Tuesday, July 04, 2006

Il Fantasma di Vinicio.
Avevo preso tempo e come al solito avevo finito per arrivare in ritardo. Non è grave, non è qualcosa di compromettente l'arrivare in ritardo. L'importante è trovare una buona ragione da dare in pasto agli ingranaggi degli altri; che la bevano,che la mangino, che la sputino, per me fa lo stesso. E' una vita che arrivo in ritardo e questo è quanto.
Quella sera il capo non ci fece neanche caso e anzi mi accolse con un ampio sorriso da pastorizzatore di anime. Aveva la faccia di chi ha una sorpresa per te e non vede l'ora di vuotare il sacco. "Oggi verso le due ho visto uno che usciva dall'albergo qui di fronte" mi dice grattandosi il naso a forma di pera. "Aveva in testa un cappellone nero, lunghe treccine da ebreo ortodosso e l'andatura da sbandatore scelto. Lì per lì non l'ho riconosciuto poi, dopo aver visto per strada i cartelloni pubblicitari, ho capito che era lui: Vinicio Capossela". Lo guardo dritto in faccia e mi cerco nella vertigine dello specchio. Mi trovo e capisco che sta mentendo. "ma guarda che è vero, era proprio lui..ne sono sicuro". Vedendomi scettico si allontana e dopo qualche minuto torna con un foglio in mano. Grazie alla conoscenza è riuscito a scucire al proprietario dell'albergo il check-out di Vinicio con tanto di firma ed indirizzo. Devo proprio crederci; metto il folgio in tasca e comincio a lavorare. La serata va avanti liscia come una biglia,come la buccia di una prugna. "All'una e 35 circa" vedo il boss che risponde al telefono. E' un impresario alla disperata ricerca di un posto per fare bere una cosa ad una compagnia di artisti che ha appena finito un concerto. Il boss dice che non si può fare, che ormai stiamo chiudendo. le mie preghiere non servono a nulla e la sua decisione è definitiva. Attacca il telefono e mi racconta tutto. "pare che vanno al Green Pub, lì dovrebbero essere ancora aperti. Peccato, proprio stasera che abbiamo chiuso presto". Mi cambio con determinazione e smetto i vestiti da semi cameriere.Verso le 2 e mezza saluto tutti ed esco, a passo lento verso questo cazzo di Green. E' poco distante e Ostia a quest'ora è splendida. Immagino di trovarlo seduto al bancone mentre si tiene la testa tra le mani. Penso che di sicuro è lì e che quesa volta ci parlo; stavolta glielo dico che la sua roba incanta. Arrivo davanti al posto e noto che c'è un gruppeto di persone che fumano: sono i camerieri che, anche loro, hanno appena finito di lavorare. Mi dicono che non sanno chi sia questo Capossela e che comunque gli ultimi clienti sono andati via un quarto d'ora fa. Un ragazza confessa che in effetti sembravano musicisti o qualcosa del genere, anche se non ha fatto caso se tra di loro ci fosse uno con barba e treccine lunghe da ebreo. Forse c'era o forse no, di sicura c'è solo una cosa: sono arrivato in ritardo e stavolta "non so come dire ma me ne faccio una colpa."
Mit liebe Luca

5 comments:

Domhir Muñuti said...

Cineserie si legge cineserìe o cine-sèrie? Bello il doppio senso, peccato che l'hai sprecato per questo blog accorsiano e fastidiosamente autoreferenziale.

sgamas said...

Caro Higuerra sei distruttivo.se questo blog ti fa schifo sei liberissimo di non scriverci..e poi senti da che pulpito viene la predica.Se tra i due c'è un'accorsiano(tipo che parla e pensa come Stefano Accorsi n.d.r.)autoreferenziale non sono di certo io..stai a fa la guerra a questo misero spazio da quando ha aperto..perchè non guardi un pò al tuo orticello?saluti da uno che accetta le sfide e che va in puzza facile perchè molto stressato per i sostenuti ritmi di vita che sostiene.Vita che tra l'altro avidamente non lo ricambia. generosità e

Domhir Muñuti said...

e?

Mettite a piagne no?

sgamas said...

Felice morbido incontra il sole bruscamente tagliato in una drastica prospettiva sforzesca..si accorge che l'afrore delle proprie manchevolezze somiglia ad una verticale di pannocchie elevate a potenza sistemica..Felice morbido tutto bene, tranne l'escoriazione gnostica della voce che continua a ripetere "STagflazione stagflazione"..(Caro Higuerra così ti piace?il linguaggio è alla tua altezza?)

DRC said...

Capossela, lo stimo. Ho ascoltato tutta la sua opera, ed è proprio bravo. Molto bravo. E poi è tedesco, e questo lo veste ancora di più di carisma. Mi piacerebbe, un giorno, offrirgli una birra.

Quanto all'autoreferenzialità del blog, non vedo il problema. Anzi. L'importante è lo stile.

E, ancora, il tuo sottotitolo mi piace. Io perdo tempo, ma è una maledizione: la maggior parte del tempo di cui avrei a disposizione non so dove vada a finire.