Wednesday, May 30, 2007


Entrèe

E le righe servivano per reggere il peso delle parole, che sembravano degli stendini messi a tenere discorsi fradici, che sgocciolavano un pò qua e un pò la.
Lei sedeva su un prato di fogli di giornale, e le notizie finiva per averle macchiate addosso, sui polsi, sui palmi delle mani, a confondere le linee della vita, della salute e dell'amore che quando arriva è sempre sempre e comunque troppo tardi. Lui aveva un tono da bottiglia abbandonata nel mare, scalciata, anch'essa un po qui ed un pò li, tra le onde ed i capricci del gestore delle correnti.
Avevano due nomi, recanti una buona parte delle lettere previste dal codice alfabetico, due nomi che molti conosceranno solo tra qualche minuti.
Lei pensava a quello che viene dopo l'adesso; lui a ciò che precede il prima. Erano persone attente, e non saprei fargliene una colpa. L'aria del quartiere circostante era nobile, leggere, che sembrava fatta a posta per essere respirata. lei questa ogni tanto aspirava, lui quella ogni tanto espirava, sporca di sostanza volatile pericolosa. Questo l'inizio, tra poco verrà il resto.


p.s. ma ve l'ho detto poi che domani è un altro giorno?

1 comment:

Alice said...

seeee.....vabbè....ma stasera a vede luca ci vai?
ci organizziamo?
...cià