Friday, June 29, 2007

Ironia della sorte

Niente, un tizio mi fa leggere un articoletto sul nostro gruppo, apparso su un quotidiano locale. E a me mi hanno definito "ecclettico e con il vizio di cantare alterato". In pratica mi hanno dato del drogato, o dell'ubriacone. Certo, fa molto rockstar, molto artista maledetto; quello che mi preoccupa è che la sera in cui il giornalista dell'articolo è venuto a sentirci è stata una delle poche in cui non ho toccato neanche un goccio di birra(non che in genere ne abusi, diciamo le cose come stanno..stereotipi a parte). Quindi mi sa che risulto alterato al naturale. Uno che conosco me lo diceva sempre: "beato te, io per averci l'umore tuo , mi devo fare almeno cento canne". E quindi questo.
p.s.stasera (venerdi) siamo alla Festa dell'Unità di Ostia Antica. Baci

Saturday, June 23, 2007

E per bacco!


E stasera ho capito un'altra cosa: suonare non sempre è bello. Erano anni che non suonavo in un ristorante-pizzeria etc..ed ora mi spiego perchè. Non ha proprio senso farlo, il pubblico, anzi i clienti, ti considerano poco più che tappezzeria. Ed allora visto che non ci devo campare con la musica, spero di non suonare mai più in una situazione del genere, perchè è mortificante, perchè dallo strumento non esce nulla di buono. Il principio infatti è semplice: c'è chi suona e chi ascolta, altrimenti salta tutto, non ne vale la pena. Ma non per un discorso tirannico di quello che dice: "ora stai zitto e ascolta quanto sono bravo". no, al contrario, è per un fatto di buona educazione e di curiosità . Se viene l'idraulico a casa lo lasci lavorare, se vai dal panettiere compri il pane, se vai a vedere un flim guardi il film, se infine parli con un amico ascolti quello che ti dice. E invece con la musica no, pare che non funzioni così: devi stare li e suonare di sottofondo, senza disturbare troppo, senza catturare troppo l'attenzione di chi dovrebbe ascoltare. Tant'è che andando via, sono passato dal gestore a ritirare i soldi e gli ho rivolto la fatidica domanda "com'è andata?". E questo grassone, questo obeso commerciante burino non mi va a rispondere "ma, bene, la gente non si è lamentata". A me in queste situazioni viene da ridere, perchè è evidente che sono discorsi privi di umanità. Ripeto, è un fatto di curiosità, di ascoltare perchè magari si può imparare qualcosa di nuovo, conoscere un altro lato della propria sensibilità, aprirsi a possibilità di provare emozioni diverse dal solito. Magari sgradevoli, magari piacevoli, estasianti: comunque qualcosa in aggiunta al normale scorrere degli eventi. Di affitti, di compleanni, di lavoro, dellaromaedellalazio, si può anche parlare in un secondo momento, quando chi è sul palco ha smesso di dire la sua. La musica è frutto di centinaia di anni di evoluzioni, è la somma (a volte la sottrazione) di grandi intelligenze, di menti incredibilmente sensibili, che molto hanno da insegnare a tutti. E chi suona è in un certo senso un mezzo per far rivivere ad altri, ed a se stessi, opere spesso estasianti. Non si buttano le carte per terra, come non si scrive su un palazzo, non si calpestano le aiuole come non si dovrebbero rompere i vetri della auto altrui. Perchè?Perchè qualcuno ha speso il suo tempo a pulire la strada, a progettare e costruire un palazzo, a rasare ben bene il prato, ad imparare a suonare uno strumento..e il tempo degli altri, come il proprio, è sacro ed è un vero peccato buttarlo in una pizzeria nel ruolo di tappezzeria.Ma non c'è astio nelle mie parole, quanto piuttosto rammarico. Ci vuole tanto a capire che dobbiamo imparare ad avere cura del lavoro del prossimo?

foto Fabio Gaigher

Limboskta: un gruppo con la k che non fa ska

Ingresso gratuito a quanti all'ingresso si dichiareranno assidui lettori di Cineserie (amici /amiche esclusi)




una rara immagine dell'autore del blog in compagnia del suo gruppo (..del gruppo di cui fa parte)

Thursday, June 21, 2007

Artistocrazia

Io sono un socio della SIAE, nel senso che ogni anno mi faccio rubare da loro 200 erotti euro. I vantaggi a ben vedere sono pochi, anzi direi che in quanto "autore", sono tendenti allo zero. Tuttavia c'è una cosa che considero buona di questa mia affiliazione al clan degli autori burocratizzati, la rivista che ogni sei mesi mi spediscono a casa. Voi direte "200 euro erotti per un paio di riviste sono forse troppi": certamente avete ragione. Ieri tuttavia mi è arrivato il numero di giugno di questa rivista, credo semestrale, con in prima pagina una caricatura di Arturo Toscanini. Per chi non lo sapesse Toscanini è stato uno dei più grandi, forse il più grande, direttore d'orchestra di tutti i tempi. Ed era un personaggio complesso, molto interessante, uno tosto che gridava ai suoi orchestrali "suonate come dei carri, sembrate dei carri"; dunque non uno proprio tenero. Pensate che abbandonò l'Italia in seguito ad un fuorioso litigio con degli squadristi fascisti che gli imponevano di suonare "faccetta nera", mi pare, o comunque una di queste canzonacce per idioti. Lui si rifiutò e partì per gli Usa: qui ebbe enorme successo etc..Ah, tra le altre cose è anche Toscanini ad aver introdotto l'abitudine di spengere le luci in sale durante lo spettacolo, che sembra prima non si facesse. Ma non sono queste cose scritte sulla rivista della SIAE che mi inviano ogni 6 mesi,ad avermi colpito, visto che la maggior parte delle quali tra l'altro già conoscevo. Una frase invece mi sembra bellissima e profondamente vera e saggia e degna di essere riportata qui, in questo blog ultimamente un pochino appassito.
"siate democratici nella vita ed aristocratici nell'arte". Io la trovo splendida e davvero umana, asciutta ma di parecchio intensa. e poi non credo rivolta solo a chi in faccia dell'arte il proprio mestiere (sebbene le due cose mi suonino molto come una contraddizione), ma anche a quanti come me ne sono allegri fruitori, selezionatori. morale della favola: boh!

Thursday, June 14, 2007


Uno non ci pensa mai ma giorno dopo giorno si imparano a fare un sacco di cose.
Ad esempio io ho imparato, in questo ultimo anno, a fare il cretino in una radio.
A pagare il pranzo con i ticket restaurant.
A suonare peggio dell'anno scorso.
A gestire i gruppi in un locale (imparato anche a prendere parolacce da aspiranti musicisti nervosi)
A cucire.
A usare excel.
A scrivere, scrivere, scrivere ancora (un pochino meglio)
A muovermi con agilità per il quartiere di Roma Grabatella.
Ad andare a fare i colloqui.
A restare calmo. (un pochino di più)
A non interessarmi più di politica.
A sentirmi meno inadeguato.
A unire due cartine.
A A A cercasi.
Poi un sacco di altre cose, che ora non mi vengono in mente. E vi pare, comunque, poco ?

Wednesday, June 13, 2007


avete presente tetris?beh, oggi parlavo con una mia amica, e si diceva che, per molte cose, noi s'intende la vita come il gioco del tetris. un fatto di incastri, di limtaure, di spazi e di controsoffitti. il problema è che il giocatore è persona a me sconosciuta, e quindi non so neanche a chi indirizzare certe paroline da terza serata.

Sunday, June 10, 2007

Radio cafè absurd

lunedi 11 giugno, ore 22, su www.broadcastitalia.it, il grande ritorno di me medesimo in radio..vi invito a seguire la trasmissione, fino alla fine. sul perchè ne riparliamo martedì.

p.s. bella foto vero?

Thursday, June 07, 2007


saluti Freddy.

p.s. si è un pò che scrivo poco..è che mi viene da dire solo parolacce.

Saturday, June 02, 2007


l'arrivo dell'estate da sempre un pò mi spaventa: sarà perchè come tutti gli uomini sono fatto per la maggior parte di acqua. E col caldo, si sa, l'acqua evapora, quindi c'è poco da stare allegri. Ed infatti d'estate Roma è vuota; la gente sembra davvero evaporata, sfiatata via, asciugata da un sole fetente e ballerino. Roma d'estate viene strizzata e gli abitanti come gocce se ne scappano via, se ne sgocciolano altrove a mantenersi nella giusta umidità (chi a mollo al mare, che al fresco in montagna). L'arrivo dell'estate quest'anno invece non mi dice nulla, mi trova del tutto indifferente. Quest'anno è volato in maniera davvero inquietante, mi sembra incredibile che 1 anno fa stavo preparando la mia tesi di laurea. Ed è stato in quel periodo, un anno esatto fa, che è nato questo blog, che prima si chiamava Cineserie e varie futilità ed ora e varie umanità. E il titolo è cambiato perchè sono cresciuto e perchè suona meglio (soprattutto questa seconda cosa). Questo mese il blog festeggia un anno ed oggi il suo duecentesimo post. Tanti auguri a me, tanti auguri a te.

p.s. Prevedo un mese di grandi festeggiamenti per l'evento...ah, vi saluta Freddy.