Sunday, June 15, 2008


Io e Andreotti

A Roma ,sulla via Ostiense, vicino ai mercati generali, c'è un bar pasticceria che si chiama "Andreotti - dal 1934": a parte il nome non c'entra nulla col senatore. Ultimamente con A. andiamo spesso da Andreotti, il bar, perchè fanno dei tortini alla mela incredibilmente buoni. Poi per lei, per A., quel bar è una sorta di crocevia, ci passa prima del lavoro, dopo, la sera, ogni volta che ne ha occasione. E quindi ieri sera visto che per andare al cinema, Andreotti è di strada, ci siamo fermati per il quotidiano dolcetto. una volta mangiato siamo corsi in macchina e corsi verso il cinema, nel quaritere Eur: siamo andati a vedere "il Divo", che parla di Andreotti, il senatore, che non c'entra niente con il bar pasticceria. Il film è bellissimo, andatelo a vedere, avvincente e girato in modo ambizioso, ludico: si vede che il regista era ispirato. Ed il personaggio che ne viene fuori è l'Andreotti che tutti conosciamo, con i suoi intrighi con la mafia, il vaticano, la massoneria, con i suoi giochi di potere, le sue schifezze istituzionali: in breve, Andreotti, il gobbo. Usciamo dal film proprio soddisfatti e ci avviamo verso casa mia, non vogliamo fare tardi perchè io stamattina lavoro e mi devo alzare presto. E quindi arriviamo davanti casa, su lungotevere e per magia troviamo anche un posto, un solo parcheggio nel raggio di kilometri. A.si fionda e mette la macchina non accorgendosi che dall'altra parte della strada, una decina di metri più in avanti c'è uno con una macchinona che sta facendo retromarcia. In breve sostiene che il posto è suo, scende dalla macchina e viene verso di noi, a discutere. A. tiene il punto e dice che il posto è nostro e che non le va di discutere : lui fa il bello, lo sciolto, richiamando tutti alla buona creanza. Ma secondo noi la buona creanza c'entra poco e teniamo il punto, ed il parcheggio. Lui ad un certo punto fa il numero: tira fuori dalla tasca il portafoglio ed esibendo un distintivo dice "ah si, fate cosi? ed allora ecco qua!". Ed insomma scopriamo che questo è un Carabiniere. A. vedendo quella scena si irrita ancora di più ed alza anche un pò la voce: io che fino a quel momento ero stato zitto dico al caramba, ridendo: "eh quindi questa cosa che significa?che è un'intimidazione?". lui intuendo che quel gesto non c'aveva fatto ne caldo ne freddo continua a richiamarsi alla buona crenza: A. s'è proprio innervosita, io dico al Carabiniere che quello è un abuso e gli chiedo di darmi nome e cognome. Tutta sta scenata per un parcheggio. Va a finire che lui se ne ritorna in macchina tra A. che ride incredula ed io che grido alla guardia, per farmi sentire da tutti "complimenti, bell'esempio, un'esponente dello stato che fa queste cose!sei proprio bravo". Monta in macchina e se ne va: ed io e A. scherziamo sul fatto che dopo quella figura di merda, la ragazza che era in macchina col caramba, si negherà sotto le lenzuola. Per sbollirci un pò ci facciamo un giretto verso Castel Sant'Angelo ed andiamo verso la Posta che sta alla fine di Corso Vittorio. Io dico ad A.
"lo sai che qui abita Andreotti?"
"si si, lo so, l'ho visto diverse volte".
A. preleva i soldi e ce ne andiamo, passando proprio davanti il portone del gobbo. Ora la cosa si fa davvero comica. Pochi secondi prima di noi, sul marciapiede passano 4 persone: 3 uomini ed una donna. Di questi ,due sono omoni belli piazzati, due invece sono anziani ed entrano nel portone del palazzo dove abita Andreotti. Ebbene, potete anche non crederci ma quei due vecchietti sono Andreotti e la moglie.
"ora il cerchio si è veramente chiuso, possiamo anche andare a casa".