Sunday, December 31, 2006


Un anno difficile (felicità a momenti e futuro incerto)


Freddy prese un abbaglio, si strizzò gli occhi e poi finalmente capì tutto:un anno stava per passare, un anno di merda, un anno di rimbalzo. Stava seduto con il quaderno sulle ginocchia, dalla cucina di casa del suo amico Higuerra arrivavano voci+profumo di uova+odore di prosciutto+rumori di padelle di fritto sonanti. Di lì a pochi minuti avrebbero iniziato ad innaffiarsi la gola con quelle sostanze che, se prese in dosi massicce, fanno dimenticare anche l'odore della merda+profumo di uova+odore di prosciutto.

Higuerra dopo aver ingoiato il suo prodotto, si era alzato dal letto dicendo al mondo:

"buono, proprio buono, vermante un capolavoro di uovo con prosciutto".

Scalia sbirciava Freddy scrivere qualcosa, Bisca sedeva soddisfatto di quanto pochi istanti prima aveva lasciato nella voragine del bagno. La stanza era piccola, color nocciola, legnosa quel tanto che basta a rendere quattro muri un ambiente apparentemente accogliente.

Avevano camminato quel pomeriggio ed i minuti erano passati nella ricerca di qualche spazio gratuito: Barcellona era una città di vetrine, un centro commerciale all'aperto, denso di gente a pagamento. Freddy aveva pensato che sarebbe stata proprio una grande città se invece di tutti quei turisti ci fosse stato qualcuno con la faccia da viaggiatore;qualcuno capace di lentezza e con il coraggio di rompersi ogni tanto, quando la situazione lo richiede, i coglioni.

Buon anno a tutti.

Buon anno a Madeleine, sobretodo.

Con effetto(speciale) Freddy Sgamas Luca Nasone Guiducci.

Thursday, December 28, 2006




Ciao sono Frank e sono un assiduo lettore di Cineserie e varie futilità: veramente un blog con i controcazzi. Voi probabilmente non mi conoscete, tuttavia ci tengo a dire che sono un vecchio amico di Freddy e che per un breve periodo della mia vita, quel piccolo stronzetto del cazzo è stato per me qualcosa di simile ad un fratello. Se scrivo qui però non è per parlarvi di me e di lui e di come la nostra amicizia abbia iniziato il suo declino dopo una brutta storia legata al traffico di organi( da chiesa), quanto per chiedervi notizie sul nostro comune amico. Soprattutto una cosa mi interessa: sapete come è andata a finire la storia tra il mio amico Freddy e la "sua" Madeleine?
No perchè è un pò di giorni che provo a chiamare Nasone al cellulare ma non è mai raggiungibile. C'è sempre quella cazzo di segreteria telefonica, con quella musica di sottofondo che cristo santo fa venire il voltastomaco. Vi chiedo il favore allora, cari colleghi lettori ed amici di Nasone, di informarmi se avete sue notizie, o se più semplicemente sentite dire in giro qualcosa che lo riguarda. Per me sarebbe molto importante perchè, devo confessarvelo, sono un pò in pensiero per lui. Potete scrivermi al mio indirizzo di posta elettronica (frank@zappa.inf) o farmi uno squillo al telefono dello studio di los angeles: 055-666999. (anche con l'accollo)Vi ringrazio anticipatamente. Baci e buone feste a tutti.
p.s. se poi volete venire a trovarmi una sera di queste mi farebbe piacere conoscervi. Due spaghi, un panettone ed una partitina a tombola, tanto per stare in compagnia. Sapete, durante le feste la solitudine si fa sentire di più.

Wednesday, December 27, 2006


Quelli della Banda Larga - capitolo 3

Scalia ha la voce bassa, simile a quella di un nastro mandato al rallentatore. Ha occhi verdi da attore del cinematografo ed un sorriso che di tanto in tanto gli scrolla di dosso quel suo aspetto polveroso. L'ho conosciuto pochi mesi fa e ci è voluto un pò prima che capissi di avere a che fare con un duro, con uno che non da confidenza tanto facilmente.
"piacere Freddy"
"piacere Scalia. Me la togli una curiosità?"
"certo, dimmi"
"che cazzo di cognome è Nasone?"
Scalia ha un padre, un certo Peppino Corona, a cui è molto legato e di cui parla spesso e volentieri.
Scalia e Peppino si somigliano parecchio, hanno la medesima cura del silenzio, delle pause che intervallano i discorsi; entrambi indossano l'occhio divertito di chi sa ascoltare sul serio ed un atteggiamento che pare sempre un pò distaccato. Negli occhi nascondono qualcosa che somiglia ad un sentimento di simpatia per il genere umano in generale; ma magari mi sbaglio,ma magari ci piglio.
Insomma succede che Scalia un giorno entra a far parte della squadra di lecannù e che dopo un pò di tempo quasi tutti cominciano ad accorgersi di lui.
"hai capito scalia!in gamba quel ragazzo..è quello che ci serviva..ha la faccia del bastardo, ma solo per scherzo..simpatico, ma a volte mette un pò di soggezione".
Scalia da due/tre mesi ha iniziato un corso di nuoto per dei problemi alla schiena ed ultimamente ha ripreso ha fumare il tabacco sfuso. Nel quartiere si dice che abbia un passato nella banda di Sammy Lucchetto, il cugino, uno tosto, un'idiota totale, uno che comunque, qualunque cosa sia te la sa raccontare.

Tuesday, December 26, 2006


For mister Higuerra

suerte chico!

Urbi et orbi

I lettori più attenti, come anche i più distratti, avranno notato che in questo spazio mai si è parlato di attualità, mai si sono affrontati, se non per vie traverse, temi di rilevanza sociale. Oggi invece mi sono svegliato che mi va di dire una cosa:
"il vaticano iniziasse a farsi i cazzi suoi una volta per tutte. questi pretini hanno veramente rotto i coglioni".
Badata bene, cari amici, che la suddetta frase non è tanto uno sfogo, di una volgarità fine a se stessa, quanto la giusta conclusione di pensieri e discorsi che durano da anni. Il caso di Welby, di quel povero cristo ridotto da anni ad una non-vita, ha riportato per l'ennesima volta il problema dell'eutanasia, dell'accanimento terapeutico, il discorso su la vita insomma. Ora, io non sono ne credente ne tantomeno portatore di una moralità culturalmente ben definita: per me la vita non è sacra e non è un dono. Credo che l'atto più intollerabile che qualcuno possa fare nei miei confronti, sia quello di impormi (al livello legislativo) il valore che sono tenuto a dare alla mia, e solo mia, esistenza. Perchè? chi gliel'ha chiesto? L'intervento dello Stato nel campo della morale è giustificato solo quando un mio atto può determinare indesiderate ripercussioni sociali. Nel caso di uno che chiede "per piacere, mi fate morire?" qual'è il danno in ballo?Non riesco a capire.
Io non sopporto i dogmi, le imposizioni prive di una plausibile motivazione, mi fanno diventare pazzo. Chi crede in Dio consideri pure sacra la vita, non fecondi artificialmente, non si ammazzi per dare fine ad una vita inumana, insomma viva secondo la propria morale cattolica. Lasciateci però liberi di pensare e comportarci altrimenti, in maniere differenti, secondo i principi che col tempo abbiamo, da persone adulte e ragionevoli almeno quanto voi, maturato. Il rispetto delle posizioni altrui è la base della convivenza pacifica; io voglio rispettarvi, non mi costringete a nutrire risentimento nei vostri confronti, comportatevi da brave persone. Cari cattolici, abbandonate l'illusione di essere gli unici portatori di verità: a molti la vostra Verità, non dice proprio nulla.

p.s. ora ho capito perchè i cardinalacci hanno continuato a far parlare Giovanni Paolo II anche quando era in fin di vita. Vi ricordate che maschera di dolore? Sembrava dire "anche questa è vita, fidati fratello, parola di Papa".E' gente furba, spietata, senza misericordia.

Monday, December 25, 2006

Natalò

Del Natale si può dire tutto il male possibile. Tuttavia svegliarmi la mattina e scoprire mio fratello già sul divano del salone a vedere l'ennesimo film di Totò, costituisce uno di quei momenti che rendono la vita meno degna di essere maledetta. Laico natale a tutti, a quelli belli e a quelli brutti.
mit liebe Luca

Sunday, December 24, 2006



Capitolo 2

"Tenere lontano dalla portata dei bambini. "Avete presente questa frase?Vi ricordate che accanto a questa c'è spesso il simbolo di una fiammella ad indicare il pericolo di incendio?Ebbene, i capelli di Lecannù hanno l'aspetto di quella fiammella e lo rendono distinguibile a centinaia di metri di distanza. Se sei in mezzo ad una folla e il gruppo si sparpaglia, lecannù è uno evidente che funge da punto di riferimento un pò per tutti, "eccolo la, l'ho visto, sta sotto la pensilina dell'autobus".
Credo di averlo conosciuto circa 3 mesi fa, o forse qualcosa di più, all'angolo di una strada mentre stringeva tra le mani una mela color mela. Ci giocherellava, la lasciava cadere in terra per poi chinarsi a raccoglierla come fosse quello il suo mestiere, come se nella vita avesse fatto solo quello.
"cazzo che agilità" gli dico "mai pensato di provare col circo?".
Lui mi guarda e mi dice che no, che non ci ha mai pensato e che poi la carriera da giocoliere non gli interessa.
"guarda che saresti portato" insisto
"no, proprio non mi interessa. e poi da qualche giorno ho affisso una bacheca sotto casa la cui gestione mi toglie un sacco di tempo. ".
Lecannù, diciamola tutta, è uno che veste maglioni colorati, ci tiene alle sigarette e chiede molto di frequente scusa. E' uno in gamba però ed ha il pregio della cordialità, della gentilezza, insomma sa come trattare un ospite.
"cos'è questa storia della bacheca?"
"si chiama non era previsto (http://noneraprevisto.blogspot.com)ed ognuno ci scrive un pò quello che gli pare".
"interessante. " gli dico, mentre penso che uno così mi farebbe proprio comodo per la COSA.
"e la legge molta gente questa bacheca"
beh, non mi posso lamentare. diciamo che ho il mio pubblico".
"Il tuo pubblico più il mio pubblico, fa il nostro pubblico. ci potremmo mettere in società, che ne pensi?"
La risposta è il verbo essere in inglese letto al contrario. Quindi siamo già in 3:io, higuerra e lecannù.
"ci servirebbe uno con gli occhi da gangster" dico ai miei soci
"io uno lo conosco. Scalia, il cugino di Sammy Lucchetto".

Saturday, December 23, 2006

Quelli della Banda Larga

Capitolo uno

Poi diventammo tutti altre persone, con nomi ogni volta diversi e facce da cercare di ricordare stringendo stretti stretti gli occhi. Frequentavamo gli stessi posti e giorno dopo giorno le chiacchere a cui stare dietro aumentavano; che poi non erano solo chiacchere, c'era anche chi cercava di fare meglio e fare sempre un passo in avanti, di portare la conversazione un centimetro più al largo. Io , Freddy, ero stato uno dei primi ad iniziare con quella storia delle Cineserie, anche se in queste cose non conta tanto chi comincia ma chi gli va appresso. Ricordo Gaigher chiamarmi qualche giorno dopo l'inaugurazione della mia bettola ed invitarmi ad un certo cafè che aveva aperto un amico suo:
"higuerra si chiama, è uno forte" mi dice.
Così succede che lo conosco ed in effetti considero che qualche cosa di decente gli esce ancora dalla bocca, oltre al fiato intendo. Mi sta simpatico e lo invito a collaborare nella mia bottega per un pò, hai visto mai che ne esce qualcosa di buono.
"te ne intendi di futilità?" gli chiedo
"è una vita che non faccio altro" mi risponde, convincendomi che i presupposti ci sono tutti.
Un bel giorno invece scazziamo e pace così, ognuno per la sua strada ed è stato bello finchè è durato. Higuerra, al contrario di quanto pensino in molti, è un tipo saggio, con tutte le rotelle a posto, giusto o sbagliato che sia. Mi pare che col tempo abbia imparato a fare a meno di un sacco di stronzate da intellettuale ribollito, e che non si preoccupi più tanto della forma quanto del contenuto (anche se spesso le due cose si sovrappongono). Vale la pena conoscerlo, se non altro perchè è un fuori classe, di quelli che magari fa 100 partite di merda ma che ha il dono del guizzo. Higuerra sa essere noioso, la persona più pallosa che abbia mai conosciuto, ma anche tutto il contrario e non mi pare poco. Ultimamente bazzica il suo cafè absurd o spesso capita di incontrarlo come ospite in casa Lecannù. Di quest'ultimo vi dirò in seguito, molto presto, perchè mi interessa che capiate chi erano i membri della banda che parteciparono alla vicenda. Con un pò di pazienza e seguendo gli sviluppi, riuscirete a capire che molto di ciò che si dice in giro è roba falsa. Abbiate pazienza e non ve ne pentirete. Parola di Freddy, garanzia di Nasone.

Friday, December 22, 2006



Qualcuno, precisamente Rastamartina, ieri mi ha fatto notare che è più di una settimana che non scrivo nulla sul blog. In effetti è vero e non è che non abbia cose da dire. Anzi, in questi giorni al piccolo Freddy ne stanno succedendo di cose, di capovolgimenti di fronte, aricapovolgimenti di fronte, di capriole, spinte dietro la schiena, capitomboli stellari, inciampi acrobatici che lasciano stramazzati a terra. Tuttavia vista l'importanza delle cose in ballo sta cercando di capirci qualcosa prima di parlarne a voi, gentili lettori. in linea gereale diciamo che il nostro Freddy Nasone è preso da questioni che riguardano:
- un certo master post universitario da fare o meno
- un lavoretto da cercare per il proprio sostentamento
- che fine far fare a quelle opere di invenzione (di carattere musicale) del quale è distratto autore
Ma cari lettori, dicendola tutta, uno sugli altri il pensiero che gli occupa la mente per buona parte della giornata. Una su tutte le domande a cui Freddy cerca risposta: al ritorno dalle vacanze, la magia di questi giorni le sarà sparita dagli occhi? Madeleine scapperà un'altra volta, e stavolta con buone probabilità di seminare l'affaticato Freddy? ai post-eri l'ardua sentenza

p.s. roma nun fa la stupida stasera..

Friday, December 15, 2006

Quelli che poi..

Che poi se uno non ci mette del suo per rendersi la vita meno volgare di come ce la raccontano..
che poi se uno rinuncia a pretendere per se stessi il meglio che c'è in circolazione..
che poi se ci si ferma agli accordi minori..
che poi se a un certo punto ti ricordi che a cuore scoperto tutto può succedere..
che poi se si rinuncia alle manifestazioni di gioia..
che poi se ci si convince che tanto gli altri non capiscono..
che poi se gli altri invece capiscono benissimo..
che poi se hai voglia di fare la rivoluzione..
che poi se è meglio non dirlo alla polizia..
che poi se cerchi Madeleine per le storte del centro di Roma e non la trovi..
che poi se magari certe cose è meglio dirle a voce..
che poi se adesso c'hai il respiro scassato..
che poi se si vede che doveva andare così..
che poi se "il mio pianoforte è l'unico a non avermi mai fatto uscire con le ossa rotte"..
che poi se c'hai il friccico ner core solo tu..
che poi se ricominci a prendere tempo..
che poi se non sai mettere un punto e ragioni in termini di virgole..
che poi se ti ricordi ancora come si costruisce una giornata..
che poi se non va c'è sempre la bestemmia..
che poi se ti convinci che la felicità non è roba per tutti ma che invece fa proprio per te..
che poi se in metropolitana si dorme bene.
Si vede che comunque puoi confessare di aver vissuto. Todavia.

Wednesday, December 13, 2006

Meno per meno uguale meno


Freddy guardò Madeleine negli occhi, per l'ultima volta.
"Se la luna può fare a meno di te e di me allora tutto è possibile.
Se la vita sa fare senza di te e di me allora è incomprensibile. "
Il resto è sonno in attesa di risveglio, che un giorno arriverà. Vero?

Monday, December 11, 2006

Interattività

Freddy e Madeleine: prossimamente sui vostri schermi?


decidi le sorti dei personaggi del tuo blog preferito.
Vuoi vederli insieme? O preferisci che Freddy continui il suo frenetico caracollare?

Tuesday, December 05, 2006

In media res est virtus

Stasera non ho mica tanta voglia di dormire. A pensarci bene però neanche mi va tanto di starmente sveglio visto che poi domattina mi dovrò pure alzare. Che poi pure alzarsi domattina non è che sia il massimo. Ma anche starsene a letto mi pare una perdita di tempo. Perdere tempo d'altra parte non l'ho mai amato, come d'altronde guadagnarlo non mi è mai riuscito troppo bene. Allora posso fare così: dormo alla Leonardo DaVinci, un quarto d'ora ogni due ore. Mi pare quel che si dice un ottimo Paretiano. Si, si , faccio così.

p.s. si vede che stasera ho lavorato eh..

Mi fa Kakor (a morning with Arduin the poet)


Conversazione davanti alle teiere
Originally uploaded by maruego.
arduino:
sgamòs,mica sè liberato un bosto per me
sgamos:
azz arduì..
arduino:
kkkk
sgamos:
la veto tura
arduino:
èèè e lo so
arduino:
lo so
sgamos:
pecchè nuie simme siempre cinq.faccimmo na cosa però..
arduino:
eh
sgamos:
io oggi massimo arimane faccio na prova col pulman
arduino:
che prov?
sgamos:
vedo si mettendo pure all'altro sedile c'entra la batteria de fratete..
arduino:
si ce ne traseno 6?
arduino:
a ok
sgamos:
perchè il problema è quello
arduino:
agg capit..okkeio
sgamos:
al limito stimme nu poco stritte
arduino:
e vabbuò..mo veriim allor
sgamos:
io lo tengo il numero tuo di telefono mobile?
arduino:
pens che si
sgamos:
e dammello cmq
arduino:
348 43xxxxxx
sgamos:
azz. nientemeno
arduino:
caso mai mi assetto sulla grangassa
sgamos:
e pure quello sarebbe buono.ad ogni caso..io oggi massimo arimane ti faccio sapere se la prova è iuta positivamente o negativamente
arduino:
vabbuò
sgamos:
considera poi che nuie iere imme prenotato puro già all'ostello
arduino :
azz
sgamos:
cmq sicuro possibilità di collocazione puro pe te ce staà..e si nun ce sta a truvamm...e ci siamo capiti
arduino:
alle brutte si nun sta dormo c mio fratello..se nun c sta a donna
sgamos:
ma quello tuo fratello oscpita già a giulio..no a mujera nun me pare che c'a stà
arduino:
e allor mo gli dico se all ostello stesse un altro posto
sgamos:
diccello che chillo è nu bravo guaglione..si tiene possibilità e le fa tu u truova o posto
arduino:
allora mo ci riaggiorniam tra ogg e riman
sgamos:
senz'altramente
sgamos:
salutiamo
arduino:
ci sntimm
sgamos:
e salutami a cosimo
arduino:
e tu a totonn
sgamos:
giustamente..ciao
arduino:
cia

(tratto da "dialoghi su Msn", Cineserie Edizioni, Roma, 2006)

Friday, December 01, 2006

E QUESTO E' TUTTO

Che poi, ma che cazzo sto a fare? con gli pseudonimi, con i pensierini,con la ricerca delle parole giuste per discorsi che, tutto sommato, sono pure scontati. Che cretino, che idiozie, che tempo sbagliato!
Ho imparato un sacco di cose in questi anni, ma nonostante questo una cosa ancora mi riesce di parecchio difficile: mettere da parte la mia infantile e assurda voglia di essere il più bravo sempre e comunque. Credo sia giunto il momento di farlo.
Freddy esce di scena cari lettori, il resto evidentemente presto si vedrà.
un abbraccio luca

p.s. magari ogni tanto Fredddy ci verrà a trovare, speriamo in compagnia di Madaleine.

Thursday, November 30, 2006

Hasta el domingo siempre

oggi è giovedì, oggi è andata alla grande.domani è venerdì, domani andrà alla grandissima. dopodomani è sabato, e dopodomani che te lo dico a fare andrà ancora meglio. Per domenica invece non garantisco, è un giorno talemente complicato!

p.s. perchè non mi carica più le foto?

Wednesday, November 29, 2006

ONDA SU ONDA
"e se avessi sbagliato non dico tutto ma parecchio?" si era chiesto Freddy il saggio.
"e se avessi preteso di indirizzare troppo gli eventi, finendo poi invece per perdere totalmente il controllo?".
" e se avessi confuso il piacere col dovere? se scoprissi, ad esempio domani, che vivere non è poi tanto difficile? che basta un poco di zucchero e la pillola va giù?"
Le domande erano retoriche, le risposte ad alto tasso di innovatività. Freddy aveva iniziato a mollare gli ormeggi intezionato ad iniziare presto la navigazione.
"Ad maiora semper" aveva detto al comandante dei propri pensieri. "sempre dritto, forza e coraggio che, di vento nelle vele ce n'è poco e per vederle gonfie ci vorrà voglia e pazienza di soffiarci una direzione dentro". Lacio dromm

Monday, November 27, 2006


incontro Higuerra ad una cert'ora e gli chiedo " ma che ore saranno?".
"boh" mi dice "sicuro comunque dopo le sei".
" ma le sei di pomeriggio o di mattina?".
"boh, di sicuro comunque dopo le cinque".

Sunday, November 26, 2006

"ma che poi alla fine, a vederle da vicino certe cose fanno, più che paura, una gran tenerezza."

Friday, November 24, 2006

Morale della favola

Circa una settimana fa, mia cugina si è laureata. Auguri, baci , abbracci e grande voglia di andare a festeggiare. "trasetevere?" "si, ci beviamo una cosa in piazza. Dillo a chi vuoi". E allora io lo dico a Nico che lo dice a Valerio che lo dice a due suoi amici tedeschi che sono qui a Roma per l'Erasmus. Arrivo presto quella sera, cosa di parecchio rara per me e per quanti abbiano il privilegio di esere mie amici. Infatti sono solo e ad attendere trovo solo un certo Lollo ed una certa Chiara, due amici di mia cugina che conosco più o meno di vista. Ci fermiamo a parlare e "come va, come non va", dopo pochi minuti arrivano i due tedeschi amici di Valerio. Si stupiscono per la penuria di invitati e mi tocca di spiegare loro che quando a Roma si da un appuntamente per le 23, generalmente non si è tutti prima della mezzanotte. Loro ridono, io pure. Per tenere alta la conversazione, e qui veniamo al punto del post di oggi, domando loro "com'è Roma?". Si guardano tra di loro e sorridono, poi uno dei due (di cui purtroppo non imparerò mai il nome) pronuncia la frase.
"Roma è una montagna di merda. Se cerchi bene però ci trovi dentro molti diamanti".
Beh, è un pò la mia visione di stasera della vita. Sigarette a parte.

p.s. tra 5 ore Freddy parte per Faenza. Credo di accompagnarlo

Thursday, November 23, 2006


Filastrocca di fine novembre.

uno può anche sforzarsi di farsi piacere la persona sbagliata, di fare finta di niente sorvolando i dettagli; si può persino chiudere gli occhi davanti allo scoglio, si può sbattere la faccia e consolarsi scrivendo su un foglio. In molti sostengono inoltre che sia opportuno tentare, che alla fin della fiera non fa mai male. Uno può scegliere persino di stasersene in pace, che per il troppo coinvolti si può anche aspettare."Si dovrebbe attraversare questa vita inferiore con quella leggerezza che rende in termine di respirare". Io, per come sono fatto non ce la faccio, ed è l'unica cosa di cui sono certo. Una cosa mi piace oppure no, punto e basta, il resto proprio non so.


p.s. poi cerco te, mio alter ego, mia ossessione, unica mia distrazione.

Tuesday, November 21, 2006


L'allievo e il Maestro

Una volta il mio prof. riportò su un suo libro una frase di non ricordo chi. Diceva "non c'è nulla di vero che sia mai stato scritto su di un libro" Io gli dissi che la verità sta nel mezzo, nel mezzo della strada. Lui rise, io pure.

p.s. notare il paradosso della prima affermazione

Saturday, November 18, 2006


"e che stai facendo nella vita?" mi chiede Line
"Che faccio..mmm. Diciamo che più che altro sto perdendo tempo."
"Non ci credo" mi fa, "non hai la faccia di uno che perde tempo."
Io la guardo, sorrido e penso che mi ha scovato, che ha raccolto e rispedito al mittente la bugia ingenuamente propostale.
"si in effetti non è che perdo proprio tempo".
"lo sapevo. Quindi confessa dai, che stai facendo di bello?". Mi incalza, mi guarda negli occhi ed è proprio determinata ad avere una risposta.
"Un pò di cose di cui però mi vergogno a parlare."
A queste parole Line aggrotta la fronte e si indispettisce anzichenò.
"che brutta cosa che hai detto. E che starai facendo mai!"
Io prendo fiato, mi passo la mano nei capelli e constato che ho perduto l'orecchino al destro. Poi cerco le parole giuste ma me ne escono solo di ambigue.
"più che altro scrivo" le rispondo traballante.
"cosa?" mi chiede ferma.
"canzoni"
"E ti piace?"
"si, molto"
"e allora dillo con più orgoglio". mi fa notare
"il problema è che è una strada talmente evanescente".
"è vero, hai ragione, ma devi essere comunque più fiero di quello che fai, soprattutto se ti piace così tanto."
Certe persone, e Line è una di queste, hanno il dono della sintesi; in cinque minuti di conversazione riescono a convincerti di cose per le quali a me servirebbero altrimenti due o tre anni di riflessione. Forse è per questo che ho sempre la sensazione di perdere tempo, perchè mi manca l'orgoglio di decidere, la fierezza di tentare la strada che più mi somiglia. Di nuovo c'è però che mi sono rotto i coglioni e che questo giro ho intenzione di tentare veramente. Punto e basta.

Thursday, November 16, 2006


Giusto per curiosità

Freddy lo guardò affumicarsi le mani contro il cofano del motore ancora caldo; Simus si chiamava ed aveva un codice a barre al posto dei denti. Così apparve e così di getto si pronunciò:
"E quindi siamo tornati punto e da capo? Con i finestrini che si appannano per l'umidità, le scarpe che pungono il tallone, le ciglia a saracinesca che difendono lo specchio dell'anima? E quindi siamo al solito punto? Con i soldi da contare, note da mettere a registro, la storta del menisco che torna di mattina a fare male?. E quindi siamo alle solite: "perduti nel Corriere della Sera", schiacciati nella foto di un telefono spaziale, nei pruriti esistenziali ? Ma insomma dico, siamo alle solite? Con la mattina presa di rimbalzo sul collo, le lenzuola accartocciate in fondo al letto, con i proverbi condivisi e sempre più considerati? E quindi, siamo a questo punto?"
Freddy lo guardò e provò qualcosa di simile al disprezzo, lo spinse per il gomito del destro e poi disse:
"No, manco per niente, siamo in tutt'altra fase di vita."
"bene" disse Simus " meglio per te, la cosa non può che rendermi felice".
"meglio per me ma anche meglio per tutti".
"certo, anche in questo hai ragione. Comunque io vado, è tardi per me" ci aveva tenuto a precisare Simus
"e vattene."
"Ciao, e complimenti per la trasmissione"
"quale trasmissione? " aveva chiesto Freddy
"è un modo di dire" l'idiozia dell'altro.

Monday, November 13, 2006


Ho intenzione di barare, di usare la magia fino all'ultimo trucco.

Mago Merlino a Semola

Sunday, November 12, 2006

Saturday, November 11, 2006


Commissariato di Città Generica : rapporto su Nasone Freddy addì 10-11-06

In data odierna presso il Centro sociale okkupato autogestito "Forte Prenestino", il Nasone si introduceva provvisto di una custodia di chitarra nell'edificio posto al piano terra dello stabile. Ivi trascorreva n°5 ore in non meglio precisate attività, uscendo solo di tanto in tanto per fumare sigarette che era egli stesso a confezionare. Veniva visto poi allontanarsi dalla suddetta località solo intorno alle ore 18 a bordo di una vettura di colore grigio perla. Secondo le testimonianze raccolte nel bar "preneste" antistante il c.s.o.a in questione egli, il Nasone, si era recato lì per effettuare alcune registrazioni di carattere musicale, registrazioni delle quali si era detto molto poco soddisfatto. Inoltre, sempre sulla base delle testimonianza raccolte e che si riportano in allegato, il Nasone si era mostrato ansioso per le sorti di un certo pacco che aveva fatto recapitare presso una non meglio specificata abitiazione capitolina. Franco Marutti 46 anni incensurato, proprietario unico del bar sovracitato, ha dichiarato di aver dato vita con lui al seguente scambio di battute:
Nasone: "ma secondo lei, ho fatto bene?"
Marutti: "ma perchè che hai fatto ?"
Nasone: "beh insomma, mi sa che l'ho fatta grossa"
Marutti : "allora di sicuro si, hai fatto la cosa giusta".
Si provvederà al più presto a chiarire la natura della cosa "grossa" dal Nasone "fatta";anticipando da subito che presumesi trattarsi di faccende a sfondo sentimentale.

Commissario Tenet Sgranocchiali

Thursday, November 09, 2006


Oggi ho fatto tanto e sono contento.

Tuesday, November 07, 2006

Correggendo la rotta


"Ciò che mi consuma è la mia stoltezza; ancora una volta la felicità ha battuto invano alla mia porta"
"e tu hai aperto?"
"sono stato sordo ed ora languo"

pane e tulipani

Sunday, November 05, 2006


Cineserie e varie volgarità
La vide da lontano ed a masticoni ci si sedette sopra.
Si rollò una cica e cominciò a prendere coscienza del contorno, di quello che passa accanto alle pietanze che danno il nome al piatto.
Capì che una rondine non fa primavera e che una cosa è ridere ed un'altra riderci su. Considerò che partire è un pò morire ma anche che restare non è che sia poi questa goliardia.
Pensava tutto questo quando Bartalyung il pedalatore gli si fermò a poco più di un metro, con quella faccia da cinese in gita.
"A Freddy!" fu l'inizio
"Dimmi" la proposta
"vattelaapiàinderculo" l'offesa
"Ah, ma che ragazzaccio" d'atto la presa

Thursday, November 02, 2006


Oggi giovedì 2 novembre ore 22 e 30:

Limboskata in concerto

presso il "Nero" p.zza Ener Bettica - Ostia
ingresso libero e ragazze gratis fino a mezzanotte.
venite numerosi che altrimenti ci pagano di meno(e già non è sta cifra che dici "però hai capito sti limboskata..alla fine due sordi li fanno).

Wednesday, November 01, 2006


Non dimenticar le mie parole (A. Rabagliati - 1908/1974)

Non dimenticar le mie parole bimba tu non sai cos’è l’amor
È una cosa bella più del sole più del sol da calor
Scende lentamente nelle vene e pian piano scende fino al cuor nascono così le prime pene con i primi sonni
Ogni cuore innamorato si tormenta sempre più
Tu ancor non hai amato forse non mi sai capire tu.
Non dimenticar le mie parole bimba t'amo tanto da morire
Tu per me sei forse più del sole non mi fare mai soffrire tu

p.s. canzoni anni 30. fantastica la registrazione con il Trio Lescano

Tuesday, October 31, 2006


Edizione straordinaria (lasciamo per un attimo il nostro Freddy ed occupiamoci, per la prima ed ultima volta, di attualità = sono a corto di idee)

Stasera per motivi di salute sono dovuto restare a casa. Per ragioni di pigrizia invece ho acceso, come non facevo da diversi mesi, la Tv. Intendiamoci, non è che non l'accendevo proprio da mesi, è solo che passarci un paio d'ore davanti questo si non mi capitava da parecchio tempo. Insomma inizio con la coda del Tg delle 20 sul primo canale; proseguo con il quiz dei pacchi nel quale un seguace della Madonna (l'ha detto lui eh) ha vinto un sacco di soldi. Poi inizio a fare zapping perchè è proprio vero che non c'è niente in televisione. Allora vedo che su La7 c'è il grassone che si crede intelligente quando in realtà è solo che parla tanto. Giro e metto sul terzo dove c'è quello di Ballarò che invece è secco ma pure lui mica tanto sveglio. Intervista persone squallide, esponenti di forze politiche squallide, portatori di idee neanche a dirlo schifose. Cambio di nuovo ed apprendo che il Commissario quella mattina è più nervoso del solito. C'è stata una strage nella quale probabilmente è morto qualche bambino. Deduco quest'ultima cosa dal fatto che il commissario è molto nervoso, le sue indagini sono più emotivamente connotate: quando ci sono di mezzo i bambini il colpevole è più colpevole e l'uomo di legge è prima di tutto uomo o ancora meglio un padre. Però mi annoiano queste macchine lucidate, questi finestrini abbassati con questi polizzioti che non fuma nessuno; mi annoio e quindi giro ancora. Su Italia1 ci sono le Iene che parlano di droghe leggere, di immigrati, dell'ignoranza dei politici e mi pare come quando all'interrogazione non sai niente e ti dicono "mi dica un argomento a piacere allora".
Allora giro ancora e vedo dei cinesi che giocano a pallone con lo stomaco, che tirano i calci di rigore con la forza del pensiero, insomma roba tipo Dragonboll. Sul primo poi c'è la Cuccarini che ha smesso di ballare in televisione e lo fa invece in una panetteria che sembra gestisce con uno un po gay. In questa stessa fiction c'è pure il figlio di De Sica, quello vero intendo, che fa al solito l'imitazione di Alberto Sordi quando ci prova con le donne. Con quei capelli tinti poi! Infine apprendo che sul 4 c'è Top Gun e mi pare già solo quello un buon motivo per spegnere la TV.
" ma che cazzo, possibile che non c'è niente di decente" penso " ma che cazzo" dico," possibile che ci sono solo coglionerie e imbecilli semi-professionisti (cioè tanto idioti da non risucire a diventare neanche imbecilli di professione)". Morale la Tv rende persone volgari e autori di post banali.

Saturday, October 28, 2006

Intermittenza

E poi Freddy un giorno camminava per strada. E poi ad un certo momento vede seduto sul ciglio di un marciapiede uno con la testa tra le mani ( ma senza mani insaguinate). Gli si avvicina e gli dice " amico cosa hai fatto?". L'altro alza la testa e lo guarda negli occhi. In questi Freddy vede qualcosa di lucido, sembrava un acquario. "allora?" insiste con quello che lo fissa in silenzio.
"Cosa hai fatto?" gli rinnova. Il tipo strofinandosi il dorso della mano col naso gli dice: "Niente, ed è proprio questo il problema".
Dopo aver parlato si alza e si incammina verso una distanza. Freddy lo accompagna con un gesto della mano, poi gli chiede. "ma come ti chiami amico?". Questi poggiandosi con le sue spalle a quelle di un palazzo gli risponde "Mi chiamo Sgamas e non faccio un sacco di cose da una vita".

Wednesday, October 25, 2006


Con rispetto parlando

Dice fa " io credo in Dio e lei?"
"no, ma anche io come lei dico un sacco di cazzate".


Il mio cane è strano. Oggi ha iniziato a parlare sommessamente, dicendomi che da un pò di tempo a questa perte è insoddisfatto: gli manca l' autonomia economica che aveva in tempo, e le stupende lezioni di canto baritonale nelle queli era maestro. Poi si è messo a fumare nervosamente, una marlboro dopo l' altra, imprecando al mio indirizzo. Sosteneva che io non l' ho mai capito. Ho cercato di fargli capire che non ho mai nutrito dei preiudizi verso di lui. E soprattutto, che io non posseggo alcun cane.

Tuesday, October 24, 2006

Punto e basta
E poi quella sera Freddy decise di mettere un punto ad una storia che durava da tempo. Avrebbe detto a Madaleine tutto quello che fino a quel momento le aveva taciuto e per questo si sentiva sollevato. L'avrebbe fatto con l'ausilio del colpo di scena perchè in fondo era, lo si biasimi pure questo, un inguaribile amante degli sviluppi inaspettati. La reazione di lei, se prima lo intimidiva, ora lo faceva fremere dalla curiosità. Una conquista di sicuro quella decisione, quali che fossero stati i suoi sviluppi, portava con se, : la meraviglia di provare dei sentimenti certi, senza rischio di ripensamenti, almeno sul medio periodo. Gli uomini inclini a mettere sempre tutto in discussione corrono il rischio, e Freddy ne sapeva qualcosa, di non capire neanche più la natura del proprio sentire, di perdere il senso dell'orientamento. Per fortuna Freddy era riuscito a fuggire da quell'imbarazzo ed ora sapeva che non tutto è campato in aria, che per certe cose ci si può permettere l'audacia della proverbiale mano sul proverbiale fuoco. Dopo anni di virgole finalmente una storia trovava il suo più meritato ed illuminante punto. Niente male" pensò Freddy il pagliaccio" e pensare che da questo ottobre non mi aspettavo nulla di buono".

Saturday, October 21, 2006

La vita è un gioco, di ruolo.

L'indomani Freddy avrebbe cantato davanti a gente importante. Tra poche ore avrebbe preso il treno dei desideri e già un po di tensione si faceva sentire. E' inutile nasconderlo, sulla possibilità di campare stando davanti ad un microfono ci aveva fantasticato molto ed un po aveva finito per sperarci sul serio. Un pò di presunzione aveva fatto il gioco della speranza e così ora Freddy si sentiva sull'orlo dell'ennesimo esame. Si disse "in bocca al lupo", si disse " crepi il lupo". Prese dal cassetto una pizzico di fumello disinibente-calmante e pensò che ne avrebbe fumato un pò prima della prestazione. "è una possibilità su un milione" pensò " dunque non proprio una cosa impossibile". Lacio Dromm Freddy

Monday, October 16, 2006

Ad maiora semper

quante belle parole e quanti splendidi pensieri non mi sono ancora mai, neanche lontanamente, passati per la testa.

Monday, October 09, 2006


Sipario (ore 3:42)

E venne di lunedì, il primo della settimana, l’ultimo nella classifica dei giorni da ricordare. Nelle orecchie una fanfara di suonati suonava una marcia strascicona, le gambe erano sul punto di dire forza andiamo. Freddy si era girato una sigaretta abilmente modificata con sostanza alteranti, aveva rilevato un posacenere dal davanzale della finestra e si era calato in un personaggio per lui inedito: il domatore di correnti. Più che una scelta la sua era stata una necessità che diremo contingente: nei dintorni ce n’erano diverse ed ognuna intenzionata ad avere da lui indicazioni in merito alla direzione da assumere. Quella d’aria fresca riempiva la stanza schivando il mobilio. La corrente elettrica innaffiava di colore la superficie delle pareti. La corrente d’acqua del rubinetto trascinava, nella gola del lavandino, ogni genere di polveri e polverine per lo più invisibili all’occhio umano. C’era movimento insomma e per lo più di quel tipo dicasi pure indipendente dalla sua volontà. E’ così che Freddy presa in mano la situazione, e solo dopo la sigaretta, si adoperò nell’antica arte di dare alle cose un senso. Chiuse la finestra, spense la luce e, dopo essersi lavato le mani, pose fine al calvario delle gocce che a grappoli si perdevano alla vista dell’occhio. “Certo è poca cosa” penso Freddy “ ma è comunque un inizio, e per gli inizi si sa, uno vale l’altro. L’importante è semmai lo sviluppo e se vogliamo dirla tutta è per i finali che bisognerebbe avere una certa cura”.
p.s. post scriptum

Sunday, October 08, 2006


E vòi chiude sta finestra sur monno che entra la corente gravitazionale!

Oscar sgamas

Friday, October 06, 2006


La storia potrebbe iniziare così:
C' è una giornalista, una brava giornalista. Una di quelle per cui la parola è tutto, dalla voce suadente, ferma, decisa, intrigante nei modi, soprattutto quando viene inquadrata in primo piano durante il tg. Una bella mattina si alza, per nulla intronata e assai soddisfatta di sé stessa: la aspetta l' edizione delle 13, una succulenta edizione di fine estate. Si lava', spende circa un' ora e mezzo al trucco, infila il suo tailleur all' ultimo grido e, prima di uscire, decide di chiamare in redazione per avvertire che arriverà con 10 minuti di ritardo. Ma quando tenta di rispondere alla voce del suo interlocutore in redazione, si accorge con grande stupore che non riesce ad articolare alcuna parola. Né un suono , Né un verbo, tantomeno una frase. Niente di niente. Le esce dalla gola solo un sibilo strozzato. La giornalista incomincia ad agitarsi, tentando di parlare ma non riuscendo a farlo. Il suo interlocutore riattacca, lasciandola disperata sul portone di casa.
Stacco.

In uno studio televisivo di una piccola rete privata, un giornalista sta per andare in onda. Un uomo di mezza età, che ha dalla sua il peso degli affanni di una vita trascorsa a rincorrere chimere. Quest' uomo ha deciso, proprio a due minuti dalla messa in onda del tg, che non proferirà mai più parola. Mai più. Un ampio sorriso gli dipinge il volto..

Tuesday, October 03, 2006

Grottesco a presa rapida (di quando dice "guarda io vado poi semmai ci sentiamo")

Freddy aprì la cassetta della posta e trovò che quel pomeriggio qualcuno aveva maldestramente pensato a lui. Una compagnia aerea lo informava di alcuni dettagli in merito al peso dei bagagli che avrebbe potuto portare con se; Freddy non lesse che poche righe di quella lettera ed il seguito del discorso spiega le ragioni di tanta superficialità. Qualche mese prima infatti, il nostro aveva comprato, insieme ad un tale Higuerra, un certo biglietto di sola andata per una certa località che inizia con la S. Quel giorno il suo gesto, lo si dica pure a chiare lettere, era stato accompagnato da una buona dose di speranze di cambiamento e con non poca foga conoscitiva. Purtroppo di cambiamenti, sui quali è bene non soffermarsi, ce n’erano stati diversi ed erano proprio questi ultimi a costituire ora un impedimento per la sua dipartita. Fu così che a partire quel giorno fu solo l’amico Higuerra, giovane di buon aspetto e con una certa fluidità di ragionamento. Higuerra e Freddy erano amici da parecchi anni e di viaggi insieme per il vecchio continente ne avevano fatti parecchi, ogni volta sotto falsa identità, ogni volta con storie a scoppio repentino. Erano stati, tra gli altri: Pizzul e Varriale, Nicola e Franco, i Toscani inventori del cosmo, la bella e il suo Sbarro, i Roma centrocentro, Mister Nonmeneintendo, Jean Marougon..Il mondo li aveva visti camuffati da pagliacci, con appiccicato al volto il ghigno della presunzione ed il passo veloce di chi fugge da una possibilità noiosa. Avevano reinventato la grammatica degli eventi, la logica del ridere comune, la prospettiva con la quale si chiama il nero nero e il bianco bianco. Aveva reso l’assurdo banale e poi di nuovo assurdo: insomma si erano fatti delle grandi risate e questo, checché se ne dica, è una delle ragioni per le quali, cari amici, vale la pena vivere. Di più non riesco caro Sga, buon viaggio e speriamo, per un sacco di ragioni ( e sappi che tu sei l’ultima di queste) di vederci presto. Con effetto Sga.

Saturday, September 30, 2006


La solitudine del bassotuba

Eravamo sul finale del pezzo, io in particolar modo su un si bemolle terzinato. Dietro gli occhiali dalla montatura di prugno il direttore ci guardò dritto negli occhi che sembrava volerci dire "all'arrembaggio ragazzi". Le trombe presero, dopo pochi secondi, a scodinzolare per il palco, i tromboni a danzare maliziosamente con le coriste-ballerine ed il flautista traverso finì dritto dritto dietro la quinta del palco a fumarsene una. La sezione ritmica andava di potenza e nella piazza, come al solito l'equalizzazione riconosceva un attestato di merito alle frequenze del gran-basso da marketta. Si formò un trenino a cobustione euforica e tutti gli orchestrali e i loro strumenti atletici vi si unirono in un istante che lì per lì mi parve grottesco. Scesero tra il pubblico in visibile stato di campanilismo e tra un "volare oh, cantare oh oh oh" giuro di aver riconosciuto anche delle gambe salire su delle non meglio identificate sedie. Io, fermo al mio posto un pò per il peso dello strumento un pò per quello di non sapere come ci si comporta in certe situazioni, mi sono sentito l'uomo più solo della storia dell'umanità. Ricordo che ho smesso anche di suonare e che, con mio grande rammarico, nessuno ha pensato di doversi lamentare con l'autorità compente per la mia improvvisa inadempienza. Il punto infatti è che non è tanto grave perdere un treno, il problema sta nel vederlo tornare indietro a venirti a prendere. Che fare: salire o darsela a gambe levate?

Friday, September 29, 2006


Sarò breve (ore 4:51)

Stasera ho capito una cosa e , visti i tempi che corrono e mai arrivano ad un traguardo, ritengo di potermi dire fortunato. Ho capito che bisogna tenere sempre la schiena dritta e che solo così si riesce a vedere per bene l'arrivo del sole. Curvi si capisce poco, se non che il fondo è sempre nero e che il nero è, come lo giri lo giri, un colore che non mette certo allegria. Allora da qui sono giunto alla formulazione della seguente frase: "sempre dritto e da qualche parte ci arrivi". E, si dica per esteso, della suddetta frase sono parecchio orgoglioso. Notte giovane a tutti vosotros. Luca
p.s. ho scritto una canzone bellissima che si chiama " tutto qui". Un valzer brillo da stracciagola.

29 Settembre...

..Grandi Compleanni, grande Radio..

..29 modi diversi per celebrare 29 compleanni...

..29 ragioni per celebrare 29 modi di festeggiare 29 compleanni..

.. Sempre da Ischitella, sempre collegati co' vvoi!

Wednesday, September 27, 2006


Struzzi...

..... Meglio se lobotomizzati, please.

Tuesday, September 26, 2006

In a sentimental mood
Cara mamma ti scrivo perchè fuori piove ed io, proprio come un deficiente, non ho mai provveduto a comprarmi un buon ombrello di quelli indispensabili per questo genere di occasioni. Poi, a dirla tutta, ci sono alcune cose che il tuo Freddy sente di doverti dire e stasera mi pare proprio giunto il momento di farlo. Da qualche tempo ho trovato un buon lavoro e, puoi stare tranquilla, il frigorifero è sempre bello pieno. Gli amici poi, posso dire di essere fortunato perchè ne ho di buoni e con loro passo delle grandi giornate. Andiamo a spasso, ridiamo, parliamo parecchio e facciamo sempre un sacco di cose interessanti. Ho poi trovato una stanza molto luminosa in un appartamento non troppo distante dal centro; l'affitto è buono e i miei coinquilini sono persone simpatiche. Insomma cara mamma, per tutto questo, non posso proprio lamentarmi. C'è qualcosa però che mi spinge il pianto fuori dagli occhi, qualcosa che tu che mi conosci così bene avrai già capito di cosa si tratta. Tuo figlio si è perso e fatica a ritrovare la strada maestra. Forse alcune domande non bisognerebbe mai farsele ma mi capita spesso di chiedermi "ed ora, che faccio?". E' che inizio ad avere necessità di lei e di una vita che invece mi sfugge di mano. Mi sembra di sabbia, più cerco di stringerla e più scivola via. Cara mamma tu forse riderai di me ma io ho capito che tenersi dentro certi pensieri fa male. Una volta dicevo che i segreti sono importanti, che ognuno dovrebbe avere i suoi. Ora credo che troppo spesso i segreti si trasformino in incantesimi e che questi siano in grado di levare il sonno ad un ghiro. E' per questo, cara mamma, che ora che ti ho scritto queste cose mi sento già più leggero e pronto ad affrontare con decenza la notte che sta ormai per finire. Saluta tutti e abbraccia Madaleine da parte mia; dille che mi manca e che spero mi verrà a trovare presto. Tuo Freddy
p.s. domani compro un ombrello gigante.

La canna da zucchero non è dolce da tutte e due le parti. (proverbio cinese)

Sunday, September 24, 2006


Niente di che

Dice " ma è questa l'ora di mettere la sveglia?". Dico "ma perchè che ore sono?"..mi fa "e che ne so io, se tu che hai messo la sveglia!"..
Fu in occasione di questo discorso che conobbi Marmott, un baffuto dai nervi di panna che occupava un letto nella mia stessa camerata. Diventammo quasi subito grandi amici, dove il quasi sta ad indicare che prima del primo sguardo di intesa trascorsero circa due anni. Ma cosa conta il tempo, l'importante nelle amicizie è lo spazio, o meglio gli spazi, che condividi con l'altro e questo noi lo sapevano bene. Frequentare gli stessi posti, leggere gli stessi libri, ascoltare le stesse canzoni, sono cose che ti rendono, anche se involontariamente, amico di qualcuno, che magari neanche conosci. Marmott ed io (Fredddy) ad esempio abbiamo iniziato a diventare amici il giorno in cui, ognuno per i fatti suoi, abbiamo cominciato a leggere "Confesso che ho bevuto" di Alejandro Medaullo. Condividere un immaginario rende simili, molto più di quanto si creda.
Dice " ma è questa l'ora di arrivare?". dico " ma perchè che ore sono?"..mi fa " e che ne so, sei tu che sei arrivato in ritardo"..ecco, io e Marmott per una frase del genere avremmo riso per una sera intera. Vai a capire perchè.
p.s. non è che sono poi cosi convinto di quello che ho scritto..mi piaceva l'idea..magari la sviluppo meglio in futuro.no?

Saturday, September 23, 2006


Peace and love

Invece quella sera Freddy aveva il giorno di riposo e si esibì in un locale all'aperto con il suo solito gruppo di musicatori. Era un luogo di passaggio, posto giusto di fronte l'ultima fermata di un treno che collegava la periferia al centro della città. Sul finire della prestazione accadde che passarono davanti al palco due ragazzi con tanto di zaino da campeggiatori. Erano un ragazzo ed una ragazza, sui 25 anni, entrambi con un gran sorriso sulle labbra ed entrambi appena scesi dall'ultimo vagone dell'ultimo treno della giornata. Vedendoli Freddy gli fece un gesto con la mano, come per dare loro il benvenuto in quella strana zona di nessuno che sono i piazzali davanti le fermate dei treni. Loro ricambiarono con allegria il saluto e si sedettero ad ascoltare il morire della musica del gruppo di Freddy. Passarono una decina di minuti ed il gruppo era seduto a bere come al solito, a fumare come sempre capita in queste situazioni. Freddy, stringendo il suo boccale di birra come un primitivo avrebbe fatto con la clava, fece un cenno di brindisi alla coppia di viaggiatori che ancora una volta con allegria ricambiarono. Tanti sorrisi imponevano la vicinanza e dunque il nostro eroe si alzò ed andò al loro tavolo per scambiare le proverbiali 4 chiacchere. 4 non bastarono e cosi si passò ai multipli, fino a raggiungere un numero di chiacchere decisamente importante. I due erano di Israele e da mesi giravano per il mondo in autostop. Erano diretti in India e probabilmente avrebbero preso il loro volo proprio dalla citta di Freddy. Erano simpatici, cordiali, abituati agli incontri anche se non tanto disinibiti da non covare in fondo agli occhi una punta di imbarazzo. Nonostante questo tutti parlarono con tutti e si fece amicizia: insomma c'erano good vibrations. Per suggellare quel momento Freddy credette che fosse un gesto cordiale offire loro un po di una sigaretta truccata che chi sa chi aveva avuto la premura di confezionare. I due apprezzarono e ne fumarono qualche tiro. Fu motivo di rammarico per Freddy quando lei, probabilmente poco abituata a certe sostanze, si sentì male e scelse il cheek to cheek col terreno. Il ragazzo disse che era per via della stanchezza e per il mix di birra e limoncello che la ragazza aveva pensato di dover portare avanti dal pomeriggio. Saltando alcuni passaggi, possiamo dire che la serata finì nel momento in cui Freddy lasciò loro, accampati con la tenda dietro un cespuglio malconcio, il numero del suo telefono portatile (nel caso lo stato di alterazione di lei si prolungasse più del dovuto). Lei, facendo capoccella dalla tenda disse nella lingua veicolare per eccellenza "forse ci vedremo domani quando starò meglio ". Lui, il ragazzo sorrise e Freddy fece altrettanto. Si scambiarono un gesto di pace e ognuno prese la sua strada. Morale:1- i rapporti umani sono spesso gneratori di soddisfazione 2- Non è poi così vero che le conoscenze superficiali non servono a nulla

Friday, September 22, 2006


E poi Freddy trovò lavoro tra certi distillatori di birra. Si mise la maglietta ed il grembiule di ordinanza ed iniziò a vagare tra i tavoli in cerca dello sporco. I suoi colleghi erano tutti ragazzi dall'aspetto contemporaneo, ognuno con una buona ragione, chi più chi meno, per occupare il tempo in quel tipo di attività malamente remunerata. Mattia si era fatto bocciare al 4 superiore e per questo l'anno dopo, per recuperare, si era scritto alla scuola privata. Il padre si era proposto per pagargli gli studi ma lui, da bipede assennato, aveva preferito provvedere da solo a quella faccenda. Andrea, lo chef(nonostante la giovane età), voleva una moto "da paura" e non faceva che parlare di quello. Portava sul capo una bandana rosso pomodoro e diceva molte parolacce tra una portata e l'altra.Daniele a 18 anni aveva avuto un figlio da quella che poi era diventata sua moglie. Daniele aveva un padre alcolizzato che non vedeva da quando aveva 3 anni, viveva in una zona male della città e parlava l'italiano più gentile che si possa chiedere ad uno nelle sue condizioni.Freddy aveva molta simpatia per lui e passava volentieri i brevi momenti di pausa in sua compagnia. Barbara, la barman, non si capiva perchè stesse lì dentro: era una ragazza intelligente e di certo dalla sua vita avrebbe dovuto pretendere di più. Michela voleva fare la fisioterapista ma era la quarta volta che veniva bocciata a quelle stronzate di test di ingresso molto in uso in paesi con sistemi universitari sull'orlo del tracollo. (Speriamo che anche questi paesi crollino insieme a loro). Daniele 2° detto Raimondo, era il ragazzo di Michela, aveva fatto un corso da barman anche se la sua vera passione era la Roma. Per l'acquisto dell'abbonamento in curva della suddeta squadra Raimondo avevo speso parecchio denaro, troppo secondo Freddy poco amante di quel passatempo chiamato "spendere soldi".Valentina, ragazza dagli stivali più costosi che la storia abbia conosciuto, era la caposala. Aveva modi spigolosi, atteggiamenti lunatici e una vita dominata dal capriccio; Freddy non ci si trovava bene, anche se lei lo aveva, chissà perchè, cooptato nella strettissima cerchia dei suoi "protetti". (Da uomo saggio Freddy sfruttava la situazione concedendosi, durante il turno, non una ma due pause-sigaretta.Ma nulla di più). Poi c'erano gli altri, di cui parleremo un altro giorno perchè ora sono stanco. Notte a tutti, o buongiorno. Insomma, fate un pò voi.
Se una citazione è uno sfoggio, allora te sei un esibizionista da manicomio criminale.

Monday, September 18, 2006

Intervallo

La vita è na strunzata

(tradizionale)

p.s. tra un pò mi rifaccio vivo