Sunday, March 22, 2009


e vengo all improvviso assalito sulle scale, da un pensiero che se ne stava nascosto dentro le tasche credo, che aspettava il momento sbagliato per uscirsene fuori. da qualche giorno sono ospite di s., in una citta grande, di un grande paese diverso dal mio.non tanto diverso pero,tanto che le strade le sento gia un po mie. le differenze le trovi nelle piccole cose, in questa tastiera del pc ad esempio, settata per una lingua diversa e che, come vedete, mi rende difficile mettere gli accenti. in piu scrivo al buio, per non disturbare, digitando piano piano, pianoforte, che non suona, muto, proprio come me. e penso che tornare a roma e bello ma anche brutto, che mi va come non mi va, che ci tengo come anche no, che la domanda resta sempre la stessa:cosa sto facendo?ed e questa tastiera monca a venirmi in aiuto,a svelarmi la natura di quello che passa qui, da queste parti: il verbo essere, senza accento non e che una congiunzione, tra un momento e l'altro, tra questo di adesso e quello che verra dopo, tra qualche minuto.ed allora sono significa -di passaggio-, con il pollice alzato , facendo l auto stop ad una macchina che va a-ccento. mi piacerebbe venire sorpreso da una raffica di vento, essere sollevato come uno scontrino del bar gettato per terra.

-2 cafe con leche

-2 napolitanas

sara un caso che dormo a due passi da queste torri, che accenti davvero tanto sembrano?

Friday, December 26, 2008

ci sono le lucine fisse e ci sono quelle in movimento. a volte trovi l'aria che sa di cannella, altre volte una musica sgraziata in sottofondo. spesso i sorrisi di uno zio ingrassato sul divano, raramente un semaforo verde, che ti lascia scappare via alla velocità che vorresti. Trainando la sua slitta di metallo il tipo a fianco a me guarda annoiato il centro commerciale infuocato di addobbi luminosi: accanto la moglie si lamenta per il freddo che fa, dietro la figlia che scrive "ciao" sul vetro. lei, la piccola, ha tutta l'aria di chiamarsi Margherita, e per le feste ha ricevuto i doni che aveva chiesto. qualche metro più indietro, incastrata su di una cometa a 4 ruote motrici, una donna bionda, con un brutto rossetto spiaccicato sulle labbra, ride parlando al telefono: probabilmente dall'altro capo del filo (?)c'è il suo compagno, che è tornato dai genitori che sono del nord italia e che non amano mettersi in ciabatte, neanche tra le mura domestiche. il vigile dentro la sua gabbia di ferro verde non si accorge di nulla, è festa per tutti, per tutto. e come spiegare allora questi occhi bagnati, rossi, inceppati dalle lacrime che non riesco neanche più a guidare. è il secondo natale che non è più natale.

Thursday, November 20, 2008

siamo sospesi, siamo panni stesi fuori ad asciugar, nei sogni di Chagall. Tienimi o volerò..(de leo)

Monday, November 17, 2008

quanto è complicato vivere da soli!bisognerebbe riempire casa di maniglie per reggersi, quanti motivi per scivolare giù per terra. o essere capaci di prepararsi particolari caffè in grado di risollevare l'esistenza. e la doccia che non ti sveglia ed invece rilassa ancora di più, ed il freddo che arriva alle finestre quando ci stai col naso attaccato e guardi di fuori, sperando che succeda qualcosa. si appanna lo sguardo e capisci poco. e le parole che non entrano in testa e ne escono solo, sempre uguali a loro stesse. è ufficiale: ho smarrito la rotta, di nuovo. che vi devo dire, sarà carattere.

Friday, November 07, 2008


San Lorenzo è un quartiere che amo molto, sopratutto di pomeriggio. Mi piace vedere il sole che cala su piazza dell'immacolata ed i netturbini che puliscono la piazza davanti al mercato dei fiori. Monteverde è bella d'estate, al tramonto, splendido salire per via delle mure gianicolensi per poi trovarsi al gianicolo, con un panorama che mozza il fiato tutte le volte. La Garbatella è bella invece verso mezzogiorno, a primavera: mi piace tanto la zona del barocchetto, o come la chiamo io, delle case di marzapane. Poi c'è la magliana, che invece è bella subito dopo il tramonto, quando si popola di gente che fa la spesa in quei negozi dove costa tutto pochissimo: mi piace via dell'impruneta, anche se non so bene perchè. Trastevere è bella di mattina presto: piazza si santa maria è meravigliosa deserta, e poi mi piace il bar di san callisto con quei tavolini fuori che sembrano gli anni 60. Ed anche la piazza dove c'è il museo di trastevere (ora non ricordo il nome...dovete sapere che sono un disastro per i nomi delle strade). Mi piace anche tanto testaccio, soprattutto la zona vicino al ponte di ferro, dietro al gazometro, mi ricorda l'irlanda, anche se non ci sono mai stato. Poi c'è l'aventino, dalla parte però di via di san saba che mi piace fare in salita in direzione dell'acquedotto romano, direzione via cristoforo colombo. poi c'è rione monti, dove vado a scuola di musica, dal grande maestro lazzaro:praticamente facciamo lezione senza strumento, si dialoga di armonia davanti a un foglio bianco, davvero fantastico. La piazzetta che dà su via dei serpenti, dove c'è la fontana e un'edificio con scritte in cirillico, mi incanta ogni volta:sono spesso lì, il giovedi, per una mezz'oretta dopo lezione, venitemi a trovare. E poi come dimenticare la zona vicino a la sapienza, con quegli edifici in stile liberty ed i nomi delle vie con i capoluoghi d'italia. amo anche molto l'università,mi ricorda un anno in cui era occupata e ci sono andato diverse volte a sentire concerti, a perdere tempo. Poi c'è ostia antica, dove con degli amici musicisti abbiamo aperto una scuoletta di musica. Il borgo di ostia antica è raro, incantato, fatto di mattoni di cristallo, dominato da un piccolo castel sant'angelo (il castello di giulio secondo). il mio motorino ha 8 mila chilometri: ci sono dentro tutte queste cose, se le porta tutte quante appiccicate addosso, un pò come me.

Saturday, November 01, 2008


Lezione numero 1


Eravamo in toscana, a suonare, per strada, nelle piazze, come abbiamo fatto per un paio di anni. la musica sempre la nostra, la solita, il latin, musica cubana più che altro, musica dei buena vista social club soprattutto. ricordo che eravamo 4/6 del gruppo, mancavano i percussionisti, corrado e andrea. e fu proprio corrado a telefonare, a darci la notizia :"ibrahim è morto ieri". era il 6 agosto quando una stella si spense a l'havana, il più grande sonero di tutti i tempi, ibrahim ferrer, il "nat king cole" dell'america latina ci aveva lasciato e ricordo che per me, per noi, fu un giorno triste. Era nato 78 anni prima e nonostante il talento aveva raggiunto il successo solo in tarda età, nel 1997 quando Ry Cooder aveva prodotto il disco Buena Vista, facendo conoscere al mondo intero, me compreso, una musica fantastica e dei musicisti incredibilmente bravi. Ho poche passioni musicali che resistono agli anni, al tempo che passa, all'orecchio che si affina: ibrahim è in cima alla lista. Quanda canta, il mago del bolero, del son, l'anima si calma, i brividi coprono il corpo. Giuro che non riesco a fare altro quando metto un suo cd, non è roba che riesco ad ascoltare in sottofondo: c'è troppa anima, troppo sudore e fiato e passione quando canta. La fortuna ha voluto che io sia riuscito a vederlo anche dal vivo, a Roma, in un concerto strepitoso: lui, a 75 anni che ballava, vestito elegante come i cantanti di una volta, con la coppola di ordinanza a coprire i pochi capelli bianchi. Insieme a Omara Portuondo, una storica e fantastica cantante cubana, ha inciso qualche anno fa un brano, si chiama "silencio": ebbene, ritengo sia una delle cose più belle mai incise nella storia della musica. Nel video del brano ci sono lui e lei, entrambi anziani, che cantano guardandosi negli occhi, accennando un lento: romaticismo allo stato puro. mentre scrivo è sabato, sono le 23 e dovrei uscire e solo una cosa mi fa tardare, mi incolla alla sedia: la sua voce, quella semplicità impossibile da raccontare. E so già che staserà forse mi divertirò, forse mi annoierò, forse farò persino tardi appresso a discorsi di sicuro incocluedenti, buttati lì per ammazzare il tempo e poco più. So quello che non farò però, so già quello che mancherà di sicuro: la passione che c'è nella sua voce, quella verità, quella impetuosa voglia di vivere che dalle nostre parti, in questo stupido mondo, pare quasi fuori luogo. Dai grandi artisti arriva sempre la stessa lezione: fino in fondo, andare sempre e comunque fino in fondo.
p.s.date un'orecchiata

Monday, October 27, 2008

sento luca e mi dice "ti trovo inquieto in questo periodo, mi sembri me". Ed ha ragione. Mi chiede "che c'hai?" ed io "non mi sento realizzato manco per il cazzo". Ed ho ragione. Mi dice "e che vuol dire essere realizzati"..non ricordo che gli ho risposto. Poi mi fa "forse stai pigiando i tasti sbagliati"..ed io "ma che ne so, li sto pigiando tutti" e lui "e allora dovresti sapere bene che non ne può uscire una bella musica." ed oggi questo ho capito : se pigi tutti i tasti, suona tutto ma non suona niente. mi manca la mia famiglia, quella di una volta, mi manca tanto, da impazzire.