Wednesday, April 25, 2007


Cose da taxi!

poi incontro questo mio amico e mi dice che sta preparando l'esame da tassista(per entrare nell'albo, per qualche licenza, insomma non so perchè si fa un esame). O meglio, non proprio tassista, vuole prendere la licenza per il "trasporto con conducente", ovvero i tassisti con l'auto figa che portano in giro i dirigenti, i manager, questa gente qui. E gli dico: "e che ti fanno studiare?"
Mi fa "lo stradario". "Lo stradario?"gli chiedo stupito. "cioè tu la mattina ti svegli e studi il tuttocittà? tipo: tavola 12 Roma sud-est, via del coso, via della cosa etc..?". "si, proprio così. La rottura è il centro storico, con tutti quei vicoletti del cazzo. Il centro storico è un casino".
Cari signori, non so se rendo l'idea: c'è gente che sa a memoria lo stradario di Roma.

p.s. tipo "lassame perde, domani c'ho l'esame de Laurentino 38"
"ma er primo o il secondo modulo?"
"er secondo, ar primo jo rotto er culo".

Monday, April 23, 2007


I want you

Mi hanno fregato!Stamattina su LaRepubblica c'era in prima pagina la pubblicità della casa editrice che mi ha contatto. Mi sa che lo faccio, mi sa che li butto questi soldi.
O altrimenti, se lanciassi una sottoscrizione?cari amici bellissimi, care amiche gentili, affascinanti, colte etc...vi avanzano 1500 erotti dolleuri? Vi metto tra gli autori del libro, giuro.

CAB 234596
ABI 12435
oppure, comodamente sul c/c 564968. Causale "Robba di denaro per il compagno Sgamas". Via del Tutto Eccezionale 13.

Saturday, April 21, 2007


Freddy poi tornò a casa, tutto rintontito. L'aveva incontrata per caso e si erano scambiati le generalità. Lei, Madeleine, era bellissima. Lui, Freddy, un marinaio che ha perso la nave, che è stato lasciato a terra.
"ciao"
"ciao"
Allora tutto è possbile.

-1

Freddy stirò le braccia col ferro caldo della volontà: ne uscirono due braccia belle lisce lisce, con sparuti peli qui e lì a rompere la monotonia del panorama. Era seduto nel letto ed il giorno era andato, questo gran rompipalle, a svegliarlo di buon ora. Freddy aveva stretto le mani davanti al viso per creare un muro contro-luce, che gli avrebbe riparato gli occhi da quell'attacco luminoso frontale. Al polso della sinistra notò un'assenza inscritta in una presenza: dal braccialetto perlinato era caduta una perlina, acchiappata via dalla notte che, in cambio dei consigli che porta, a volte si prende qualcosa di più o meno prezioso. Il braccialetto era stato un regalo di Madeleine ed era uno di quelli provvisti di poteri magici. Era composto infatti da 30 perline ed appesi a queste altrettanti desideri da esprimere. Era fatto in modo che le perline sarebbero cadute una alla volta, una volta ogni tanto, in modo da dare modo di ponderare bene i desideri, in modo da avere il tempo per sceglierli con cura. Ebbene quella mattina le perline sul polso di Nasone erano 29. Freddy ci mise un pò prima di formulare il desiderio, prima di trovare le parole giuste. Lo fece tuttavia con abilità e, ad essere sinceri, non chiese neanche la luna: anche se i desideri non si sbandierano ai quattro venti, diciamo che si sarebbe accontentato di poco, di molto tanto poco. Ma mica posso dirvi di più , mica posso svelarvi i segreti di Freddy.

Thursday, April 19, 2007


Rettifica:a volte fantasticare può dare i suoi frutti.

Stamattina prendo il treno, come tutte le mattine, e come tutte le mattine prendo City (quei giornalacci gratuiti a disposizione dei pendolari)..la prima pagina non la ricordo, ma ne ricordo il fondo (della pagina intendo).."casa editrice Il Filo cerca scrittori emergenti"..e mi ricordo che io un paio di mesi fa ho mandato (in zona cesarin, come al mio solito) il mio manoscritto.."chissà che fine avrà fatto?"penso..poi vado al master, poi a vedere una mostra fotografica etc..verso le 5 torno a casa e vedo che sulla mia scrivania c'è un mucchietto di posta per me. Di seguito ne descrivo la natura:
1- la S.I.A.E vuole da me la retta annuale ( -150 erotti euri)
2- quelli dell'Università Lumsa mi informano che mi stanno rimborsando la rata d'iscrizione per un master mai iniziato (+ 900 erotti euri)..gran cosa che non sia partito visto che ne sto facendo uno con la borsa di studio..
3- la casa editrice "il filo" mi scrive che sono pronti a pubblicare il mio manoscritto..in che senso?ma che davero?cioè funziona così: uno legge la pubblicità sul giornale, poi torna a casa e..?
Calma, ragioniamo, troppe informazioni tutte insieme. Mi scrivono che la mia "opera" (le chiamano così le stronzate che scrivo) li ha "ben impressionati" e che il mio lavoro (altro termine per definire le stronzate di cui sopra) è pronto per entrare nel loro progetto editoriale..naturalmente vogliono da me dei soldi (neanche molti, diciamo un paio di rate del master mai partito). dico naturalmente perchè questa è la prassi, perchè pure il Califano il suo primo libro l'ha pubblicato a sue spese. Calma però mi dico, questa casa editrice il Filo chi pubblica, chi sono?E allora vado sul sito eehhh ..la presidente è Alda Merini, la poetessa. E poi in catagolo hanno Pessoa, Grazia Deledda, pure Dostoevskij!!ahaha..che figata, roba da pazzi. Io non so come andrà a finire questa storia, se accetterò o meno di pubblicare, resta il fatto che mi sono fatto delle grandi risate al solo pensiero..e poi questi mi porterebbero alle fiere del libro, (a torino, a roma), in radio..ma sai che robba:
"oggi presentiamo il libro di un autore emergente, Sgamas..la sua è un'opera intensa, con echi del peggior Quenau, del miglior Benni"..e io che faccio gli occhi come a dire "hai capito si, io m'aritrovo l'animo sensibile, mica cazzo"..troppo divertente..si, perchè alla fine della fiera(della vita, non del libro), nella vita se uno non si fa delle grandi risate, alla faccia di tutti (compreso se stessi), finisce per diventare una persona noiossissima..e allora ci puoi pure avere il libro pubblicato, ma resta il problema:la sera con chi esci?

p.s.Higuerra lo diceva:finiremo tutti a fare gli scrittori

Wednesday, April 18, 2007

Mi si spronava alla calma*

mi si accusa di vivere troppo nel mondo delle idee, di fantasticare, di perdere troppo e troppo spesso il contatto con la realtà..mi si accusa giustamente, non c'è che dire, sono quel che si dice un "idiota da batteria", tipo i polli(si dice mica tanto..l'ho inventato io ora..).. e poi dice pure che una cosa sono le linee immaginarie ed un'altra quelle reali..è vero, ma io credevo fossero intercambiabili. e invece mi sa di no. o sbaglio?

p.s. io ora esco e ci penso su..

*cit. Maestro Piero Quarta.

Ciao ragazzi sono sempre io, Frank. Volevo sapere se avevate notizie di Freddy Nasone. E' sparito ed il telefono è sempre staccato, sono giorni che lo cerco. Se sapete qualcosa scrivetemi a : frank@zappa.com oppure chiamate allo 555-234666 (dal lunedì al giovedì però, 9-18, che venerdì vado a trovare i miei al paese). Mi raccomando, sono parecchio preoccupato per il mio amico Freddy, l'ultima volta l'ho visto un pò incasinato al livello di faccende sentimentali, umorali, a/effettive.. Ora vado, esco, ho da fare delle compere. Mi hanno invitato ad una cena di compleanno e non so che cazzo regalare al festeggiato. Che dite, un profumo va bene? Troppo trasgressivo?

Sunday, April 15, 2007

Le maglie del potere (tranquilli eh..)

ieri pomeriggio mia madre è tornata a casa, dopo aver fatto la spesa, con un'aria di parecchio soddisfatta. Visto che la cosa non capita spesso, mi sono affrettato a chiederle cosa avesse mai comprato di tanto soddisfacente. Mi fa dice"guarda che bel copridivano che ho comprato oggi al mercato, guarda lì dentro quella busta". E io guardo ed effettivamente devo convenire che ha fatto proprio una bella scelta: tutti fiori, piante di limoni, arance, insomma proprio un capolavoro di copridivano. Mi complimento per la scelta e me ne torno per i fatti miei. Mentre sono in camera con la chitarra in mano, con quel pezzo di legno che più vado avanti e più la suono peggio, mi viene in mente, vai a capire perchè, quel figlio di puttana di Benetton. Mi ritornano in mente le pubblicità del servo Oliviero Toscani e mi innvervosisco. Si, proprio Toscani, quello che faceva le foto sulla tolleranza, sui diritti, su queste stronzate senza sapere che il suo padrone dava meno di 200 dolari al mese ai suoi dipendenti in Patagonia: dettagli del resto. E mi viene in mente pure Patty Smith, chissà perchè tra i partecipanti alla festa del Re-netton qualche mese fa a Londra (mi pare)..torno in cucina da mia madre e le dico "ma di che marca è quel plaid che hai preso?"..mi fa dice "boh, e che ne so, sta lì, guarda". E guardo, controllo e mi accorgo che è della Zucchi, quella che faceva le famose federe con i bottoni che facevano click clack. Mi dico "beh, menomale, almeno sto giro il favoreggiamento alla schiavitù ce lo siamo risparmiato"; ritorno in camera a farmi i fatti miei. Poi mi viene in mente Grillo, il grande beppe Grillo, e la sua mappa del potere, l'elenco dei membri dei consigli di amministrazione delle maggiori società italiane. Mi dico "facciamo un controllo va, così tanto per scrupolo". E allora digito "zucchi" e mi esce un C.D.A apparentemente normale, nessun nome da far tremare, nessun bastardo dichiarato. Noto però che c'è tra i consiglieri un certo Daniele Discepolo: "che nome" penso "e di chi sarà discepolo questo?". Vediamo un pò. Allora questo sta nel cda della Investimenti e Sviluppo spa e della piaggio . "Menomale" penso un'altra volta "il plaid di mia madre è pulito", ma non è finita. Nel c.d.a della Piaggio c'è DeBenedetti (quello dell'Espresso)e ci sono pure due o tre Colannino;uno di questi è Roberto. Roberto sta nel c.d.a di Capitalia (con la figlia di Geronzi ed il figlio di Enrico Cuccia), e nel c.d.a di Imsi (una finanziaria che opera nell'immobiliare e nell'industria navale..pare). Però Roberto Colannino (il capitano coraggioso della scalata Telecom col governo D'alema) sta pure nel c.d.a di Mediobanca insieme ad un botto di gente. Non potete capire l'amarezza provata quando tra questi signori consiglieri di Mediobanca ho visto comparire il nome di Gilberto Benetton..aaaaahhhh, mi sono detto, aaaahhh ho pensato. Sono andato da mia madre, che nel frattempo faceva a pezzi un polipo nel lavandino, l'ho guardata negli occhi e le ho detto: "hai fatto una cosa terribile , te ne rendi conto!!??". Mi fa dice "ma perchè mo manco il polipo va più bene, ma che sei diventato pure animalista?!"..ah, questo mercato globale.

Thursday, April 12, 2007


Al Auac Bar

Voglio raccontarvi una storia, con tre personaggi, proprio come piace fare a me. Siamo a Istanbul, in un anno imprecisato del secolo passato. In un bar del centro c'è un tavolo, sopra a questo tavolo una tazzina piena piena (ma proprio fino all'orlo) di caffè. Un fumicello si leva da quella pozza nerastra di eccitanti liquidi e si va, di tanto in tanto, mica sempre, non esageriamo..dicevo, quel fumicello si va a piazzare proprio sulle lenti di un uomo che a quel tavolo di cui sopra è seduto . Quell'uomo ha degli occhiali a specchio,appannati, da fumo di caffè, cosa che gli stimola la vista, cosa che lo rende capace di vedere tutto e più di tutti. Certe sostanze aguzzano l'ingegno e sostengono l'attenzione: il caffè è certamente tra queste. Quell'uomo si chiama Allek, ha una barba da arabo, un nome da arabo, una carnagione scura da arabo ed un passaporto con su scritta una nazionalità, guarda il caso, araba. Allo scoccare delle 3 (non si sa se di notte o di giorno), si avvicina a lui una donna incredibilmente anonima. Non indossa abiti notevoli, non ha in testa considerazioni rilevanti ed è tantomeno provvista di un fisico degno di nota. La donna si siede al tavolo ed ordina un thè,( come fanno sempre le donne per rovinarti la festa) ma nessuno la ascolta e nessun thè arriverà mai al suo tavolo. L'uomo sbuffa e le pregunta l'ora; la donna risponde, anche in questo caso senza che nessuno se ne renda conto. Le sue parole sembrano come cadere nel vuoto, anzi peggio, sembrano come venire dal vuoto, prive quindi di un qualsiasi contenuto (dice"da dove vieni?".."dal vuoto".."ah si, e che si dice dalle tue parti?".."niente, sempre e comunque"). Passa una mezz'ora e sono sempre seduti a quel tavolo, uno di fronte all'altro, con lei che parla e lui che ascolta, pur non incamerando nulla di quanto lei dice. I due non si consocono, è la prima volta che si vedono: parlano così tanto per dirne due.Ma ad una certa ecco che il caffè fa effetto, ma ad una certa ecco che l'invisibile diventa palese, ecco che il vuoto di quel movimento d'aria chiamato discorso si riempie di ogni prelibatezza percettiva. Ed allora appare tutto, come per magia, come per euforia. tutti i discorsi inascoltati per anni della donna si danno appuntamento alle sponde di quel tavolino di quel bar di istanbul. Si sommano l'uno con l'altro e diventa meraviglia il suonare della sua voce. Accade che d'un tratto inizino ad arrivare a quel tavolo thè, sigarette, fette di pane, ascigacapelli, arie condizionate, orologi, panettoni, camice di lino, sciarpe...insomma a tutte le richieste inascoltate della donna vengono, agli occhi dell'uomo arabo, date le opportune risposte. tutto quello che per una vita ha chiesto senza essere ascoltata entra ora in quel bar: fortuna che era un locale bello grande. Ma il bello è che è solo l'uomo a vedere tutto cio, aiutato da quel caffè ingurgitato che solo gli arabi sanno fare. E tra queste richieste in via di esaudimento arriva anche un ragazzo sulla ventina, non bellissimo, ma dall'aspetto interessante, incuriosente. "come ti chiami ragazzo?" chiede l'arabo. "Freddy nasone signore".."e che ci fai qui?"..credo sia per via della ragazza, una volta aveva chiesto di vedermi ed ora eccomi qui. sa, io sono un avvocato e credo avesse bisogno di me per non ricordo cosa."..Interessante, pensa l'uomo, molto interessante, pensa sempre l'uomo arabo che si chiama Allek. La donna nel frattempo sembra stordita, come avesse intuito quel caos di apparizioni avvenute nel locale. Tuttavia stufa del silenzio dell'arabo si alza e se ne va. lo saluta per cortesia ed uscendo pronuncia tra se e se: "vorrei tanto sapere dove sei, che faccia hai, amore mio. vorrei tanto "..Dopo qualche istante l'arabo si toglie gli occhiali e si accorge che tutto ciò che aveva sino a quel momento visto non era che frutto della sua eccitata immaginazione. Con un fazzoletto caccia via il vapore dagli occhiali e ci si specchia dentro: lì vede la faccia di uno, uno che gli somiglia parecchio. E' lui, secondo lei. Occasione mancata donna anonima, occasione non considerata uomo arabo.

p.s. si dai, non è questa storia avvincente..avevo voglia di non dormire.

Monday, April 09, 2007


Maltempo (canto di un anarchico accidentale - parafrasi)

Scalcia di corsa in discesa, l'alba di nuovo qua. Come un occhio di bue punta le scarpe, i cappelli, la fetta bruciacchiata di un toast. Poi l'alba marcia ancora verso le ciglia, socchiuse, giusto in attesa che il giorno arrivi, che si precipiti qui. Per l'arrivio del raggio, dell'ordinario sbadiglio, per sostenerlo, ci vuole forza nel corpo, ci vogliono denti limati da lupi ed un coraggio da bracconieri pronti a rapire ogni minuto che compone il giorno. Per percorrere questi campi magnetici che fin dal primo mattino rompono il cazzo, ci vuole rara determinazione ed un briciolo, neanche troppo piccolo, di arroganza. Per guardare questa gente (anche se la gente non esiste) camminare per strada, che sembra lanciata da una mazzafionda; questi uomini, queste donne, in corsa di un moto costante, che pare non avere ne un inzio ne una fine. Molte volte mi sono sentito come loro, come la gente (anche se la gente non esiste): una lettera senza indirizzo, senza sapere a chi dover essere recapitata. E poi dover sopportare quei discorsi sul progresso, sullo sviluppo, sui passi in avanti che ha fatto l'uomo in questi ultimi 1000 anni: a me sembrano passi da gigante che non lasciano tracce, meridiane senz'ombre, a me sembrano starnuti a spruzzo, che non provocano il dovuto imbrarazzo. infatti credo che non bisognerebbe mai perdere la capacità di vergognarsi per gli errori commessi, per la propria stupidità profusa; ma questa è un'altra canzone. Per fortuna la notte arriva spesso, anzi quasi sempre, e porta via di qua giornate come questa: sconsclusionate, piene di inciampi, fatte di capitomboli. Lascia un dubbio però, spesso, anzi quasi sempre: non sarebbe meglio, rispetto a tutto questo, fare come i vigliacchi, esperti nel chiudere gli occhi?
Quando un tempo sano sembrerà arrivato, allora svegliami che voglio un latte macchiato. quando il ritmo smetterà di essere a portata di fiato, quando non ce la faremo più, sarà quello il momento per ricominciare tutto da capo. Un tempo sano, senza gente mandata in giro ad ammazzare degli sconosciuti.

Thursday, April 05, 2007

mercanto

Chissà come succede che uno si svegli bene, che uno si svegli male. Chissà cos'è che scatta pochi minuti prima del risveglio, dell'ordinario sbadiglio. Io sostengo da sempre (testimone una lettrice del blog) che il mio inconscio la sa molto più lunga di me: se non ci fosse lui, starei in mezzo ad una strada. E penso (anzi di sicuro è così) che sia proprio un fatto di inconscio se una mattina sono nero e se quella dopo invece canticchio già in bagno, davanti allo specchio. Stamattina, ad esempio, percorrendo le strade della Garbatella per recarmi al master, a stento riuscivo a frenare le corde vocali. La strada che faccio tutte le mattine passa dentro un mercatino rionale e, che ve lo dico a fare, capita sempre il banconista di turno che canta "amore mio tuuuu, sei la più meglio per me..amooore mioooo, quanto mi piaci a meeee". Oggi è andata così:esso aveva una cassetta di mele vuota ed un grembiule sopra il giacchetto che si intravedeva rosso. E io mi volevo unire al suo coro, e io gli volevo fare il controcanto, e io invece poi non l'ho fatto. Ma mi sarebbe piaciuto proprio tanto, perchè cantare è bello, e più la melodia è facile ed il testo è immediato e meglio vengono le cose. Un bel duetto tra le melanzane e le zucchine fuori stagione, le pesche che non sanno di niente ("ma che è na pesca?pare na patata), i cavolfiori coperti di fogliame a nasconderne il cuore, le banane tutte uguali che sembrano prodotte in serie. Sai che bello, ma perchè non l'ho fatto? porca miseria, porca miseria! e ma mercoledì, appena riprendo il corso e ripasso nel mercatino lo faccio, ah si, ho deciso, mi ci metto a cantare. Tanto intonato sono intonato, la melodia più o meno la ricordo e la voce è discreta anche di primo mattino. Il testo poi è semplice: quando ti alzi alle 3 di mattina per andare a caricare le cassette di peperoni tanti fronzoli per la testa credo spariscano. Ed allora restano in testa solo le cose importanti, quelle che se non le hai ti svegli male e che se ti svegli bene è per puro culo. Quindi "amore mio tuuu, sei la più mejo per me..amooore miooo, quanto mi piaci a me". Capace che cantare aiuti, comunque male non fa.
p.s. me ne parto qualche giorno..laica pasqua a tutti.

Monday, April 02, 2007


Una mattina vorrei svegliarmi, aprire gli occhi e dire:" abbada. Ci vedo". Ossia, non essere costretto a cercare a tentoni gli occhiali da vista sul comodino oppure ovunque si trovino per poter visualizzare l' ora fluorescente sulla sveglia. Mi piacerebbe che fosse una sorta di miracolo: magari la sera prima vado a dormire con la malinconica speranza di riottenere quei dieci decimi di vista che avevo prima dei dodici anni, di cui conservo un vaghissimo ricordo, mi sveglio la mattina successiva e intorno a me si fa luce. Bello. Potrebbe succedere. Nel frattempo, cerco di allenare la mia mente alla prospettiva del miracolo: in fondo, tratterebbesi di cosa da poco conto. Se esistesse un Dio, un dio benevolo, potrebbe anche farmi questo piacerino, in fondo non ho mai rotto il cazzo a nessuno( oddio, se si accorgesse di quanto detesto il clero con annessi e connessi forse mi accecherebbe del tutto, lasciamo perdere va..). Comunque, il punto non è questo, e nemmeno quello. E' l' altro; purtroppo non lo vedo, ho lasciato gli occhiali sulla lavatrice..