Sunday, January 14, 2007

Morale della favola

Aggiungasi che Freddy non è triste, depresso e che non ha intenzione di buttarsi da un proverbiale ponte. E la ragione sta soprattutto nel fatto che, forse per la priva volta nella sua vita, sente di aver dato tutto, di essere andato davvero fino in fondo. E' un' esperienza inedita per quanti come lui, da una vita sono consumati giocatori di "nascondino esistenziale". Per quel che riguarda l'affaire Madeleine diciamo che poi hanno parlato e che si sono detti tutto quello che c'era da dire. Semplicemente. Che persona straordinaria, la dovreste conoscere, ne rimarreste, ne sono sicuro, incantati. Come si dice in questi casi, magari un giorno si rincontreranno e sarà veramente un piacere, sono sicuro per entrambi. Cosa ho imparato da tutta questa storia? Beh, diciamo almeno due cose. La prima è che rincorrere i proprio sogni è comunque un piacere, un dovere ludico e gratificante. E se va male pazienza, che almeno si è occupato il tempo nella ricerca della felicità, che non è roba che ti cade sempre dal cielo. La seconda cosa che ho imparato è che da stasera mi faccio meno paura. Mi sento, anzi Freddy si sente, cresciuto, credo di avere cominiciato a capire chi sono e quali sono le cose che mi/lo fanno stare meglio: parlare con il cuore in mano sta nelle zone alte della classifica. Oggi con il gruppo abbiamo registrato un mio pezzo e mentre scrivo ho ancora quell'atmosfera in testa. E' un jazz-waltz, un valzer da cartone animato Disney, come "la spada nella roccia", che prima di conoscere Madeleine e che lei me lo prestasse non avevo mai visto(un giorno te lo ridarò, quel giorno di cui sopra). E' un cartone bellisimo, e questa la possiamo considerare una terza cosa che ho imparato. Beh, cari amici ed amiche, diciamo che questa volta la storia di Freddy e Madeleine la possiamo considerare veramente conclusa. E' stata una storia semplice, appassionante e che in diversi momenti mi ha fatto anche ridere, tanto erano simpatici i protagonisti. La fine è stata una fine gentile, soffice, come la panna montata sulla torta caprese, come un'uscita di scena a tempo di valzer.Ora vado, mi aspettano le ultime pagine di un libro che mi trascino da mesi, si chiama: "in nessun caso nessun rimorso". Ecco, appunto.

p.s.per Madeleine. se passi di qui scrivi Z.B.

5 comments:

Mada said...

A volte si deve essere semplicemente soddisfatti di averci messo anche l'ultima goccia di anima...
Che prima o poi i periodi di merda finscono tutti e le rivincite con la vita arrivano sempre..piano piano...come quando sorseggi un thè caldo.. una dopo l'altra...
Ti abbraccio forte
Sara

Anonymous said...

Come si dice in questi casi: non poteva esserci epilogo migliore. Se il risultato è quello che hai scritto.... meglio così.
Firmato il tuo coautore di sigle per cartoni animati preferito.

Domhir Muñuti said...

Intorno a certi periodi storici si annodano i destini un certo numero di persone che traggono certe conclusioni a seguito di certe ineluttabili circostanze.
Io, par contre, non mi sento di dire che da domani, da Roma, andrà tutto diversamente, ma a pensarci bene non vedo proprio come possa andare altrimenti. Sembra una poesia di Gianni Rodari.

Domhir Muñuti said...

i destini DI un certo numero di persone

sgamas said...

l'ho sempre detto che c'è un certo parallelismo tra le vite DI un certo numero di persone.