Sunday, February 11, 2007


Cineserie e varie stupidità.

E nel ritorno mi venne un dubbio, che ora purtroppo non ricordo. E decisi, chiudendo lo sportello della macchina, che sarei filato dritto a letto. E pensai, entrando in casa, che non era più tempo di pensare a niente. E mi accorsi, lavandomi i denti, che non si può smettere di pensare a qualcosa, che non lo si decide da un momento all'altro. E c'è qualcosa che mi inquieta, da una vita, ma ogni volta ha un aspetto diverso. Oggi sei tu, domani sarà la strada da percorrere che non trovo, che non so che aspetto ha.
E vorrei che se ne andasse via questo incespicare, una volta per tutte, che mi lasciasse libero di rispondere alla domanda:
"come stai?".
"bene" vorrei rispondere a pieno cervello "sto bene".
Perchè non riesco? Possibile che sono tanto stupido da non capire che per essere sereni bisogna anche volerlo, bisogna asumersi la responsabilità di dirlo al mondo intero. Mi mangerei le mani, se solo non mi servissero per scrivere, per afferrare altre mani, i bicchieri, il manico di una chitarra, il becco di un quattrino. Io credo che crescere sia anzitutto emanciparsi dalla proprio stupidità: stasera sono uno schiavo, schivo, così campato in aria da fare schifo. Ma non va male, al contrario, va tutto bene; ed allora, perchè rompo tanto i coglioni?

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