Tuesday, February 06, 2007

L'incoscienza prima di tutto

Mi chiama C., una mia amica, e mi dice "domani, in una libreria vicino Via Giulia, c'è una conferenza sull'Africa, sul Social Forum che c'è appena stato a Nairobi. Ti va di accompagnarmi?". Con C. stavamo insieme al Liceo (per un periodo, "insieme" in un paio di sensi) ed è tanto che non la vedo: le dico "si, ti accompagno, basta che prendiamo la tu amacchina che io sono in riserva. (si veda in merito il post di ieri). E allora andiamo a questa conferenza, ci sediamo ed iniziamo ad ascoltare gli oratori che orano, gli intervenuti che intervengono, gli annoiati che si annoiano. da quanto ho capito, e da quanto ne so, questi social forum sono occasioni nelle quali Ong ed Associazioni generiche si incontrano per scambiare esperienze, per parlare di come va il mondo e per creare reti di conoscenze. Reti, network, connessioni, interscambi, azioni di concerto, empowerment, action; queste le parole che hanno dominato la conferenza di oggi pomeriggio. Io per la prima mezz'ora ascolto poi mi scoccio e capisco, o meglio mi ricordo, (visto che per un periodo ho anche io militato in Amnesty International) che il mondo delle associazioni non fa per me: troppa burocrazia, troppe ingessature, troppe parole astratte. Dopo un pò, i discorsi così alti, mi fanno venire le vertigini, il cerchio alla testa ed il formicolio alle gambe. Grazie a dio la conferenza alle 20 finisce, torniamo a Ostia e mi incontro con dei miei amici.Uno di questi mi fa :"namo a casa mia a vedesse "l'orchestra de piazza vittorio", il film, è na figata. L'idea mi stuzzica e così facciamo. Il film inizia, si svolge e mi incolla allo schermo, mi ammutolisce. E' la storia di Mario Tronco (il pianista degli Avion Travel, quello che vedete nella foto) che un giorno decide di formare dal nulla un orchestra di musicisti provenienti da tutto il mondo e che sono immigrati in Italia, in particolare a Roma. Lì cerca nei negozi, per strada, nei mercati, li scova che suonano a via dei Fori Imperiali. Vengo rapito dalla forza di quest'uomo, dalla sua grandezza, dalla sua incoscienza, da quel sorriso negli occhi che hanno solo i bambini, o gli innamorati. Mario Tronco riesce, tra mille difficolta, economiche, organizzative, a fare la sua orchestra, dimostrando una forza che un decimo basterebbe. A me queste persone fanno venire la gioia di vivere, tanto impegno, tanto amore per l'incotro con i propri simili, tanta passione per la musica, proprio mi fanno venire voglia di mettermi a saltare. "L'orchestra di Piazza di Vittorio", non è un film sull'integrazione, sulla possibilità di vivere pacificamente tra popoli diversi; credo sia piuttosto un invito alla vita, ai rapporti tra pari, una critica (implicita) alla retorica delle associazioni, quelle che fanno le reti, rischiando di rimanerci incastrate dentro. Se avete tempo date un 'occhiata al film, se non lo avete ascoltate il disco (sona); è musica splendida, perchè libera, pensata ed eseguita al di là di ogni retorica. C'è gente in giro che ha un entusiasmo, una lucidità, un'umiltà ed una curiosità, che dovrebbe andare ad insegnarla nelle scuole. notte.

2 comments:

Anonymous said...

Il film non l'ho visto, ma ascolto spesso l'album. In effetti è proprio bello, anzi dici bene tu... libero.
Bella Sgas

Anonymous said...

pàpàpàpàpàpìpìpìpìpìpòpòpòpò..

e che te sembra una canzone? La melodia è bella ma una canzone è fatta anche di parole...

Firmato

L'altro dei due amici