Friday, September 07, 2007

mi faccio una sorpresa!

"Da Luca Sgamas in poi, tutti qui per favore". Il largo corridoio era gremito di gente, eravamo al secondo piano e davanti a noi una grande vetrata mostrava il cielo fuori caricarsi d'inchiostro.
"per favore..da Luca Sgamas in poi, si entra qui". Mai successa una cosa del genere, mai successo di fungere da spartiacque; sensazione strana amici cari, come di celebrità. E allora mi presento all'omino che mi ha gridato ai quattro venti e:
"tu chi sei?"
"Sgamas"
"ah, proprio in persona.."
"eh si"
"allora entra. firma li, dai il documento a lei e ritira la busta col compito".
Sono il primo a sedermi nell'aula in stile fascista, enorme, con una navata centrale e le due laterali leggermente curve verso il centro. Porterà almeno 300 persone, che in minuti significa un'ora scarsa di attesa . Ed infatti arrivano tutti alla spicciolata, lentamente, date le macchinose procedure d'ingresso. Io sto li, che mi giro e rigiro la busta col compito; ogni tanto mi accarezzo la barba e considero che, ad occhio e croce, sono tra i più anziani presenti in aula. La responsabile della baracca fa il suo discorso di benvenuto ed è anche meno noiosa del solito; poi spiega le modalità di svolgimento del compito e, tra il fremere della folla, ci da il via. E subito un crepitare di buste che si scartano, risatine di eccitazione, qualche guancia che diventa rossa, qualche penna che cade in terra per la foga di far tutto subito. Io mi gusto tutto questo spettacolo, poi apro la mia busta. Leggo l'intestazione del primo foglio, poi il titolo della presentazione, poi il saluto del preside. Mi sono riscritto all'università, a Psicologia, come avrei sempre voluto fare. nonostante sia già laureato serve il test di ammissione: devono capire se posso riuscire negli studi universitari. Sono tornato una matricola e mi viene proprio da ridere: la cosa mi eccita, mi diverte da morire. Tra una decina di giorni escono le graduatorie...o dio, che paura, speriamo bene..ahahahahah
p.s. ho trovato anche un..come si chiama..quella cosa che due palle..mavoro..navaro..lovaro..loravo...ah no, lavoro, ecco si, lavoro. beh, diciamo lavoretto..per ora.

3 comments:

Roberto said...

Wow, che bella decisione, importante e coraggiosa!
Un grande in bocca al lupo x il test... e congratulazioni per il lavoro!

sgamas said...

e nel frattempo il lavoro è cambiato..sembra una cosa più seria..certo siamo sempre nel terreno del "vabè, per ora faccio questo.."..ma come dice mio padre, con la voce piena e tuonante "il lavoro è lavoro"..che vita!

Roberto said...

Già, che vita...
Finché abbiamo cose da fare, e se non le abbiamo ce le cerchiamo e ce le troviamo, direi che va tutto bene.
Se non altro, non ci si può rimproverare davvero nulla.
E già stare a posto con la coscienza è un gran bel punto di partenza.