Friday, December 26, 2008

ci sono le lucine fisse e ci sono quelle in movimento. a volte trovi l'aria che sa di cannella, altre volte una musica sgraziata in sottofondo. spesso i sorrisi di uno zio ingrassato sul divano, raramente un semaforo verde, che ti lascia scappare via alla velocità che vorresti. Trainando la sua slitta di metallo il tipo a fianco a me guarda annoiato il centro commerciale infuocato di addobbi luminosi: accanto la moglie si lamenta per il freddo che fa, dietro la figlia che scrive "ciao" sul vetro. lei, la piccola, ha tutta l'aria di chiamarsi Margherita, e per le feste ha ricevuto i doni che aveva chiesto. qualche metro più indietro, incastrata su di una cometa a 4 ruote motrici, una donna bionda, con un brutto rossetto spiaccicato sulle labbra, ride parlando al telefono: probabilmente dall'altro capo del filo (?)c'è il suo compagno, che è tornato dai genitori che sono del nord italia e che non amano mettersi in ciabatte, neanche tra le mura domestiche. il vigile dentro la sua gabbia di ferro verde non si accorge di nulla, è festa per tutti, per tutto. e come spiegare allora questi occhi bagnati, rossi, inceppati dalle lacrime che non riesco neanche più a guidare. è il secondo natale che non è più natale.