrare nel merito di cosa si faccia di questo potere. Vorrei trovare le parole per esprimere tutto lo schifo che mi provocano certe visioni, per parlare della violenza dell'egoismo, degli interessi particolaristici di un manipolo di figli di puttana che determinano le nostre vite: non ne sono capace, mi vengono solo parolacce. Credo che ci siano tanti modi per scrivere del bello, del grottesco, dell'insolito, del divertente, persino del non trovarsi d'accordo con quanto si sente in giro. Della politichetta attuale però non riesco più a parlarne, è troppo distante dall'umano, è priva, oltre che di giustizia, anche di misericordia. Non c'è nessuna compassione in quella gente, e quando è così alzo le mani: non c'è nulla da capire nella violenza di certe posizioni. Scusate se ho sbrodolato veleno anche qui, avevo bisogno di sfogarmi.."quando un tempo sano sembrarà arrivato, allora svegliami che voglio un latte macchiato..quando il ritmo smetterà di essere a portata di fiato, allora svegliami facciamo un colpo di stato"..questo era il ritornello originale del pezzo che abbiamo registrato col gruppo..poi l'ho cambiato un pò..mi sa che ho sbagliato. Faccio sempre casini quando ci metto troppo la ragione..per fortuna il mio inconscio la sa lunga, molto più di me..

Sunday, March 25, 2007


Caro Barbiere..

Si è vero, sono un tipo con parecchi grilli per la testa. Da qualche giorno ho anche una pulce nell'orecchio e non vi dico che fastidio:cose da pazzi. Poi, nel petto, mi pare di avere una specie di gatto morto, in gola un rospo che fa cracra e la gente si meraviglia se ho la puzza sotto il naso (vorrei vedere voi con tutte queste bestie dentro il corpo). Inoltre, nonostante stasera abbia mangiato buona pizza crudo e mozzarella, ho una fame da lupi ed una sete da cammello. Adesso vado a letto però, a schiacciare un pisolino: cercherò di non fargli troppo male. Dormirò come un ghiro e spero al risveglio di essermi dimenticato tutto di quanto ho visto oggi pomeriggio..come non lo sa?oggi a Roma..

Saturday, March 24, 2007

006

Ho trovato il lavoro che fa per me, finalmente dopo tanto girovagare ho capito cosa ne sarà della mia vita:voglio fare il "Cliente misterioso". Visto che non credo che tutti sappiano di cosa si tratta, diciamo che il cliente misterioso è una specie di agente segreto, mi sa che c'ha pure il nome di battaglia. (per me è sin troppo semplice: Sgaramella). Il cliente misterioso entra nei supermercati, o in qualsiasi altro negozio, e fa normalmente acquisti, preoccupandosi di verificare alcune caratteristiche del servizio offerto, tipo: la commessa è gentile? il tempo di attesa per essere serviti è troppo/poco? il pizzicarolo usa i guanti anche per grattarsi la testa?..etc.. oppure il cliente misterioso deve cercare di creare delle situazioni critiche, banalmente, "stressare" il commesso con domande insistenti. Una volta finita la missione si torna a casa e si fa rapporto all'agenzia madre che ci ha ingaggiati. Bello! Voglio fare la spia, camuffarmi, travestirmi, cambiare accento di voce, raccogliere informazioni sul bastardo del reparto frutteria.."ti ho incastrato figlio di puttana, il peperone che mi hai dato era mezzo marcio"..o la ragazza bionda, con la ricrescita castana, che sistema i surgelati nel banco frigo.."ehi bambola, hai commesso un errore, hai messo la platessa accanto ai merluzzi: questo scherzetto ti costerà caro"..si, mi sento pronto, attratto dalla prospettiva, ho capito cosa ne sarà di me. Sarò un agente segreto del governo più potente che ci sia: quello delle multinazionali. Alla grande, alla grandissima!Da oggi chiametemi Vladimir Sgamilia, 25 anni, professione spia.

Thursday, March 22, 2007

Barbalù
E allora lo sai che vi dico? Mi faccio crescere la barba, tipo Marx, tipo Che Guevara. Di buono c'è che sono già a buon punto, di cattivo che sulle guance mi cresce un pò di meno. Ho fiducia però, e molta molta pazienza. Lo dico sempre e non lo faccio mai, stavolta invece mi sento carico: mi faccio crescere una barba che neanche Freud e Jung messi insieme. Dice " e perchè lo fai?"..gli psicologi sostengono che sia una maniera per coprirsi, per nascondersi. Può darsi, anche se più nascosto di così c'è la latitanza. Ultimamente mi è capitato di parlare diverse volte con una ragazza, molto carina, molto simpatica, con una caratteristica che ne accresce ancora di più una certa aria di mistero che si porta dietro: non guarda mai in faccia. Oddio , proprio mai non è vero, diciamo che fugge molto lo sguardo, che lo sostiene, giorno dopo giorno, sempre per meno secondi. Ora voi direte di sicuro che fa così perchè io faccio gli occhi dolci e lei non essendo interessata adotta questo comportamento: ebbene non è così. Gli occhi dolci non li so fare, o meglio, ce ne vuole di tempo. E poi non è che mi interessi particolarmente: diciamo che è incomprensibile ed a me queste cose mi attirano da sempre. Questa cosa dello sguardo poi l'avevo anche io, fino a qualche anno fa, fino a quando una certa..(mmm, non ricordo il nome) me lo fece notare. Mi disse "è brutto, è una cosa proprio brutta, sembra che ti vuoi nascondere". Allora ho deciso, guardo in faccia le persone e mi faccio crescere la barba, così almeno pareggio, non squilibrio troppo la faccenda. Dice "ma la barba serve a nascondersi ".."aridaje, ancora co sta storia..comunque facci caso, io guardo dritto negli occhi".."eh già è vero, allora va già meglio".." ecco, appunto, lo vedi che un accordo si trova sempre"..per il resto che dire? l'oroscopo prevede un aprile bellissimo, attendo fiducioso, anche se marzo non è che stia andando proprio male...sono un pò nervosetto, ma d'altra parte non ricordo periodi in cui non lo sono stato..quindi pareggio anche qui, in attesa della vittoria, del colpo di testa..notte, lu.
p.s. ah dimenticavo...l'ho dimenticato.


Ciao ragazzi, sono Zappa, Frank Zappa. Volevo segnalarvi questo link..
www.myspace.com/limboskata
il brano da ascoltare è "maltempo", loro sono i Limboskata:un gruppo veramente cazzuto. mi piacerebbe un giorno o l'altro farci qualcosa insieme..per ora ciao, vado, è arrivata la donna delle pulizie:ad occhio e croce ne avrà per un paio di settimane.sapete com'è, noi rockstar..

Monday, March 19, 2007


Scritti corsari (parte prima)

Gli assidui lettori del blog avranno notato come non ami parlare di politica, come su certi argomenti preferisco proprio sorvolare. Da una parte non potrebbe essere altrimenti, dato il titolo del blog e gli intenti ludici dell'autore, dall'altra però vorrei che..mi sono perso..volevo dire che non vorrei si pensasse che certe cose non mi sfiorano neanche. Ho appena finito di vedere il tg3 ed ho appreso con sollievo che hanno liberato Mastrogiacomo: una bella notizia, non altrettanto quella che non si sappiano le sorti del suo interprete (ma lui non è italiano, la sua vita ovviamente vale di meno). Il fatto però è che trovo estremamente noioso scrivere di queste cose, mi sembra sempre di parlare di ovvietà..ma che c'è bisogno di dirlo che la pace è un valore assoluto, che non esistono violenze giustificabili ?(magari necessarie, ma giuste mai)Ma che bisogna davvero parlare di Prodi, di Berlusconi, della Confindustria, delle Multinazionali, della Finanza che dagli anni 70 stabilisce le politica di tre quarti di mondo? E che c'è da dire? Che fanno schifo, questo si sa. E che c'è bisogno di dire che la base di una società dovrebbe essere il Diritto, che l'amore non basta, che posso anche odiarti ma mai toglierti la possibilità di svilupparti come persona etc etc..?Voltaire, Rousseau, Smith, sono cose vecchie di 300 anni..mi sento un cretino a parlarne..e poi i diritti agli immigrati, o questa storia delle coppie di fatto, il dibattito sulla laicità dello stato:ma che c'è da dire? a me sembra tutto così semplice..ogni tanto penso a queste cose e mi dico: ma davvero ne stiamo parlando, ma davvero siamo ancora a questo punto? poi però mi sa che davvero ne parlano e sul serio..cioè davvero siamo al punto che non si sa, ad esempio, se un clandestino debba avere gli stessi diritti di un immigrato regolare..mi sa che siamo ancora al punto che ci vuole il permesso di soggiorno..io boh..sarà che più vado avanti e più divento radicale, da "giovane" ero molto più moderato di ora..davvero eh, ero quasi un rifondarolo..poi per fortuna si cresce e si capisce che la politica non è in parlamento, nelle sezioni dei partiti, nei centri sociali, non sta scritta sui giornale, sulla delibera di un comune..magari fosse così semplice,quella è roba per ragazzi. La politica è un discorso molto più ampio e di base, trattasi di cose, ritengo, che hanno a che fare più con la psicologia che con le leggi, il diritto naturale, positivo etc..Ne parlavamo giusto ieri con Marco e Martina e si diceva che...

Friday, March 16, 2007

stasera mi girano vorticosamente,una cosa da guinness dei primati..per fortuna domani si registra un nuovo pezzo col gruppo..e io quando si concretizza qualsivoglia cosa mi sento sempre meglio, mi si appassisce la ghiandola del rodimento..siete tutti invitati, zona casal bernocchi, dalle 10 sino a morire..ora vado, è tornato mio fratello, lo svizzero, starà qui fino a lunedì..ecco la sua è una presenza che mi calma, stare con lui mi mette una pace che già mi sento meglio..baci, lu.
mi prendo un caffè, smangiuccio qualcosa e poi ve ne racconto una divertente..non cambiate blog.

Tuesday, March 13, 2007


sai quando stai incolonnato in macchina e non sai che fare, e allora prendi il telefono e inizi a giocherellarci: ecco oggi mi è successo proprio questo. Nello specifico diciamo che dovevo memorizzare un numero ma pare che la memoria era piena; "allora cancello qualche numero" mi dico" eh si, ma quale?". Il seguito della storia dimostra che il mio telefono conosce molta più gente di me. Cancellati alla lettera A: 1-Adele: ex-compagna di università, vecchio numero, ora ne ha uno nuovo. 2-Antonio Africa: ex-compagno di università.Professione punk, detto(da me)"africa"perchè del meridione (calabria mi pare).non lo sento dal 2004. 3-Antonio Napoli:pianista jazz conosciuto in calabria quando ero andato per fare una serata. Ricordo grande jam-session nel bungalow suo e del suo gruppo(con batteria e impianto montati in salone). lettera B. 1- Barbara L.:bo, non so chi sia. 2-Baciccia: tizio squallido che ora, da quanto ne so, sta nel Quatar con la ragazza. lettera C. 1- Caspio (soprannome dato a qualcuno che ora nn ricordo). 2- Celentano: tizio sosia dell'omonimo cantante. Non credo mi servirà mai il suo numero. 3-CugiBelga: num.del cell.belga di mia cugina. (tornerà a breve in Italia. Per sempre??) lettera E. 1-Elisabetta Univ.:laureatasi col mio stesso relatore. 2-Elisabetta: boh...a ma forse..no..boh. lettera F. 1-Fattoria musicale:sala registrazione.pessima areazione locali. 2-FedeCenci:corista di Jesus Christ Superstar.Non la sento dal 2003. 3-Figus:manuel barman dell'open bar. Personaggio discutibile. lettera G.: 1-Giorgio Spagna:uomo uso all'uso di droghe leggere. 2-Gianluca: bassista /fonico (rincontrato per caso a Labaro Rock.).vecchio numero. lettera J.1-jesus:cantante protagonista di Jesus Christ..vedasi Fedecenci. lettera M- maison jaune. pin del citofono della casa parigina del mio amico Higuerra. (svolto lì magnifiche giornate marzo scorso). 2- mio: mio num.cell.ormai lo so a memoria. lettera P.:1-panama:num. della sede di Brescia dell'etichetta di Miceli, produttore di silvestri. 2-panama 2:altro numero della sovracitata. 3-Padre Pio: o mio Dio!e questo ?! lettera Z.: Zigulì:ex-compagna dell'università detta così perchè di origine indiana..che poi non vedo il collegamento.
Poi ho cancellato anche qualcun altro che ora non ricordo. Si, in effetti, ho passato una decina di minuti buoni a cancellare numeri. E poi la frase del cell.era splendida: cancellare Jesus? si-no.
E io che mi immaginavo tipo un esplosione rumorossissima a scuotere la fila di auto incolonnate. nuit.

p.s.ho visto l'ultimo di Ozpetck..non si merita neanche che mi informi su come si scrive correttamente il suo nome.

Monday, March 12, 2007

L-indo-tto

Sarò breve. Oggi ho visto il vetro di una macchina macchiato di fango ed ho pensato che ci vuole poco in fondo per perdere di vista le cose importanti. Allora mi sono chiesto "quali sono le cose importanti?". "boh" mi sono risposto "che domanda cretina;e che se sono importanti le vengono a dire a me?". Morale della favola?La pulizia anzitutto.

p.s.avesse ragione ZB quando dice che sto iniziando a sbarellare..

Sunday, March 11, 2007


Ad essere sinceri

Freddy Nasone riemerse d'un tratto come il sole che oltrepassa il confine del tetto e si mostra lucido, infastidisce lo sguardo. Chissà come avvenne che guidando in direzione mare, per una di quelle strade in salita che sembra di stare in california, iniziasse a fuoriuscire dal grammofono l'eco di una strana canzone. Nel testo una visione sballata di alcune leggi della matematica, formule e paradossi linguistici che, a dire il vero, a Freddy richiamavano dei ricordi ben precisi. "meno per meno uguale meno" cantava il tizio nello stereo, "meno per meno uguale meno" pensava Freddy.Il semaforo passò da rosso a verde, si udì un tuonare di clacson, successe che una prima venne innestata. Freddy si guardò nello specchietto retrovisore e salutò con gli occhi lei, Madeleine, che per un istante era tornata prepotentemente; era sparita poi di nuovo, nel procedere avanti tutta, per quelle strade in salita direzione mare, quelle strade che pare di stare in california.

Friday, March 09, 2007

V.M. 18 anni

C'era una volta un albero, un balcone, una ragazza di guardia ad un bambino a pois. C'erano sull'albero palline di natale, nonostante fosse primavera, nonostante la temperatura avrebbe potuto sciogliere anche il più becero dei pupazzi di neve. Il balcone era ad un quinto piano, i puntini rossi invece tutti sulla faccia del piccolo Marmocchiot, pargolo uso al rutto post-conviviale, giovanissimo uomo sempre sull'orlo di una crisi di nervi. Da qualche tempo un varicellosico virus lo aveva attaccato coprendolo di punteggiatura rossastra sobre tutto il corpo, indi per cui se ne stava a casa, indi per cui i genitori avevano predisposto per lui un adeguato servizio di guardia. Il piccolo e docile Marmocchiot pareva un albero di natale con tutte le palline attaccate indosso, nonostante fosse primavera nonostante facesse caldo, senza farla troppo lunga. Ed anche lì ne aveva di punti rossi, anche lì, dove sole non batte e goccia non cade quando pioggia scende dal cielo; ed anche lì, dove le mani si mettono solo dopo una certa ora, e non troppo, che altrimenti si diventa ciechi. Il fatto è che il piccolo, dolce, docile, innocente, prematuro Marmocchiot sentiva il corpo invaso da un desiderio irresistibile di grattugiarsi, di scartavetrare dal proprio corpo quell'odioso senso di prurito: non era possibile però, non si poteva, e la ragazza era lì anche per vigilare che ciò non accadesse. Accadde però e la Storia ne è testimone. Il piccolo docile, casto, innocente, timido, tenero Marmocchiot avvertì tutto d'un tratto di non poterne di più, di non resistere con le mani in mano, di non potersene stare più fermo. Iniziò allora a grattarsi il viso, sfiorando il naso, poi le orecchie per continuare con gli occhi. E scese al petto, alla spalle, lungo la schiena, fino al cratere infiammato del monte ombelico. Ivi si ristorò per pochi istanti per poi riniziare la discesa agli inferi: nel frattempo una musica leggera, più leggera dell'aria, iniziò a spargersi per i contorni circostanti. Era un twist, se non ricordo male, di quelli che si ballano anche senza mani. Accadde così che a tempo di musica, il piccolo Marmocchiot giunse in prossimità dell'obelisco, della protuberanza che fa di ogni uomo un uomo. Si racconta che circumnavigò il paletto, che ci fece intorno un balletto, che ad un certo punto lo impugnò ed, in battere e levare, così fece e cantò "...una pippa a puà..perchè c'ho la varicellà..a puaaaaa..a puà a puà".

Thursday, March 08, 2007


Guardare un posacenere pieno di cicche marcite mi ha sempre fatto schifo, anche quando si tratta del frutto del mio operoso e vorticoso inalare/esalare. Mi ricorda che fumare è una merda, fa male alla salute e al portafoglio, impregna di puzzo tutto il vestiario e regala anche una sgradevole fiatella quando le sigarette giornaliere iniziano a diventare eccessive. Ma non posso fare a meno di provare pietà per quegli innocenti mozziconi, inconsapevoli del loro ruoloe del loro destino, abbandonati a sé stessi in attesa che una mano pietosa li getti nella spazzatura. Non è giusto, non si fa così. Propongo di attuare una campagna per la tutela del mozzicone abbandonato: perchè creare delle disparità tra una bionda integra ed un avanzo della stessa? Non possiedono comunque la stessa natura nicotinica, ammoniacale e plastificata? Non buttate le vostre cicche, abbiatene cura: al limite, mangiatele, sarà sempre meglio che sacrificarle ad un deswtino oscuro di riciclaggio fasullo.

E' una campagna per il mozzicone nel mondo.

Wednesday, March 07, 2007


Sfogatio temporis

Stasera sono di cattivo umore. Ce l'hanno messa tutta, in molti e per tutto il giorno, ed alla fine ce l'hanno fatta. Bravi, è colpa vostra se me ne vado a letto incazzato. E sapete che vi dico? Da domani sciopero, non scrivo più una riga che è una, non faccio più un sorriso a nessuno!Vaffanculo! Ma tu guarda un pò che gente gira in questo periodo storico!

p.s. forse sul finale ho esagerato..

Tuesday, March 06, 2007

avevo ideato un post bellissimo..il fatto è che sono pure le 3 passate..vado a dormire..magari lo scrivo domani..abbraccichi...

Sunday, March 04, 2007

Punkinabestia.


Ricordo un prato, una panchina e un accendino a riscaldare l'atmosfera. Quattro bottiglie di vinaccia e bicchieri seminati come bucce smesse di arancia. Ricordo un cauto giardiniere invitarci a non calpestare le aiuole; stavo sdraiato sotto un albero di quelli che lasciano cadere gli aghi e ricordo la paura che uno di questi mi potesse pungere. Cosa ci stavo a fare questo invece al momento mi sfugge: si vede che era poco importante, si vede che ero lì casualmente, tanto per cambiare, per fare qualcosa di diverso. Ed infatti ricordo nitidamente che, allo scoccare di una certa ora, arrivò di soppiatto quella dopo: erano le 11 e divennero in un attimo le 13. Ricordo un prato, una panchina ed un accendino a riscaldare l'atmosfera; una mia certa interdizione mista ad una buona dose di imprecazioni.
" e le 12?" ricordo chiesi al cauto giardiniere, uomo dai baffi lunghi come secuoie secolari.
"avranno trovato traffico".
"in che senso scusi?".
"in tutti i sensi..cioè, eravamo rimasti che sarebbero venute. Ora non saprei che dirle."
Rimasi per un paio di minuti acciaccato da quella frase tanto inusuale, poi ricordo che ritenni plausibile l'ipotesi del traffico.
"quindi conviene che non le aspetto?" la mia domanda, mi rendo conto, sul filo del paradosso.
"meglio di no, ormai se ne riparla domani".
E domani infatti venne ma delle 12 neanche l'ombra, anzi a dirla tutta, sparirono anche le 11: si passò dalle 10 alle 13, senza fermate ulteriori nel mezzo.
"andiamo bene!" dissi al cauto giardiniere, uomo dai baffi sempre più lunghi, sempre più simili agli estremi di una spazzola.
"ragazzo mio cosa vuoi da me? io che c'entro?"
"ma infatti mica me la prendo con lei..dicevo così per dire, tanto per cambiare."
"e allora se è così lascia che ti dica che stai perdendo del tempo. "
"e me ne sono accorto, in due giorni sono sparite due ore così, nel nulla"
Ricordo un prato, una panchina ed un accendino a riscaldare l'atmosfera. Ricordo un cauto giardiniere guardarmi dritto negli occhi e dirmi:
"ricorda che il tempo non è mai perso ma solamente sparso..se ti interessa vattelo a cercare, da qualche parte si nasconde sicuro quello che cerchi. "
Ed andai, o almeno così mi pare, anche se non ci metterei la mano sul fuoco, anche se non calpesterei quelle aiuole: vai a capire di che erba erano fatte!

Thursday, March 01, 2007


Tempo-rali

A. fa il buttafuori nel locale in cui lavoro, ha una quarantacinquina di anni ed occhi vispi da figlio di buona donna. Ci parlo spesso e, ad essere sinceri, è la persona più interessante che ho avuto modo di conscere lì dentro, da quando ci lavoro. A. da ragazzo ha ammazzato due persone, per questioni che lui dice "riguardano la famiglia": per questa ragione ha fatto circa 20 anni di carcere, per questa ragione ora ha l'aria stanca. A. dice che è una vita che lotta, che combatte, che ora si è scocciato, che vorrebbe un pò di calma, di pace ed io credo proprio che sia arrivato il momento che qualcuno provveda ad esaudire questo suo desiderio. Fare il buttafuori non gli piace perchè "anche se hai deciso, o meglio ti è capitato, di stare dalla parte dei buoni, ti ritrovi sempre come possibilità quella di ammazzare qualcuno". Ci parla della società per cui lavora e la descrizione che ne esce fuori non è propriamente quella di un ambiente e di un lavoro tranquillo. Con A. ci divertiamo spesso a citare i film di Totò, a raccontarci le barzellette: lui ne sa davvero molte, certo più di me. La settimana scorsa gli hanno ridato dopo più di 20 anni il passaporto e la cosa è per lui molto importante, e non è difficile capirne le ragioni. "in carcere" dice "il tempo si ferma. Ora che sono fuori, quando arrivo a fine serata invece mi preoccupo". "perchè?" gli chiedo. " perchè ho la sensazione che mi fugga di mano, 3 minuti mi sembrano tre ore". A. ha perso 20 anni della propria vita e per questo se ne rammarica: ogni gesto che fa, ogni frase che pronuncia ha come implicito quello, è inutile che ci giriamo attorno. Mary è accanto a me ed ascolta interessata i suoi discorsi, poi ad un certo punto gli chiede "ed il rapporto con i secondini com'è?". "di reciproco rispetto, a volte. Dopo un pò di tempo inizi a salutarti, a scambiare una parola: una parola al giorno anno dopo anno fanno un romanzo. " A. ha voglia di parlare, sembra aver aperto il rubinetto, inoltre è un grande oratore e noi lo ascoltiamo volentieri. Ci dice che dentro ha conosciuto Renato Curcio, che ci ha passato diversi anni insieme, ed altre cose che ora non mi va di dire. Poi succede però che il locale deve chiudere e che bisogna andare negli spogliatoi a cambiarsi ed a riprendere le proprie cose. Tempo 2 minuti e siamo fuori dal locale, in mezzo alla strada, con un vento fresco che arriva dal mare e screccia sui vetri delle parcheggiate. Come sempre A. è sparito, difficile che vada via insieme a tutti noi, lo fa sempre qualche minuto prima e senza salutare nessuno. Poco prima, mentre parlavamo, aveva detto che il carcere "ti crea una corazza intorno al cuore, che fa si che non ti freghi un cazzo degli altri, di quello che provano, di cosa gli succede". Credo sia per questo che non ci tiene a salutare, di noi gli importa poco. Peccato, perchè proprio, anche se può sembrare assurdo, o ancora peggio un romanticismo strappalacrime, lo considero una brava persona, affidabile, interessante, davvero un buon cittadino. Errori commessi a parte. nuit

p.s. scusate la forma del post..sono davvero esausto..e tra 4 ore sveglia di nuovo..