Monday, August 27, 2007

Il peso della libertà

Ho visto un film su Mandela, anche se ora non ricordo il titolo..eh si, dovrei saperlo visto che sono appena tornato dal cinema, anzi dall'arena. Ma non mi viene, anzi mi sa che non l'ho mai immagazzinato. Come il prezzo del biglietto di stasera, o quello che mi diceva una mia amica incontrata per caso, o il racconto delle vacanza di un altro amico incontrato anche lui per caso. Proprio non ricordo nulla. ma non che stia perdendo i colpi, è più che mi sono concentrato su altri elementi, sui quali, ebbene si, mi sento preparatissimo. Si perchè la prima forma di rivoluzione, di disobbedienza, è quella dell'attenzione. La prima battaglia la si combatte nel momento in cui ci si dice "questo è importante per me" mentre "questo è irrilevante". Irrilevante si, proprio come diceva spesso Mandela. Certo bisogna imparare ad affrontare gli altri che ti chiedono "ma mi stai ascoltando?" o "come si chiamava il film" etc etc..e allora le strade sono due: o fingere, oppure confessare che non si era attenti al discorso, che sul "fondamentale" si è impreparati, e ammettere la propria incompetenza. Io a fingere non sono proprio capace, si capisce subito che sto mentendo e che per giunta con poca voglia e convinzione. E invece pare che si debba imparare a farlo, che le bugie vanno di moda, anzi direi che vanno più di moda della verità. Voi direte: E che cos'è la verità? Ebbene ritengo che, con buoni margini di approssimazione si possa definire verità, il rilevante per se stessi, ovvero quanto si omette sistematicamente nei discorsi. Si perchè nessuno si svela, tutti stiamo li a parlare con il libretto delle istruzioni alla mano. Perchè è più comodo, perchè altrimenti ci sentiremmo persone libere. E la libertà, si sa, fa paura, perchè senza regole diventiamo davvero responsabili di quello che facciamo. E voi ve la sentite di reggere il peso di questa responsabilità?

Thursday, August 23, 2007

il post è stato eliminato dall'autore per una lieve divergenza dalla proprie opinioni.

Tuesday, August 21, 2007

Sarà-nciata amara

Pensate che nulla di sensazionale avviene in questi giorni. Capisco che sia difficile crederci, ma proprio poco di degno di nota accade in questo periodo. Sarà che è agosto, sarà che sono tutti partiti, sarà che come al solito sono in attesa di chissà cosa. Ed invece quest'anno l'ho passato vivendo giorno per giorno, ora per ora, con la mente che non andava oltre il domani. Un blocco comprensibile data la situazione di parecchio particolare. Ed è molto meglio amici miei, non pensare al domani, perchè è troppo vicino ed è normale che si resti delusi, che non succeda nulla di quanto si era sperato. Propongo di pensare al dopodomani dunque, o nel caso, al dopodomani ancora: individuo maggiori possibilità di piacevoli sorprese. Anche se per quanto..
Domani è il mio compleanno.fatemi gli auguri, facendo finta che io non ve l'ho ricordato.

Thursday, August 16, 2007

Just a perfect day

Freddy guidava ed era stanco, gli occhi si chiudevano ad intermittenza, era tempo di fermarsi. Gli altri in macchina dormivano e la compagnia era poca, silenziosa, se si fa eccezione per "eri piccola" trasmessa in ondulazione di frequenza dalla radio autostradale. Il cielo era un latte macchiato, ai lati della carreggiata la Liguria, arrampicata sulle sue terrazze da coltivazione. E quando ti scappa non c'è mai, e quando sei stanco è sempre distante: l'autogrill era a 3 kilometri, che significa 2 minuti, che vuol dire , adesso, ora, siamo arrivati, ci fermiamo. Freddy non odorava di buono, non si sarebbe presentato in quelle condizioni ad una cena con gente importante: Freddy non aveva il viso pulito, gli occhi sciacquati, le orecchie piene di sapone. No, piuttosto un marinaio, un corsaro, nero per giunta, per il sole preso, e la pelle screpolata. Tutti sanno quanto possano girare alle 6 di mattina, con l'alba alle spalle ed una giornata che non promette nulla di buono: si tornava a casa, mannaggia la miseria, di nuovo a casa. E ti prudono le mani, ti pizzicano le spalle che non ci va proprio di volver a la meson, ma che devi fare, è cosi, ora è cosi. Ed allora Freddy immaginava di nuovo il giorno della partenza per il viaggio lungo, quello rimandato un anno fa a causa del padre eterno che, di sicuro non esiste, ma che nel caso contrario meglio non si faccia vedere in giro.
E ti dicono "ma no dai, ma non dire cosi"
E invece " si dai, dico cosi".
Ma non era il caso di starsene a guardare, non bisognava stare fermi, lasciarsi andare. Certo la tentazione era forte. Fasi di Sballottolamenti, ecco, diciamo cosi.
Amici cari: la vita è na faticata. Baci

Saturday, August 04, 2007

Via (di Memo Sgamotti)

Me n'andavo da questa Roma degli aperitivi, dei gelati, dei caffè presi al pomeriggio per restare svegli. Da questa Roma del caldo, delle cravatte, delle camice sudate, dei colloqui senza parole. Me n'andavo da questa Roma dei raccomandati, dei cardinali, dei miseri abusatori del potere. Da questa Roma dei congedi militari, dei tacchi a spillo, dei discorsi che tanto non ci capiamo. Andavo via da questa Roma dei centri sociali, delle periferie, dei concerti senza pubblico, del pubblico che diventa gente, della gente che si scorda di essere uomini, donne, froci etc.. Me n'andavo da questa Roma delle promesse, delle mantenute, dai questa Roma che siamo tutti turisti a Roma. Andavo via da questa Roma dell'energia quantica, della coca nell'aria, della pigrizia, delle macchine ingolfate, da questa Roma che nun ce se capisce un cazzo. Andavo via da questa Roma dei giornalari, dei marocchini, da questa Roma di "che c'hai na sigaretta?ah, fumi er tabacco..ma nun te rompi a giratte ogni volta na sigaretta?".Andavo via da questa Roma col sole, senza sale, sott'olio, andavo via da sto dipinto che d'estate se squaja, e diventa na macchia inacaciarata. Andavo via da questa Roma dei senza tetto, dei senza parole, dei senza più neanche la voglio di andare altrove. Andavo via da questa Roma di merda. Arrivederci Zia Roma.

Wednesday, August 01, 2007

L'allievo e il maestro

"Devi capire che nella vita non ci si possono fare solo le canne dalla mattina alla sera."
"ah no?"
"eh no, bisogna anche bere parecchio"


Er Medau al piccolo Mauro