Sunday, September 10, 2006

Giravolte

“Calma”disse lei
“Ma non troppa, ti prego” si sentì di aggiungere lui.
La notte era sul punto di finire e nella tasca della sera la luce iniziava pazientemente a strisciare. Dietro Freddy e Madeleine il gigante della ruota panoramica: di lì su, si diceva, si sarebbe potuto vedere persino il mare. Sparsi sulla schiena dell’asfalto biglietti ciccati, strappi di inchiostro,di quanti già l’avevano visto: sua eccellenza il panorama.
Il piazzale davanti a loro era una tavola alla fine della festa, gonfio di contenitori vuoti e di nomi stracciati nella memoria . Molti erano venuti, molti s’erano rumorosamente spenti col tramonto del sole; a passo di domenica la casa, ognuno la sua, li aveva come al solito inghiottiti.
Fu dopo il botto dell’ennesima inibizione caduta che Freddy le strinse la mano; era lucida, fresca come le pesche rubate sulla strada del ritorno. Lei lo guardò giocherellare con l’indice e ci volle poco prima che perdesse il senso generalmente meno considerato: quello dell’orientamento. Madaleine perse la strada ma guadagnò la direzione: verso di lui, di lui che le stava accanto, ora quella era la sua unica destinazione.
p.s. ..ovunque proteggi la grazia del tuo cuore (V.C.)

5 comments:

gypsy noir said...

amo le vostre immagini..

Domhir Muñuti said...

A Sga', ma niente niente te de nascosto te leggi Baricco?

sgamas said...

scrittura troppo schietta?non sono che delle prove..la prox volta provo con un trattato sulla percezione:)

Domhir Muñuti said...

Coaì mi piaci.

Domhir Muñuti said...

Cioè, così mi piaci