Thursday, April 12, 2007


Al Auac Bar

Voglio raccontarvi una storia, con tre personaggi, proprio come piace fare a me. Siamo a Istanbul, in un anno imprecisato del secolo passato. In un bar del centro c'è un tavolo, sopra a questo tavolo una tazzina piena piena (ma proprio fino all'orlo) di caffè. Un fumicello si leva da quella pozza nerastra di eccitanti liquidi e si va, di tanto in tanto, mica sempre, non esageriamo..dicevo, quel fumicello si va a piazzare proprio sulle lenti di un uomo che a quel tavolo di cui sopra è seduto . Quell'uomo ha degli occhiali a specchio,appannati, da fumo di caffè, cosa che gli stimola la vista, cosa che lo rende capace di vedere tutto e più di tutti. Certe sostanze aguzzano l'ingegno e sostengono l'attenzione: il caffè è certamente tra queste. Quell'uomo si chiama Allek, ha una barba da arabo, un nome da arabo, una carnagione scura da arabo ed un passaporto con su scritta una nazionalità, guarda il caso, araba. Allo scoccare delle 3 (non si sa se di notte o di giorno), si avvicina a lui una donna incredibilmente anonima. Non indossa abiti notevoli, non ha in testa considerazioni rilevanti ed è tantomeno provvista di un fisico degno di nota. La donna si siede al tavolo ed ordina un thè,( come fanno sempre le donne per rovinarti la festa) ma nessuno la ascolta e nessun thè arriverà mai al suo tavolo. L'uomo sbuffa e le pregunta l'ora; la donna risponde, anche in questo caso senza che nessuno se ne renda conto. Le sue parole sembrano come cadere nel vuoto, anzi peggio, sembrano come venire dal vuoto, prive quindi di un qualsiasi contenuto (dice"da dove vieni?".."dal vuoto".."ah si, e che si dice dalle tue parti?".."niente, sempre e comunque"). Passa una mezz'ora e sono sempre seduti a quel tavolo, uno di fronte all'altro, con lei che parla e lui che ascolta, pur non incamerando nulla di quanto lei dice. I due non si consocono, è la prima volta che si vedono: parlano così tanto per dirne due.Ma ad una certa ecco che il caffè fa effetto, ma ad una certa ecco che l'invisibile diventa palese, ecco che il vuoto di quel movimento d'aria chiamato discorso si riempie di ogni prelibatezza percettiva. Ed allora appare tutto, come per magia, come per euforia. tutti i discorsi inascoltati per anni della donna si danno appuntamento alle sponde di quel tavolino di quel bar di istanbul. Si sommano l'uno con l'altro e diventa meraviglia il suonare della sua voce. Accade che d'un tratto inizino ad arrivare a quel tavolo thè, sigarette, fette di pane, ascigacapelli, arie condizionate, orologi, panettoni, camice di lino, sciarpe...insomma a tutte le richieste inascoltate della donna vengono, agli occhi dell'uomo arabo, date le opportune risposte. tutto quello che per una vita ha chiesto senza essere ascoltata entra ora in quel bar: fortuna che era un locale bello grande. Ma il bello è che è solo l'uomo a vedere tutto cio, aiutato da quel caffè ingurgitato che solo gli arabi sanno fare. E tra queste richieste in via di esaudimento arriva anche un ragazzo sulla ventina, non bellissimo, ma dall'aspetto interessante, incuriosente. "come ti chiami ragazzo?" chiede l'arabo. "Freddy nasone signore".."e che ci fai qui?"..credo sia per via della ragazza, una volta aveva chiesto di vedermi ed ora eccomi qui. sa, io sono un avvocato e credo avesse bisogno di me per non ricordo cosa."..Interessante, pensa l'uomo, molto interessante, pensa sempre l'uomo arabo che si chiama Allek. La donna nel frattempo sembra stordita, come avesse intuito quel caos di apparizioni avvenute nel locale. Tuttavia stufa del silenzio dell'arabo si alza e se ne va. lo saluta per cortesia ed uscendo pronuncia tra se e se: "vorrei tanto sapere dove sei, che faccia hai, amore mio. vorrei tanto "..Dopo qualche istante l'arabo si toglie gli occhiali e si accorge che tutto ciò che aveva sino a quel momento visto non era che frutto della sua eccitata immaginazione. Con un fazzoletto caccia via il vapore dagli occhiali e ci si specchia dentro: lì vede la faccia di uno, uno che gli somiglia parecchio. E' lui, secondo lei. Occasione mancata donna anonima, occasione non considerata uomo arabo.

p.s. si dai, non è questa storia avvincente..avevo voglia di non dormire.

2 comments:

Anonymous said...

Hai scritto di meglio amico mio, ma hai scritto anche di peggio. Sei su quella linea che divide il meglio dal peggio, ci sei sopra amico mio, in bilico come un cazzo di acrobata, un acrobata del cazzo di quei circhi che girano d'estate per tutto il fottutissimo Midwest... ma hai la stoffa amico mio, puoi diventare qualcuno, o forse no, ma se hai la stoffa... stai sicuro che non ti scopri.

sgamas said...

hai scritto un commento amico mio, un cazzo di commento che quando lo leggi dici: "però, Scalia ha scritto un commento".e lo sai perchè chi legge dice "però, Scalia ha scritto un commento!"?Lo sai perchè?Perchè hai scritto un commento amico mio, un cazzo di commento del cazzo, che quando lo leggi dici"però, non vorrei ripetermi, ma mi pare che Scalia ha scritto un commmento"..un commento amico, un cazzo di commento del cazzo.