Thursday, February 08, 2007

nun da retta

Il jazz è proprio una gran cosa, suonarlo poi rientra nelle attività che prediligo. Non che lo sappia fare intendiamoci, quello è tutto un altro paio di maniche, ad ogni modo per quel poco che mi riesce mi diverto come un pazzo. Stasera al locale suonava un gruppo di scansonati quarantenni e passa, un quartetto (jazz ovviamente), il cui bassista è un mio amico di vecchia data. L'altro giorno mi fa " e daje porta a chitara che te fai un par de pezzi co noi". Io seguo il suo invito e porto achitara (gentilemente prestata dal collega Gentili) ed ampli, il mio amato Fender Deluxe. Anche il batterista è la prima volta che suona in quella formazione e così ci ritroviamo a "vedere un pò come vanno le cose". Il pianista, tale Cuccaro, è un grande suonatore, molto tecnico ma provvisto di un fraseggio cantabile, agile, a tratti pirotenico; è l'anima del gruppo ed una persona simpaticissima. Il sassofonista, il maestro Coppola, è invece un mestierante, nel senso buono del termine.: suona alla grande ed ha anche una discreta voce da swinger (sempre che si dice così). Al basso c'è il mio amico, Stefanino, ottimo bassista funky ed abile immischiatore col contrabasso. Alla batteria invece un certo Alex Checo, più portato per il latin che per i tempi swing. Alex ha una sala prove ad ostia ed è da lui che, da adolescente, andavamo a fare le prove con i Gazzeladri, il mio primo gruppo in assoluto (credo). Alex ha una voce squillante ed è con questa che mi dice "bravo, ne hai fatta di strada dall'epoca. Te ricordi quando venivate a fare i Nirvana da me?". Il ricordo mi diverte e così gli rispondo "e menomale che sono migliorato, sono passati pure 10 anni, sarebbe stato grave il contrario". Io rido ma lui non mi segue, mi fa "nun da retta, mica tutti arrivano a sonà come te. BBravo". Di sicuro esagera, un pò per cortesia un pò perchè, se sono lì a suonare è perchè li ho chiamati io. Non è un fatto di modestia, ma di onestà: come chitarrista me la cavo, ma davvero nulla di significativo. Alla mia età, c'è gente che mi mangia in testa, che il paragone fa ridere, punto e basta. Tuttavia si dice che uno debba imparare a prendersi i complimenti, perchè merce rara, e così lo ringrazio e gli faccio pure un sorriso. Insomma comincia la serata e suoniamo. Io da che dovevo fare 2 pezzi finisce che li suono quasi tutti (oh, mica è colpa mia se si suonano sempre gli stessi standard). Ci divertiamo tutti da matti e, almeno questa era lì per lì la nostra impressione, sembriamo un gruppo vero, di quelli che suonano insieme da una vita. Io poi, quando vedo il pianista che mi guarda sorridente, che approva la mia presenza, mi rilasso e suono sereno , che come va va, toppe comprese. Finiamo il primo set e non vedo l'ora di ricominciare. Si rinizia e vorrei non smettere più di suonare. Purtroppo, dopo due ore e passa, di concerto i giochi s'hanno da chiudere e così facciamo la solita "tenor madness" per chiudere. Cari amici/e, cari lettori/lettrici, cari compagni/e, stasera mi sono proprio divertito come un ragazzino. Che bella la musica, davvero qualcosa di commovente. Il bello è che più vado avanti e più me ne innamoro. più la ascolto, più la suono e più mi dico "che culo l'aver iniziato a suonare uno strumento, è una delle migliori scelte che ho fatto in vita mia". notta a tutti..ahhhhh, oggi sono elettrico!!

p.s. notte Madeleine, buon risveglio ma cherie.

1 comment:

Mr Risata said...

yeeeeeahhhhhh!!!!!