Saturday, January 06, 2007


incontri ravvicinati di un certo tipo
E' venuta con le calze tutte rotte, è venute di notte, con l'espressione di chi è disposta al limite a fare a botte. Mi ha bussato ad una spalla mentre dormivo ed ha atteso paziente che riprendessi un sufficiente (almeno secondo lei) contatto con il contorno. Mi ha accarezzato con l'ausilio del lenzuolo e si è indispettita quando ha notato che io, delle sue carezze non sapevo proprio cosa farmene. Mi fa:
"Ciao Luca, come stai?"
Dico " e come sto, dormivo e mi hai svegliato. Sono mezzo assonnato, ecco come sto"
La donna ha un naso curvo almeno quanto il mio, due occhi vispi almeno quanto i miei e mi ricorda tanto un mio strettissimo conoscente quando stringe una guancia tra la morsa dei denti.
"sono venuta a portarti qualcosa " mi dice
"e non potevi aspettare domattina Cristo Santo. "
"No che non potevo, ho un sacco di consegne da fare sai, mica posso fare come mi pare".
Io prendo atto di quello che mi dice, mi tiro su a L poggiando la schiena sulla spalliera del letto ed accendo la luce del comodino per vederci un pò più chiaro. Vedo invece la donna vestita di scuro, con un fazzolettone nero che le copre la superficie della testa.
"Ho per te una calza piena di carbone"
"Pure!!" le dico "non è bastato questo anno senza tregua, ti ci metti pure tu col tuo carbone"
Lei ridacchia, poi pare lunsingata dalla considerazione che mostro nei suoi confronti.
"e sentiamo "le chiedo "a che cosa sarebbe dovuta questa punizione? dov'è che mi sono comportato male?".
L'aria della mia stanza è ferma, pare attendere una risposta della donna per rimettersi in moto.
"sei stato stupido, ecco qual'è stato il tuo errore!"
"stupido? e perchè"
Ora, voi capirete che essere svegliati da una donna brutta, nel pieno della notte, e che per giunta inizia pure ad insularti, non sia la cosa più piacevole del mondo. Saprete comprendermi dunque se in questo momento il tono della mia voce è particolarmente duro.
"si, sei stato stupido. Hai creduto che bastasse un tua decisione per smuovere tutto. Ti sei illuso di essere il solo arteficie del tuo destino. Sei stato stupido, proprio un gran cretino".
"ma tu guarda un pò " le dico mentre mi scaldo " uno passa la vita a sentirsi dire che si deve dare una mossa, che deve prendere in mano le situazioni, che deve fare di tutto per raggiungere quello che vuole. Poi una notte arrivi tu e, senza neanche dire chi ti manda, dici che non tutto dipende da me, che devo darmi una calmata".
La Befana mi guarda con aria severa, alza la mano a marcoaurelio e batte per due volte la mano sul letto.
"sei stato proprio stupido, stupido e stupido".
"senta signora Befana (senza offesa) secondo me il suo non è un modo di fare. Inoltre le comunico che il sottoscritto ha capito di essere un tipo parecchio testardo e che se vuole una cosa, anche se obiettivamente irragiungibile, ce la deve mettere tutta pur di ottenerla. E' un fatto di pace con se stessi. Quindi le sue teorie sul caso, sul ruolo della fortuna se le tenga pure per se; che tanto lo so da me che per alcune cose non ci si può fare nulla"
La donna indietreggia di qualche metro e si accinge alla porta per recuperare la sua scopa volante; la afferra nelle mani e fa come per porgermela. Poi
"hai visto che modello? una scopa turbo a zero impatto ambientale" dice scherzando, come per cercare complicità. Io la guardo in cagnesco e c'ho pure lo stomaco che abbia, perchè nel frattempo mi è venuta fame. Soprattutto di roba dolce.
"è inutile che ora fai la simpatica. Non mi piace che qualcuno mi dica cose che già so e che poi mi dia dello stupido. E' un fatto di educazione. "
"ma io, non volevo.."
"ma io, ma tu, ma loro, ma basta. Mi hai scocciato con questa storia del disfattismo, dell'attendere che le cose caschino dal cielo. Lasciami in pace e vattene per cortesia. " Eh, mi ha fatto arrabbiare, non si fa così. Dopo aver udito le mie parole la Befana fa per andarsene, sale sulla scopa e va a spalancare la finestra. Io la fermo per il braccio destro e le dico:
"tu non te ne vai se prima non mi hai lasciato un pò di caramelle, dolci ed impiastri vari. Io sono stato buono quest'anno, hai capito?!". La mia voce è dura, ferma e lei si spaventa perchè quelle che pronuncio hanno tutto l'aspetto di essere delle minacce.
"d'accordo, d'accordo" mi dice "non c'è bisogno di scaldarsi tanto. Ecco le tue caramelle, prendile pure. addio". Sguscia dalla finestra e viene inghiottita dalla notte.
"arrivederla, e mi saluti tanto i suoi" salutandola le grido.
Dopo aver ingoiato un paio di caramelle, mi rinfilo sotto le coperte e inizio a masticarle, fino a che non si sciolgono. Ci vogliono due minuti, troppi pochi per smaltire l'amarezza e per non considerare che quella donna mi ha rovinato proprio la nottata. Ho la fronte aggrottata, una sete d'agosto e penso: ma tu guarda che gente che gira in questo periodo storico!

5 comments:

Anonymous said...

Ma com'è che stai scrivendo così tanto in questo periodo?

sgamas said...

diciamo che ho molto tempo libero..e poi ho riattivato la ghiandola dello sproloquio.

Anonymous said...

Allora prenditi più spesso del tempo libero, il tuo modo di scrivere mi piace, è divertente. Comunque non sono d'accordo nè con te nè con la Befana: non credo al caso o alla fortuna ma non credo nemmeno all'accanimento terapeutico, se si può chiamare così. Ciao Sgamas.

Chicca said...

è un po' di tempo che
leggo il tuo blog
non tanto a dirla tutta
ma a dirla ancor più tutta un giorno avrò passato 1 ora buona a leggere qui
quello che veniva
quello che mi andava
un po' in sordina
e fortuna che non era in sardina

sgamas said...

per anonimo: neache io credo all'accanimento terapeutico..ed infatti me ne sto facendo una ragione..di qualsiasi cosa si tratti.

per chicca:grazie per la fedeltà.è un grande impulso a scrivere quello di sapere che c'è gente che legge.

per anonimo(reloaded): perchè anonimo?lo avrai un nome..mi sa che ho capito chi sei..