Saturday, September 09, 2006


Monologhi

Cosa accomuna me a te? Dai, su, un briciolo d'impegno, Higuerra, un pizzico di fantasia, di quella buona, non è più tempo per le filastrocche: due braccia, due gambe, due occhi, gne gne... E non fare che mi tiri in ballo Darwin, e m'attacchi quella storia di due ore che quand'eri piccolo tua nonna ti leggeva l'Evoluzione della specie, una pagina per volta, tutte le sere, che per il solo fatto d'avere una nonna tanto al passo coi tempi già saresti troppo diverso da me, che mia nonna zappava la terra, e tirava ceffoni callosi, come ogni nonna che si rispetti.
Come dici? Sono classista? Io? Certo. Il fatto è che questa cosa del primitivo non m'ha mai convinto. Dico: come si fa? Higuerra, dai, non farmi incazzare... Che significa? Che significa? Primitivo rispetto a che? Rispetto a chi? Ci hanno messo secoli per fare in modo che i popoli senza supermercati non fossero chiamati primitivi e adesso tu mi vieni a dire primitivo, mi vieni a dire. Pensa come mangi!
Secondo me, caro Higuerra, a me e te ci accomuna il fatto che talvolta siamo la stessa persona; e che entrambi soffriamo di una sindrome di sdoppiamento della personalità.
Non sei primitivo perché hai mal di schiena, e ne sono certo perché ce l'ho anch'io.
Non sei primitivo perché quella volta che ti ho chiesto una sigaretta tu m'hai risposto NO.
E io non sono primitivo perché ti ho detto: oh, dimmelo meglio.
Non sei primitivo perché non te lo meriti.
Non sei primitivo perché, invece di andare a caccia della tigre dai denti a sciabola, troppo spesso ti sei lasciato incatenare da una voce interiore, che ti attacca il mostro; proprio come spesso capita a me.

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