Thursday, January 25, 2007


A volte una colica può fornire spunti interessanti di riflessione e raccoglimento. Partiamo col dire che non sono uno di quelli che fanno gli schizzinosi quando sono preda di forti dolori intestinali, e perciò snobbano gabinetti pubblici e la trattengono fino a crepare sin quando non arrivano a casa. Non me lo posso permettere. Ho pertanto avuto sempre una certa familiarità con i cessi pubblici, nei quali riesco sempre a ricavare una dimensione intima, di astrazione quasi totale, fregandomene di ciò che succede al di fuori. Uno stato di necessità che aiuta però anche la mente.
Ieri mi trovavo in facoltà, preso nel turbine dello studio e dei sommovimenti del mio pancino, quand' ecco che l' esigenza diviene impellente e debbo catapultarmi nel cesso della gipsoteca di lettere. un bagno minuscolo, nel quale ti trovi a dover fronteggiare la porta d' ingresso una volta che ti sei sistemato sul trono di ceramica. Ebbene, le porte dei gabinetti pubblici sono dei capolavori di arte povera, dei monumenti alla scrittura al graffitarismo, all' idiozia nuda e cruda e a tentativi velleitari di speculazione filosofica e intellettuale.
Ho impiegato circa mezz' ora per leggere tutto ciò che c' era scritto e disegnato, e alla fine, invece di chiudere un libro, ho aperto un uscio.

3 comments:

sgamas said...

caro lecannù hai scritto proprio un bel post di merda.
con stima e ghigno, il magnus prior Sgamas

Anonymous said...

Magnus Prior... Posso chiamarti sua Santità?

sgamas said...

al limite sua Altezza.sai, non sono credente.