Tuesday, December 26, 2006


Urbi et orbi

I lettori più attenti, come anche i più distratti, avranno notato che in questo spazio mai si è parlato di attualità, mai si sono affrontati, se non per vie traverse, temi di rilevanza sociale. Oggi invece mi sono svegliato che mi va di dire una cosa:
"il vaticano iniziasse a farsi i cazzi suoi una volta per tutte. questi pretini hanno veramente rotto i coglioni".
Badata bene, cari amici, che la suddetta frase non è tanto uno sfogo, di una volgarità fine a se stessa, quanto la giusta conclusione di pensieri e discorsi che durano da anni. Il caso di Welby, di quel povero cristo ridotto da anni ad una non-vita, ha riportato per l'ennesima volta il problema dell'eutanasia, dell'accanimento terapeutico, il discorso su la vita insomma. Ora, io non sono ne credente ne tantomeno portatore di una moralità culturalmente ben definita: per me la vita non è sacra e non è un dono. Credo che l'atto più intollerabile che qualcuno possa fare nei miei confronti, sia quello di impormi (al livello legislativo) il valore che sono tenuto a dare alla mia, e solo mia, esistenza. Perchè? chi gliel'ha chiesto? L'intervento dello Stato nel campo della morale è giustificato solo quando un mio atto può determinare indesiderate ripercussioni sociali. Nel caso di uno che chiede "per piacere, mi fate morire?" qual'è il danno in ballo?Non riesco a capire.
Io non sopporto i dogmi, le imposizioni prive di una plausibile motivazione, mi fanno diventare pazzo. Chi crede in Dio consideri pure sacra la vita, non fecondi artificialmente, non si ammazzi per dare fine ad una vita inumana, insomma viva secondo la propria morale cattolica. Lasciateci però liberi di pensare e comportarci altrimenti, in maniere differenti, secondo i principi che col tempo abbiamo, da persone adulte e ragionevoli almeno quanto voi, maturato. Il rispetto delle posizioni altrui è la base della convivenza pacifica; io voglio rispettarvi, non mi costringete a nutrire risentimento nei vostri confronti, comportatevi da brave persone. Cari cattolici, abbandonate l'illusione di essere gli unici portatori di verità: a molti la vostra Verità, non dice proprio nulla.

p.s. ora ho capito perchè i cardinalacci hanno continuato a far parlare Giovanni Paolo II anche quando era in fin di vita. Vi ricordate che maschera di dolore? Sembrava dire "anche questa è vita, fidati fratello, parola di Papa".E' gente furba, spietata, senza misericordia.

3 comments:

sgamas said...

..poi un giorno capitò da queste parti e scrisse qualcosa di ampliamente condivisibile.

s(k) said...

Ti racconto un mio pensiero che era solo una battuta nei giorni dell'agonia del papa.
Ho detto, per scherzo, pensa se all'improvviso il papa non muore ma, diciamo, finisce in coma e vi rimane a tempo indeterminato. Cose che possono capitare nella vita di chiunque. Oppure gli prende un ictus che lo paralizza a letto, gli toglie qualunque autosufficienza, gli toglie la parola e gli devono cambiare i pannolini e pulire il culo tutti i giorni e farlo pisciare col catetere.
Cosa succederebbe?
Un vuoto di potere?
Un'attesa della morte che non si sa bene quando dovrebbe finire?
Intanto chi governerà la Chiesa? Chi reciterà l'angelus a S.Pietro la domenica?
Io sarò blasfemo ma mi immagino qualche cardinale che dice di staccare la spina in gran segreto.
Il papa spira, si drammatizza sulle sue ultime ore, si inventano delle parole conclusive.
Poi nuove elezioni, un nuovo papa, la vita va avanti. E anche così si rinnova il potere della Chiesa mentre già si preparano i processi di canonizzazione.

sgamas said...

non è escluso che sia andata così..ma sono fatti che riguardano loro..