Monday, July 17, 2006


In ordine sparso
La luce se n’era andata, la notte almeno lei era tornata.
A grappoli sui cofani delle parcheggiate, sotto i tacchi dei vigili notturni, in mezzo ai denti come strappi di carne speziata. Ogni tanto un telefono squillava, con questi suoni campionati da battaglia,ogni tanto c’era in giro la voglia .
Negli angoli divorati dai cartelli elettorali, nelle tazzine artigianali, sotto i giornali ciccati come mozziconi in una terra di stranieri. A capitomboli sui mal di schiena, nelle travi di ciliegio, nelle emissioni che accompagnano la fine della cena. Sparsa per terra a chiazze liquide, montata a neve sulle salite ripide di montagna, barricata dentro i rivolti della campagna. Zighirinata nei semafori del centro, arrotondata per difetto per il poco impegno. Appesa agli zeri della spesa, rinviata a giudizio per acclamazione dei presenti ad un comizio. Ustionata, intimorita, rovesciata sulla tavola farcita. Rovistata senza cura, acerba, vergine matura.
Ogni tanto c’era tanto, qualche volta c’era poco, quanto basta comunque per fare di tutta l’erba un fuoco.

1 comment:

DRC said...

Ma questa è una poesia travestita da prosa!