Saturday, October 27, 2007

un sabato qualunque

Non c'è nulla di meglio di una bella passeggiata in bicicletta: ah, che scorrevolezza. E quindi mi affaccio al balcone a stendere i panni e vengo assalito da una folata primaverile di arietta tiepida, proprio la temperatura ideale. Mi cucino qualcosa, litigo un pò via mail con un tipo per un lavoro, e poi esco. Anzi, carico il mio lettore musicale (non si fa pubblicità su Cineserie), gonfio le ruote ed imbraccio la mia Poderosa: una bici grigia, 18 marce, quasi marcie. Il tragitto inizia con uno struggente Lou Reed, "perfect day"; ma è troppo triste, e che diamine, co sta bella giornata. Dunque passo a Jorge Drexler "samba de olvido": bellissima, ma che cavolo pure questa lentissima. Questa funzione random mi da solo delusioni.
Affronto una salita con maschio vigore, ancora meglio affronto la discesa, col sorriso in viso ed un venticello caldo nei capelli (che non ho..nel senso che ho rasati..quelli ancora non li ho persi!). Mi incontro con le mie cugine, ed una di loro si unisce a me, in bici pure lei. E allora facciamo il lungomare fino ad arrivare davanti al locale in cui faccio il magister musicorum. Accanto a questo locale c'è un albergo, dentro l'albergo lavora da poco, come portiere, un mio amico. Entriamo e prendiamo un gran bel caffè, poi fumiamo una sigaretta, non tanto bella, non ci stava benissimo. Ad ogni modo riprendiamo la pedalata e ci incontriamo con altri amici. Ma è sulla strada del ritorno che tiro un sospiro di sollievo: si sta facendo buio e c'è un'aria fresca, che oltrepassa la maglietta che porto indosso. E questa temperatura, questa poca luce, quest'andatura lenta, moderata, mi schiariscono le idee. Da quest'estate vado spesso in bici e vorrei che la mia vita fosse raggiungibile in bicicletta. Sarà che ho trovato un lavoretto vicino casa e che ho scoperto che Ostia è quasi tutta in pianura. Che poi i piacere della vita sono questi, o almeno di sicuro anche questi. E quelli in macchina fermi al semaforo, hanno delle facce tanto abbattute, tanto passive, sembra che quasi quasi gli cadono gli occhi sul cruscotto. Sarà che non hanno st'arietta che li tiene frizzanti. L'aria condizionata più che altro è condizionante, l'umore, lo stato d'animo.

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