Monday, July 30, 2007


Caro Frank ti scrivo in forma pubblica, perchè pubblicamente mi hai cercato e perchè cosi ho modo di raccontare un pò a tutti il periodo che sto vivendo. Certo non sereno, certo complesso, ma certo proprio per questo interessante. Qui, dalle mie parti, fa spesso caldo e spesso freddo, la mediosità del tempo sembra non appartenere a questa sfera di mondo. E non che sia lontano eh, più che altro però mi ci sento; lontano e di parecchio. Madeleine l'ho rivista qualche giorno fa ed ho capito che non è il caso che lo faccia in futuro; il passato è passato, sotto i ponti come l'acqua orfana dei rubinetti. Succede poi che sia alla ricerca di una prima occupazione e che siano in molti a negarmela; mi viene da dire peggio per loro. Qualcosa mi inventerò e inizio a pensare che sarà qualcosa a cui non avevo mai fatto caso. Si perchè , questo succede in questi giorni, mi sto rendendo conto di tutto un contorno di cose che prima non consideravo nemmeno (sembra che accade così quando si perde un pò il famoso senso dell'orientamento). Inizio finalmente a detestare la buona educazione ed a ragionare in termini di minoranza. Così mi disse una volta un amico mezzo anarchico "cerca di uscire da logiche maggioritarie". Ed allora lo sto facendo e capisco che non è tutto oro quel che luccica e che le favole sono anche noiose da raccontare. Caro Frank ho voglia di fare le pernacchie al mondo e spero di trovare la forza di farlo. Spararei rutti a tavola, me ne starmei scomposto sulla sedia (con la testa ed il cuore altrove quindi). Bisognerebbe emanciparsi dalle proprie consuetudini, dai soliti rugginosi meccanismi mentali, questa è la verità amico mio, e tu ne sai qualcosa. Di bello c'è che frequento gente nuova e del tipo che tempo fa avrei detto "ma chi quello/a?ma che sei matto". E forse un pò ci sono diventato. Anni fa presi la maturità ma, ad essere sinceri, solo ora mi ci sento un pochettino, maturo. E la mia testa mi dice che è maturo chi riesce a mettersi alle spalle certi retaggi culturali, certe barzellette sulla vita che non fanno neanche troppo ridere. Un pò più di comprensione, quella si, quella la vorrei proprio. Ora ti saluto, perchè mi va, perchè non ti devo spiegare perchè. Baci. Freddy

Sunday, July 29, 2007

E prendemmo un paio di birre e qualche pezzo di pizza. Sarà stato per il caldo, ma non ci ho capito nulla. Ma che ci siamo detti? ma era proprio necessario parlare di tutto per evitare di parlarsi davvero? il genere umano inizia ad annoiarmi; troppe stronzate, troppo dimostrarsi, troppe via di fuga. è evidente che ho bisogno di una bella vacanza.

Tuesday, July 24, 2007

fffff

Si perchè ad un certo punto bisogna fare pace con il mondo. E come in "Aprile" di moretti liberarsi di tutte le cose che ti fanno arrabiare. Con un soffio. Di merda in giro ce n'è da riempire l'oceano. Valutiamo dunque la terra ferma, e diamoci una calmata. Il futuro mi mette ansia, come tutte le cose che nn riesco a controllare. Valutiamo dunque il presente e tiriamo a campare. ma sempre con una buona dose di fantasia, che sto scoprendo essere un terreno da me ancora poco esplorato. Dice "ma allora ti rifugi in un altro mondo?Scappi?". "Si", perchè questo proprio non ho la forza di capirlo. Ed ora vado a letto, a sentire Schubert, con la puzza sotto il naso. 3--2-1 et voilà.

Monday, July 23, 2007


Scena 1 : Scriva-mia. (Inventario)

Una bottiglia di acqua vuota, reduce dal concerto di Capossela di sabato.
Una moleskina, scarabbocchiata senza troppa enfasi.
Una spina tripla.
Il biglietto da visita di Katia Rizzo (cantante, che mi ha lasciato la demo per suonare al locale)
Filtri, tabacco, centinaia di cartine.
Posacenere, cum sigarettam truccatam sfiammante all'interno.
Un bicchiere vuoto.
N°3 accendini scarichi. N°1 accendino funzionante.
Penne, pennarelloni, matite.
Cd rovesciati.
Un foglio di carta con bozze di un pezzo schifoso che ho provato a scrivere oggi.
Custodia degli occhiali.
Occhiali, da sole, ma buoni anche all'ombra.
Confezione di Floppy disk
Scotch (nel senso adesivo del termine)
3 bronzini di euro.
Colla.
Mouse.
Biscotti inglesi regalatimi da una mia amica di ritorno per l'appunto dal Regno.
Ancora filtri per sigarre.
e se alzo lo sguardo mi vedo in una foto giusto di un anno fa. Avevo una maglietta in dosso, con su scritto: "e anche l'università me la sono tolta dalle palle".La stessa che porto, dopo numerosi lavaggi, ancora casualmente adesso. A parte questo il caos, lo spaesamento esistenziale più pronunciato che la mia storia ricordi. Ma non drammatiziamo. Ancora filtri.

Sunday, July 22, 2007


Ahahahanarchia

E non si respira mica, stasera, che è 22 di luglio. Si, un pò è per il caldo, ma un pò anche no. Scusate il tono colloquiale ma è di un soliloquio che si tratta, dunque calma e sangue freddo, almeno questo lo si salvi dal bollore. Che c'è intorno, e che finisce per esserci anche dentro. Dentro casa, intendo, che non sono in vena di sofisticazioni lingustiche. Si perchè la vita è complicata perchè si usano frasi, costruzioni e parole complicate. Mica l'ho detto io che il pensiero si struttura sul e per mezzo del linguaggio; e nonostante non l'ho detto è una cosa sacrosanta amici miei. Al contrario voi conoscete la mia passione per il gioco linguistico, per la descrizione, sovente orientata al surreale. Si, ma io lo faccio per ridere, perchè se si complicano in senso serio le cose, si rischia di farsi del male. E non è il caso, no. Io infatti credo che la vita è complicata si, ma non quanto la fantasia. Lì, nel campo dell'immaginario è vero casino, se ne vedono di cotte e di crude. Nella vita, alla fine, le possibilità, stringi stringi, quelle sono, nonostante la retorica del "tutto è possibile". Per dire io non ho mai discusso con una persona contenuta in una foto che ho in camera, nonostante lui, in maniera del tutto ineducata, continui a fissarmi da anni. E, tanto per dirne un'altra, non me la sono mai presa se il materasso del letto mi tocca il culo da quando sono piccolo. Insomma cerco di starmene tranquillo perchè, vacci a discutere tu con un materasso, vai a parlare con un fotografia. Non ti capiscono, è inutile. E questo perchè?Ve l'ho detto, nel mondo immaginario c'è un gran casino, nessuno ti da retta, si vede che manca un'autorità. Questo per dire che è normale se un tipo fantasioso, creativo, ha tendenze anarchiche. Forse un pensiero veramente democratico (realmente tra pari) è possibile solo se manca il principio di autorità..da un punto di vista strettamente formale intendo. certo voi mi direte che demos significa..etc..dettagli comunque, ho ragione io. Punto e basta. Almeno secondo me.

Wednesday, July 18, 2007


Ciao ragazzi, sono sempre io, Frank. Scusate se mi rifaccio vivo solo ora ma sto attraversando un periodo un pò incasinato (sto facendo i lavori a casa e mi tocca stare tutto il giorno dietro ai muratori, a controllare che non facciano casini). A parte questo, avete notizie di Freddy?No perchè ho perso per l'ennesima volta le sue tracce. Tempo fa avremmo dovuto prendere un caffè insieme ma all'ultimo è saltata perchè mi hanno fatto un'improvvisata i suoceri e sono dovuto restare al palo. Da quel giorno Freddy è sparito, non vorrei che se la sia presa per così poco. Con Madeleine so che si sono praticamente persi di vista e che lui ha avuto altri casini, anche se non ho capito bene di che natura: tuttavia mi piacerebbe sapere come se la passa quel figlio di puttana di Nasone. E' che questa vita del cazzo non ti lascia un attimo per le cose importanti, per gli amici, per gli affetti, per i buoni sentimenti (diciamocelo cristo santo). Se passa di qui, se qualcuno di voi lo sente, ditegli che l'ho cercato, che lo vorrei incontrare, che gli voglio bene. Io ora sarò fuori per una mesata buona, vado a trovare i miei zii che hanno una casetta in campagna, vado da loro a rilassarmi un pò.Il mio numero l'avete, la mia mail anche. Fatemi sapere per dio, fatemi sapere. Che sono in pena. Un abbraccio Frank Z.

Friday, July 13, 2007




Baci, Luca.

Sunday, July 08, 2007


O-rizzontale o verticale.(Cruciverba manent, scripta volant.)

Si, ecco, diciamo così: sto diventando un appassionato de "la settimana enigmistica". Saranno un paio di settimane che la frequento e devo confessarvi di aver trovato, credo, la mia dimensione intellettuale. Tutti quei giochi, quegli indovinelli, quelle definizioni, i disegni in bianco e nero, e quella impaginazione grafica uguale da 70 anni. Le vignette con le battute che non fanno neanche sorridere, unisci i punti, trova le differenze: insomma uno spasso. E poi mi succede una cosa strana quando la sfoglio: trovare infatti fra quelle pagine che sembrano ferme nel tempo, accenni, riferimenti all'attualità mi provoca sempre un certo spaesamento. Si perchè sfogliando la settimana enigmistica sembra di avere in mano il numero di una rivista degli anni 30, e leggerci cose tipo MTV o "le iniziali di Neri Marcorè", mi sembra di avere in mano qualcosa di magico, tipo un almanacco del passato con su scritte cose che riguardano il futuro. Vabè ma queste sono suggestioni mie, quello che volevo dire è altra cosa. Sul numero di questa settimana, tra i "Lo sapevate che?" ce n'è uno bellissimo. Dunque, si dice che il giorno della prima di un suo spettacolo, Oscar Wilde venne tanto acclamato dal pubblico che fu costretto a presentarsi sul palcoscenico. Il pubblico applaudì al punto la sua opera da "costringerlo"a farsi vedere da tutti, sebbene, si dice, lui non ne avesse voglia. Ebbene, Wilde si presentò sul palco con una sigaretta in mano ed il suo solito humor anglosassone. Guardò la platea e disse:
"Care signore e cari signori, so che è maleducazione fumare di fronte a voi, ma, ne converrete con me, lo è anche da parte vostra disturbarmi mentro fumo".
E a me sta cosa m'ha fatto tanto ridere, che vi devo dire.

Saturday, July 07, 2007


O-d'ori o d'argento

Patapum...e la finestra si ruppe ed i vetri caddero in terra, a macchiare di riflessi la camera da letto. Che sembrava una cucina, per i gli odori presenti nell'aria, uno più scomposto dell'altro. Dalla camicia s'alzava un puzzo che a strizzarla se ne sarebbe ricavata una mezza sigaretta. Nei pantaloni, a scacchi, un'arrocco di fritto misto a vino, con spruzzate di aceto balsamico, con accenni di sapone liquido concentrato per piatti. Attaccato alle pareti un emetter d'intonaco perlinato, con rare venature, qui e lì, di vernice rosso pompeano lavabile. Ed io me ne stavo nel letto, a considerare col naso meglio che con la testa; a rendermi conto di quello che sparisce allo sguardo, all'udito, ma s'aggrappa all'olfatto e fa perdere il senso meno considerato dalla storia: quello dell'orientamento. Si perchè, ho da sempre l'abitudine di annusare tutto: i cibi prima di mangiarli, le bevande prima di scioglierle in gola, i vestiti prima di indossarli, i capelli antes que gettarli via nel secchio. E poi negli abbracci cercare di capire chi si ha di fronte dall'odore; e quello di saliva che ti resta appeso alle guance per la troppa passione, per una certa maleducazione sentimentale. Il guaio è voler parlare di ciò che di parole non è fatto, è questo l'infatile tentativo che non può che lasciare insoddisfatti..sniff sniff..fff..questo schermo, che puzza, ma quale buonanotte?

Friday, July 06, 2007

Voce del verbo Lineare

Ma in linea di principio non è che sono contrario, cioè non sono contrario alla linea. Nonostante non faccia diete o cose del genere ci tengo infatti al mio aspetto fisico. E poi non solo a quel tipo di linea. Ritengo anche importante quella del telefono e, fermatemi se dico oscenità, quella degli aerei, (quelli di linea ovviamente). Ma non sono neanche contrario alla linea dell'orizzonte, figuriamoci se mi metto a criticare cose esistente da millenni: no, non se ne parla. Piuttosto, visti gli sconvolgimenti climatici, qualcosa da ridere al riguardo della linea autunno-inverno l'avrei, ma non mi metto qui a sindacare, non è da me. voi ora starete cercando il filo del discorso, quello che lega tutto il detto, il ridetto. il sentito e risentito. Ebbene il filo è la linea del quaderno, che sorregge le lettere e non le fa cascare tutte giù per terra, sul fondo della pagina. Pensate che botto farebbero tutte le vocali e le consosanti a piè di pagina, in ordine sparso, messe all'angoletto in punizione, come nota, per la nota ricevuta. Si perchè è vero che per alcune cose non ci si può andare troppo teneri: bisogna punire, reprimere, indirizzare, ci vuole la Linea dura.

Wednesday, July 04, 2007

Musicoleria

Poi stasera usciamo ed andiamo a sentire degli amici che suonano. Arriviamo e dopo pochi minuti iniziano. Io sto seduto, con le gambe conserte e penso che la musica (per chi non l'avesse capito, in questo periodo me ne sto innamorando per la seconda volta) è un giocattolo. Si perchè , guardando meglio le persone che suonano, ci si accorge che somigliano tanto a dei bambini alle prese col gioco più divertente che ci sia. Li vedi affannarsi, farsi cenni, arrabiarsi se qualcosa va storto e poi comunque riderci su. Ed aspettare l'applauso, come quando da bambini si saliva sulla sedia per recitare la poesia. Ed il momento più bello era il finale, quando sentivi che eri stato bravo, che ti eri meritato l'attenzione concessa. Clap, clap, clap. Che grande errore volersi dimostrare.
Circo-lare

E' in questi periodi che finiscono le scuole, gli stage, gli esami all'università. E' in queste fasi che finiscono le biglie nelle buche e le giornate fresche di primavera. Altresì finisce lo zucchero nel caffè ed il caffè dal barattolo nella credenza. Succede di frequente poi che finisca la forza di stare in piedi e si finisca con i piedi sul divano. O ancora, alle volte, con le mani in mano perchè ad esempio sono finite le cose da fare, o con le mani nei capelli perchè le storie d'amore succede che finiscano male. E' in questi periodi che finiscono gli spiccioli nel tombino, le banconote nel portafoglio, i posti a sedere, le lattine di chinotto dal terzo ripiano in basso del frigorifero. Finisce la fiducia nelle chiacchere della ggente, finisce la scorza di limone sul fondo del bicchiere.Dice "ma allora finsce tutto, è la fine del mondo?". No, perchè anche la fine è finita e si ricomincia: altro giro, altro divertimento. Svengano signori svengano, che lo spettacolo è da perdere il fiato.

Sunday, July 01, 2007

Dalì (a qui)

Cosa farsene dei dischi se poi non volano . E delle gomme da masticare se non sei capace a fare i palloncini con la bocca. A cosa servono gli accendini se a non si è capaci di ardere di passione, di scottarsi con i sentementi. E qualcuno deve ancora spiegarmi cosa se ne fa la gente delle coppe gelato, amari ( o dolci) premi per atleti della forchetta. Vogliamo poi parlare degli animali migliori amici dell'uomo, tipo i grilli per la testa o le pulci nelle orecchie?meglio di no, lasciamo stare. E invece si insiste con le ciabatte infradito, che lasciano un doppio segno, sulla sabbia e tra le dita dei piedi. Poi le lenzuola di lino, del povero Lino che le rivorrebbe indietro e le reclama da anni. Oppure si prenda, a titolo d'esmpio, la tanto decantata televisione, questa specie di scatola delle meraviglie: c'era bisogno di accalcare tanta gente in un così piccolo spazio?Non capisco, non capisco. Mi riesce difficile anche comprendere l'utilità della H muta, o delle consonanti che non suonano. Mi tocca invece di sentire i ben pensanti che non capiscono nulla e i mal viventi che se la spassano alla grande; o ancor peggio i contanti che si lasciano contare. E' bravo chi ci capisce: io, per conto mio, preferisco buttarla sempre in caciara.

p.s. è la vita a essere patafisica